Tsipras: «Non accettiamo ultimatum. Determinato a onorare il mandato e la storia della democrazia in Europa»
Si è concluso con un nulla di fatto l’Eurogruppo di ieri sera in cui si è discusso il piano di rinegoziazione del debito greco. I 19 ministri presenti e il presidente Jeroen Dijsselbloem hanno infatti proposto ad Atene un proseguimento dell’attuale programma di aiuto in scadenza il 28 febbraio.
In sostanza, nulla è cambiato rispetto all’Eurogruppo straordinario che era stato convocato lo scorso mercoledì a Bruxelles. Motivo per cui la Grecia ha rifiutato fermamente la proposta, considerata dal Governo Tsipras «inaccettabile». «Siamo stati eletti proprio per cambiare il programma – ha commentato duro il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis – non per portarlo a termine». Dall’altra parte i membri dell’area euro sembrano irremovibili: «L’estensione è l’unica strada» ha dchiarato il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici, aggiungendo che per i greci questo è il momento di essere «logici e non ideologici».
Le posizioni fra Grecia ed Eurogruppo sembrano essersi ulteriormente irrigidite dopo le quattro ore di discussione di ieri, tanto da sfociare in un vero e proprio ultimatum da parte dei 19 ministri Ue: Atene avrà tempo fino a giovedì per decidere se accettare o meno il prolungamento del programma, così da poter convocare per venerdì un’ultima riunione in cui definire i dettagli.
Nessuna alternativa per la Grecia dunque? Margaritis Schinas, portavoce della Commissione Ue, sembra non avere dubbi al riguardo: «Il piano A è che ci sia un accordo a 19 e questo è il solo piano sul tavolo». Da parte sua, anche Atene continua a mantenere il punto: «Il governo greco – dichiara Tsipras in una nota diffusa dal suo ufficio – non accetterà ultimatum. È determinato a onorare il suo mandato e la storia della democrazia in Europa». Il leader di Syriza ha poi aggiunto che è ferma intenzione della Grecia «trovare una soluzione favorevole per tutti».
Quale sia questa soluzione, allo stato attuale delle cose, è difficile da dire. A complicare ulteriormente la situazione, le rivelazioni del ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, che ha riferito di una bozza di un comunicato sottopostagli da Moscovici che prevedeva, al posto del prolungamento del programma, un piano “intermedio”, controllato direttamente dalla Commissione invece che dalla Troika. Un accordo, insomma, che la Grecia sarebbe stata pronta a firmare. Durante l’Eurogruppo però, secondo quanto dichiarato da Varoufakis «quel documento è stato ritirato da Dijsselbloem». La Commissione si è affrettata a smentire, spiegando che le proprie posizioni sono in linea con l’Eurogruppo, ma le dichiarazioni del ministro greco hanno destato comunque grande attenzione.
Ora non resta che attendere che la Grecia comunichi le sue intenzioni, comunicazione che, secondo quanto stabilito dall’Eurogruppo, dovrà arrivare entro giovedì. Anche se proprio oggi Tsipras ha continuato a mantenere la sua linea, affermando che la Grecia non ha fretta e ribadendo che «non firmerà il proseguimento del piano di aiuti neppure con una pistola alla tempia».
Valentina Ferraro
Foto © European Union 2015 – EP
