La crescita degli attacchi antisemiti richiede una risposta a livello europeo

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Editoriale di Daniel Höltgen, Rappresentante speciale sull’odio e i reati di odio antisemiti e antimusulmani del Consiglio d’Europa, per Eurocomunicazione

La recente crescita degli attacchi antisemiti richiede una risposta a livello europeo. I Governi dovrebbero unire le forze per prevenire nuove ondate di antisemitismo, contrastando i discorsi dell’odio su Internet e sostenendo l’educazione sull’Olocausto e i diritti umani.

Odio strisciante

Le ultime settimane hanno visto un allarmante aumento dell’antisemitismo in diversi Paesi europei, legato al conflitto israelopalestinese. Le organizzazioni ebraiche e i rappresentanti del Governo, per esempio in Germania e in Gran Bretagna, hanno espresso preoccupazione per i livelli senza precedenti di odio contro gli ebrei, nelle strade e online. Le sinagoghe sono state oggetto di vandalismo e le bandiere israeliane bruciate. Gli episodi rappresentano una minaccia crescente per la vita ebraica in Europa e i cittadini ebrei continuano a temere per la loro sicurezza.

Prevenzione

È necessaria un’azione decisiva per prevenire ulteriori ondate di violenza e aggressioni al culmine di questa inarrestabile ondata di antisemitismo. A livello nazionale, alcuni Governi hanno adottato varie misure come il rafforzamento della protezione da parte delle forze di polizia delle comunità ebraiche. A livello internazionale, i Governi dovrebbero aumentare la cooperazione per affrontare le nuove ondate di antisemitismo che trascendono i confini nazionali. Due aree chiave di azione sono la lotta contro i discorsi illegali di odio online e la prevenzione dell’antisemitismo attraverso l’educazione sull’Olocausto e la sua memoria.

Limiti alla libertà di espressione

La libertà di espressione è uno dei diritti fondamentali più importanti, protetto dall’Articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ma questo diritto non è illimitato, soprattutto per quanto riguarda la negazione dell’Olocausto, il razzismo e l’incitamento alla violenza. Le minacce di morte, come quelle postate su vasta scala contro gli ebrei nelle ultime settimane, sono particolarmente pericolose perché si diffondono in modo esponenziale e possono culminare in violenza e omicidio, come l’attacco alla sinagoga di Halle, in Germania, nel 2019. I discorsi dell’odio antisemita online devono essere puniti al pari dei crimini fisici e le piattaforme Internet dovrebbero rimuovere i contenuti antisemiti e razzisti illegali in modo tempestivo e sistematico.

Il caso francese

Chiaramente non è ancora così, come dimostra una battaglia legale in corso in Francia tra l’Unione degli studenti ebrei (UEJF, dall’acronimo francese Union des étudiants juifs de France, ndr) e Twitter. L’UEJF lamenta che Twitter non abbia eliminato i contenuti illegali entro 3-5 giorni dalla notifica degli utenti. Inoltre, accusano Twitter di non essere trasparente su come, e attraverso quali risorse umane e digitali, modera i contenuti illegali. Un’udienza sul caso ha avuto luogo presso il Tribunal Judiciaire di Parigi questa settimana e una decisione è attesa entro l’anno.

Novità normative

Diversi Governi stanno progettando una legislazione nuova o aggiornata per affrontare i discorsi dell’odio illegali online. A livello dell’Unione europea, la Legge sui servizi digitali della Commissione europea propone che le piattaforme internet si assumano maggiori responsabilità per i contenuti che diffondono. Parallelamente, il Consiglio d’Europa sta preparando una raccomandazione completa rivolta ai suoi 47 Governi su come affrontare i discorsi dell’odio dal punto di vista dei diritti umani. Le linee guida si baseranno sulla giurisprudenza pertinente della Corte europea dei diritti delll’uomo e presterà particolare attenzione all’ambiente online.

Le differenze tra Paesi membri

Il livello e la natura degli atti e delle espressioni antisemite variano considerevolmente tra i Paesi europei, ma c’è un ampio consenso sul fatto che la lotta contro l’antisemitismo debba abbracciare tutte le parti della società, compresi i media, lo sport, le attività rivolte ai giovani e l’istruzione.

La definizione in fieri non giuridicamente vincolante di antisemitismo, adottata nel 2016 dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), si è rivelata uno strumento pratico e utile, in grado di fornire esempi di espressioni attuali di antisemitismo e di aiutare ad accrescere la sensibilizzazione in materia.

Prime strategie europee contro l’antisemitismo

Entro la fine di questo anno, la Commissione europea dovrebbe introdurre la prima strategia dell’Ue dedicata alla lotta contro l’antisemitismo, che ha lo scopo di integrare e sostenere gli sforzi degli Stati membri dell’Unione europea. Parallelamente, l’organismo antirazzismo del Consiglio d’Europa ECRI (la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza), sta preparando delle raccomandazioni specifiche per i Governi sulla lotta contro l’antisemitismo, che includeranno delle linee guida per la definizione delle politiche, le misure di prevenzione, la protezione delle comunità ebraiche e l’applicazione della legge.

Storia dell’Olocausto e ricordo delle vittime

L’insegnamento in materia di antisemitismo e Olocausto è parte integrante dell’educazione ai diritti umani. Il Consiglio d’Europa sta quindi lavorando anche su una raccomandazione ai Governi che mira a promuovere l’insegnamento e l’apprendimento della storia dell’Olocausto e a tramandare il ricordo dei crimini nazisti e delle loro vittime. Considerando che i sopravvissuti all’Olocausto che possano testimoniare direttamente sono in misura sempre più ridotta, proponiamo un approccio interdisciplinare alla memoria, comprensivo di documenti storici, luoghi di memoria, media, musica, arte e letteratura.

In un momento in cui l’antisemitismo è in crescita, tutte queste iniziative appaiono fondamentali. Dovrebbero essere attuate senza alcun indugio. Dovremmo fare tutto il possibile per evitare che si ripetano le orribili espressioni di antisemitismo di cui siamo stati testimoni nelle ultime due settimane. Proteggere la comunità ebraica fa parte dei nostri comuni valori europei.

 

Daniel Höltgen

Rappresentante speciale sull’odio e i reati di odio antisemiti e antimusulmani del Consiglio d’Europa

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