Bocciato con i voti di Lega e Fi emendamento dei Verdi per gli “eurobond”. Spaccati su Mes Pd e M5s
Sì a “recovery bond“ garantiti dal Bilancio dell’Ue. Con una risoluzione non vincolante approvata con 395 sì, 171 contrari e 128 astenuti il Parlamento europeo ha detto la sua sulle misure da adottare per finanziare la ripresa dell’Europa a seguito della pandemia da coronavirus. Popolari, verdi, socialisti e liberali hanno trovato una convergenza sul paragrafo 17, ovvero sulla necessità di intervenire in maniera coordinata con «obbligazioni europee da finanziare attraverso il bilancio pluriennale 2021-2027». Il «pacchetto» di misure esclude però «la mutualizzazione del debito esistente e dovrà essere orientato verso investimenti futuri». Un punto questo assai controverso e che ha generato ulteriori spaccature nel fin troppo variegato panorama politico italiano.
Ieri, con i voti determinanti dei partiti della Lega e di Forza Italia, il Parlamento di Strasburgo aveva respinto un emendamento presentato dai Verdi che prevedeva esplicitamente l’emissione «di eurobond per mutualizzare il debito pubblico originato dalla pandemia». Un emendamento in linea con la posizione del governo italiano e che, se approvato, avrebbe certamente rafforzato il potere di trattativa del premier Conte al Consiglio europeo del prossimo 23 aprile. Neanche a dirlo. Forze di centrodestra e di maggioranza si sono mosse in ordine sparso per tutta la durata dei lavori parlamentari. Anche sul paragrafo 17. Eurodeputati del Pd e di Fi hanno votato a favore dell’intera misura, la Lega si è astenuta sulla prima parte e si è espressa contro la “mutualizzazione” prevista nella seconda, Fratelli d’Italia ha dato voto favorevole solo alla prima. I pentastellati si sono astenuti le indicazioni sui coronabond “prive di ambizioni”.
Ancora più plateale la spaccatura della maggioranza sull’attivazione del Mes. Il paragrafo 23 della risoluzione che invita i Paesi dell’Ue ad attivare il Meccanismo europeo di stabilità ha visto su fronti opposti i partiti che sostengono l’esecutivo Conte. Il Pd ha votato a favore, mentre il M5s si è espresso contro insieme a Lega e FdI.
Oggi a Strasburgo l’assemblea plenaria, su proposta della Commissione, ha votato anche la piena flessibilità per i Paesi membri nell’uso dei fondi strutturali abbattendo i limiti burocratici nell’anno contabile 2020-20121. Si potrà sospendere l’obbligo del co-finanziamento nazionale e le risorse potranno essere trasferite tra fondi e settori diversi.
Annamaria Graziano
Foto © European Union