Turchia-Nato, nuove prospettive

0
921
Turchia

Il rapporto tra il Governo di Ankara e quello di Atene, invece, porta la Grecia ad essere sempre pronta all’attacco

Il segretario turco, Fidan, e il segretario della Nato, Blinken, hanno discusso della situazione nel Mediterraneo orientale e hanno sottolineato l’importanza di mantenere stabilità e canali di comunicazione. Blinken ha accolto con favore il continuo impegno tra Turchia e Grecia, compresa l’organizzazione del 5° Consiglio supremo di cooperazione nel dicembre 2023 ad Atene e la firma della dichiarazione dei due Paesi sulle relazioni amichevoli e il buon vicinato.

 

I due segretari hanno presieduto la settima riunione del meccanismo strategico Turchia-Usa a Washington, che ha incluso discussioni aperte alla cooperazione guidate da alti funzionari dei Dipartimenti di Stato turco e statunitense. Hanno ribadito il loro impegno per un’agenda bilaterale positiva e orientata ai risultati che promuova obiettivi comuni e affronti le sfide globali emergenti. Si è discusso anche del rafforzamento delle relazioni tra i Paesi su un’ampia gamma di questioni, tra cui le priorità regionali, l’antiterrorismo, la cooperazione in materia di difesa, lo sviluppo economico, il commercio, la sicurezza energetica e il cambiamento climatico e le relazioni interpersonali.

Legame su più fronti

Senza nominare gli F-16, il comunicato afferma che “come le due più grandi forze armate della Nato hanno ribadito gli impegni e l’importanza di un ripristinato rapporto commerciale di difesa bidirezionale per migliorare le capacità, garantire l’interoperabilità e aumentare la forza della sicurezza collettiva”.

Blinken e Fidan hanno annunciato che il dialogo commerciale sulla difesa tra Turchia e Stati Uniti si incontrerà nel 2024 e i due Paesi cercheranno opportunità per promuovere la cooperazione industriale della difesa. “Entrambe le parti hanno anche riconosciuto, soprattutto alla luce degli obiettivi di zero emissioni nette, la crescente importanza dell’energia nucleare civile, sia dei reattori convenzionali che dei piccoli reattori molecolari, sviluppati in conformità con i più elevati standard di sicurezza, protezione e non proliferazione e hanno incoraggiato i settori pubblico e privato a esplorare opportunità e sviluppare proposte concrete di cooperazione in questo campo. Le parti vogliono che le relazioni strategiche tra Turchia e Stati Uniti continuino a progredire e accolgono con favore l’aumento dei contatti bilaterali“.

La Grecia rafforza le alleanze

Intanto la Turchia continua a minacciare la Grecia in ogni modo, “lanciando” costantemente la narrativa della “Patria Blu” e della smilitarizzazione delle isole dell’Egeo, quindi la Nazione prende le sue misure. Negli ultimi anni l’industria militare turca ha fatto passi da gigante, come la nuova nave cacciatorpediniere che stanno costruendo e la preparazione di sottomarini nucleari con missili balistici. Una delle armi più importanti del Paese è il Bayraktar, che può fare “danni” a distanza e senza un equipaggio.

Di conseguenza la Grecia sta cercando di essere preparata a qualsiasi evenienza riguardante i droni turchi. Infatti il vice ministro della Difesa nazionale Nikos Dendias era in Armenia per essere informato su come affrontarli e per consolidare la cooperazione in materia di difesa con il Paese.

“Patria Blu”

Il leader turco-cipriota, Ersin Tatar, getta benzina sul fuoco, riferendosi ancora una volta alla “Patria Blu”. Pochi mesi dopo le sue dichiarazioni sulla “Repubblica turca di Cipro del Nord“, il leader ha affermato: «Quando dico “Patria Blu“, dato che c’è anche la terra in fondo al mare, intendo: Patria, Cipro Nord e Patria Blu. Queste tre unite, perché secondo la legge del mare, oggi noi nella nostra Patria Blu, cioè nel Mediterraneo orientale, abbiamo 400.000 chilometri di giurisdizione e diritto». Poi ha aggiunto che «all’interno di queste strutture, la Repubblica turca di Cipro del Nord ha diritti equivalenti a tre volte il proprio territorio. Abbiamo concesso un aeroporto alla Turchia per i loro droni. Ora, con il voto del nostro Parlamento, è stato trasferito alle forze armate turche. Pertanto, con alcuni investimenti che verranno fatti lì, sarà utilizzato come aeroporto militare quando necessario, o come aeroporto», ha concluso.

Turchia – Somalia

Intanto il ministro turco dell’Energia e delle risorse naturali, Alparslan Bayraktar, ha Turchiaannunciato che la Turchia ha firmato un accordo intergovernativo e un memorandum d’intesa con il ministro somalo del petrolio e delle risorse minerarie, Abdirizak Omar Mohamed, per sviluppare la cooperazione nei settori del petrolio e del gas nelle parti onshore e offshore della Somalia. «Con questo accordo, svolgeremo attività congiunte per portare le risorse della Somalia al popolo somalo. Puntiamo a rafforzare la presenza della Turchia nel Corno d’Africa con nuove partnership nel settore energetico».

I rapporti Usa rivelano che la Somalia potrebbe contenere almeno 30 miliardi di barili di petrolio e gas, ma sono necessari investimenti che potrebbero richiedere dai tre ai cinque anni. Nel 2022, il Governo somalo ha firmato un accordo di esplorazione con American Coastline Exploration per 7 blocchi offshore. L’inizio delle trivellazioni è previsto per il 2025.

Anche il Somaliland, la Regione autonoma separatista settentrionale senza riconoscimento internazionale, ha firmato per un’esplorazione petrolifera con Genel Energy, con sede a Londra, nel 2022. Trivellazioni, in un’area potenzialmente da 5 miliardi di euro, dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno. Mogadiscio considera l’accordo illegale e nullo.

Spese cospicue

Il patto Turchia-Somalia richiederebbe ampi sforzi da parte turca per trivellare e sviluppare risorse, secondo un esperto di energia al MG. «La Turchia ha firmato un accordo di esplorazione onshore e offshore simile con la Libia nel 2022, ma i progressi sono inesistenti», ha affermato l’esperto anonimo. «Le piattaforme di esplorazione e perforazione della Turchia sono in gran parte destinate ai blocchi del Mar Nero, ma Ankara potrebbe schierare la nave di perforazione Abdulhamit in Somalia se lo desidera».

L’esperto ha stimato che la Turchia dovrà spendere fino a mezzo miliardo di dollari per completare l’esplorazione e un’operazione di trivellazione di successo, e l’ulteriore sviluppo di gas o petrolio costerà almeno qualche miliardo di dollari. Sembra ormai chiaro che la Turchia dovrà cercare partenariati pubblici o privati per finanziare i progetti.

«L’Occidente sta prendendo sempre più di mira l’energia verde e lavorare sugli idrocarburi sta diventando sempre più inefficiente poiché i finanziamenti sono limitati», ha continuato l’esperto. «La Somalia sembrerebbe insicura a molte aziende, ma la presenza navale turca e l’assistenza militare contro il terrorismo possono garantire un certo interesse».

Questione di difesa

La mossa è arrivata dopo che l’Etiopia e il Somaliland hanno firmato un patto a gennaio in cambio del riconoscimento dell’indipendenza. In risposta, Ankara il mese scorso ha siglato un accordo globale di difesa marittima con la Somalia, che, secondo Mogadiscio, incarica la Turchia di difendere le acque marittime del Paese dal terrorismo, dalla pirateria e da qualsiasi minaccia esterna che potrebbe violare i diritti dello Stato somalo per i prossimi 10 anni.

La Marina turca opera dal 2009 al largo delle coste della Somalia e nel Golfo di Aden nell’ambito di una missione delle Nazioni Unite per combattere la pirateria e le rapine a mano armata. Inoltre ha, ora, una grande base militare a Mogadiscio, mentre le compagnie turche gestiscono l’aeroporto e il porto della Città. Si stima che la Turchia abbia addestrato più di 16.000 forze somale, equivalenti a un terzo dell’esercito, sia sul proprio suolo che nella sua base di Mogadiscio, nota come Turkson. Il Governo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha investito molto in Somalia dal 2011, istituendo la più grande ambasciata turca del mondo a Mogadiscio ed espandendo più di 1 miliardo di dollari in aiuti umanitari al Paese in risposta a una siccità mortale.

 

George Labrinopoulos

Foto © Altrenotizie, TRT, Agenzia Nova, IARI

Articolo precedenteLo sviluppo dell’energia geotermica in Europa
Articolo successivoLe imprese gestite da immigrati in Europa
George Labrinopoulos
Sono quasi 52 anni che vivo in Italia, originario di Vitina, nel Peloponneso, Sono nato a Vrilissia, 13 km dal centro di Atene, dove ho vissuto i primi 20 anni della mia vita, finché non sono arrivato a Roma dove ho lavorato come corrispondente per la Grecia e a una Agenzia Onu. Ho cominciato a lavorare in Italia nel '78, come secondo corrispondente di un importante giornale greco. Nel 1980 sono entrato nella stampa estera in Italia, della quale tuttora sono membro effettivo e per la quale negli anni Ottanta ho ricoperto per tre volte la carica di consigliere nel direttivo dell'associazione. Nell'arco di questi anni ho lavorato per vari quotidiani greci, oltre che per un'emittente radiofonica, Da Roma riuscii a portare tra il 1984, fino gli anni Novanta, politici del calibro di Pertini e Cossiga, i primi ministri Andreotti e Craxi, il Papa Giovanni Paolo II, Prodi, e altri uomini politici che attraverso il loro operato scrivevano la storia dell'Italia in quegli anni, poi messi in un libro "L'Italia dei giganti", due anni fa. Sono arrivato in Italia nel 1972, iscritto all'Università per Stranieri in Perugia per imparare la lingua italiana. Sono stato iscritto all'Università di Roma nella facoltà di Lettere e Filosofia indirizzo lingue straniere (inglese). Durante le lezioni il mio professore all'epoca Agostino Lombardo, ci insegnava analisi di testo e di poesia, e gia mi è arrivata la voglia di cominciare di fare il mestiere che dovevo fare nella mia vita. Giornalista...vorrei ricordare che negli anni '70 non c'erano scuole di giornalismo, e il mio mestiere l'ho imparato facendo la gavetta dopo l'Università, ero andato ad Atene e facevo praticantato a un giornale ellenico...erano gli anni del sequestro Moro, e un'agenzia ellenica chiedeva un secondo per l'Italia, e cosi sono tornato come professionista giornalista a Roma

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui