Funzionari Ue informati e contribuenti onesti

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Per essere veri patrioti italiani ed europei bisogna anche essere contribuenti onesti

I funzionari internazionali di origine italiana, spesso da molti anni residenti all’estero, non sempre conoscono bene tutti i loro obblighi nei confronti del fisco italiano. E la complessità della normativa fiscale italiana non sempre li aiuta. La Sezione dei Finanzieri d’Italia di Bruxelles-Unione europea e il Comites di Bruxelles hanno per questo organizzato una conferenza sul tema.

Grande interesse dei funzionari italiani per la fiscalità italiana

Un grande successo di pubblico la videoconferenza su “La fiscalità dei funzionari internazionali di origine italiana” che la Sezione di Bruxelles-Unione europea dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (Anfi), in collaborazione con il Comites di Bruxelles ha tenuto sulla piattaforma zoom giovedì 27 maggio.

FunzionariIl vicepresidente della Sezione, Generale (r.) Prof. Avv. Pierpaolo Rossi, consigliere presso il servizio giuridico della Commissione europea, e il Prof. Avv. Francesco Fratini, tenente di complemento della riserva della Guardia di Finanza e noto tributarista, hanno esordito dai criteri per la definizione del domicilio fiscale ai fini delle imposte sui redditi e patrimoniali delle imposte sulle successione e donazioni. Prima di passare all’incrocio tra il protocollo sui privilegi e le immunità dell’Unione e i trattati per evitare le doppie imposizioni. Altri argomenti affrontati gli obblighi dichiarativi per redditi finanziari, immobiliari, da lavoro e da pensione.

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Francesco Fratini

Anche profili applicativi, fattispecie ricorrenti e chiarimenti di prassi sono stati discussi. Senza escludere Ivafe, Ivie, dichiarazioni integrative e ravvedimento operoso. Prima di concludere con alcuni cenni sulle attività di verifica da parte delle autorità fiscali, su controlli incrociati e banche dati, lettere di compliance ed eventuale ravvedimento, oltre la tassazione delle prime case in Italia dei residenti all’estero di origine italiana.

La conferenza è ora accessibile on line su Eurocomunicazione, oltre che sulla pagina Fb della Sezione Anfi di Bruxelles-Ue e sul sito del Comites di Bruxelles.

Volontariato istituzionale di patrioti italiani ed europei

Funzionari«Questa azione si inquadra nel nostro volontariato istituzionale di patrioti italiani ed europei. Per essere i quali dobbiamo anche assistere, nei limiti delle nostre possibilità, tutti i cittadini ad essere dei buoni contribuenti, capaci di adempiere tutti i propri obblighi fiscali. Anche quando la normativa, come quella italiana, non è sempre tra le più chiare e le più agevoli», ha dichiarato il Generale in congedo Alessandro Butticé. Che oltre ad essere presidente e fondatore della Sezione Anfi di Bruxelles-Ue è anche un nostro opinionista.

Ha aperto i lavori porgendo un caloroso saluto a tutti i partecipanti. Con un ringraziamento particolare all’ambasciatore d’Italia presso il Belgio, Francesco Genuardi. Che ha partecipato all’apertura dei lavori. Altro sentito ringraziamento al Comites per aver collaborato all’evento, consentendo un grande auditorio. Nello spirito di servizio dei due organizzatori verso i tanti cittadini italiani che prestano servizio presso le istituzioni internazionali. Che non sempre sono a conoscenza di tutti i loro obblighi, anche semplicemente dichiarativi, verso il fisco italiano.

Il saluto dell’ambasciatore d’Italia e del Comites

L’ambasciatore Francesco Genuardi ha calorosamente ringraziato l’Anfi e il Comites per una iniziativa che contribuisce a realizzare il suo desiderio di rafforzare in ogni modo il “sistema Italia” in Belgio.

Foto del logo dell’evento organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Belgio per la Festa della Repubblica

Si è detto anche fiero di rappresentare l’Italia in un “piccolo ma grande Paese” come il Belgio. E di essere tornato con grande piacere a Bruxelles dove è nato, quando suo padre vi prestava servizio come funzionario della Commissione europea. E dove ha già prestato servizio, quando era in forza alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico.

L’ambasciatore Francesco Genuardi con il Re Filippo dei Belgi, ai quali il 26 maggio ha presentato le lettere credenziali

Il presidente del Comites di Bruxelles, e coordinatore Intercomites per il Belgio, Raffaele Napolitano, ha manifestato a sua volta il suo ringraziamento all’Ambasciatore Genuardi e all’Ancri. Confermando la soddisfazione del Comites per aver partecipato all’organizzazione di tale importante evento.

I discorsi introduttivi sono stati conclusi da Flavia Fratoni, dirigente del servizio consolare di Bruxelles. Che ha ricordato quanto e come il Consolato sia al servizio della grande comunità italiana residente nella capitale europea. Compresi tanti funzionari delle istituzioni Ue e della Nato.

Il momento delle domande

Dopo la conferenza sono seguite le domande agli oratori. Che erano state raccolte dal Comites nei giorni precedenti l’evento. Sono state integrate da quelle ricevute dai 100 partecipanti via zoom (numero massimo consentito). In un dibattito animato e diretto dalla segretaria generale del Comites di Bruxelles, Avvocato Benedetta Dentamaro.

Il presidente del Comites di Bruxelles, Raffaele Napolitano, con la segretaria generale, Benedetta Dentamaro

Diverse centinaia di altri funzionari internazionali (in servizio non solo presso l’Ue o in Belgio) interessati all’evento, e che non hanno potuto registrarsi perché i posti disponibili erano già esauriti, riceveranno dal Comites il link per seguire l’evento e il materiale distribuito dagli oratori. Chi non li avesse ricevuti potrà sempre richiederli a: comites.bxl@gmail.com o bruxelles@assofinanzieri.it .

Fiamme Gialle di Bruxelles-Unione europea, da sempre patrioti italiani e europei

La sezione di Bruxelles-Unione europea è al momento l’unica sezione all’estero dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (Anfi). E non a caso non si chiama “Bruxelles”, come le sezioni nazionali che portano il solo nome del luogo della loro sede. Bensì “Bruxelles-Unione europea“. Come testimonianza dello spirito profondamente europeista, da “patrioti italiani ed europei“, di tutti i suoi membri. Molti dei quali prestano o hanno prestato servizio presso le Istituzioni europee. Senza tuttavia mai aver reciso il proprio rapporto, di servizio o ideale, con la Guardia di Finanza. Che li ha messi a disposizione dell’Ue, ai sensi della legge nr. 1114 dell’ormai lontano 1962.

Ma, soprattutto, perché, come ha ricordato il Generale Alessandro Butticé «rispettare i Trattati e la legislazione Ue discende dal giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana e all’osservanza della Costituzione e delle leggi prestato dalla maggior parte di loro. Costituzione che, in modo particolare nei suoi articoli 10 e 11, assieme alle altre leggi (compresi i regolamenti Ue), danno legittimità costituzionale all’Unione europea. Imponendo a tutti i cittadini i doveri, oltre che diritti, che ne conseguono». Compreso, appunto, il diritto di essere cittadini informati e contribuenti onesti. Anche se in servizio presso le Istituzioni Ue e altri organismi internazionali.

 

Matteo Vinci

Foto © Zoom

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