EMA, Milano ancora in pista in attesa del Parlamento europeo

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Agenzia Ue del farmaco, l’incapacità di garantire la continuità operativa potrebbe portare a un insperato ribaltone. Sopralluogo del PE il 22/02 e voto della plenaria a marzo

Si sa, molte cose possono andare storte quando si trasloca, ma il trasferimento dell’Agenzia europea del farmaco (EMA) non è un semplice passaggio di appartamenti…

Ad oltre due mesi dal trasferimento formale post-Brexit di uno degli enti più prestigiosi dell’Ue – che impiega oltre 900 dipendenti e ospita regolarmente centinaia di scienziati – la decisione del Consiglio europeo di assegnare ad Amsterdam la sede di EMA potrebbe essere ribaltata se la Corte europea di Giustizia (CGUE) accoglierà il ricorso del Comune di Milano e Regione Lombardia di sospendere l’intero procedimento. L’accusa è diretta: manifesta incapacità di garantire la continuità operativa dell’Agenzia e svolgere il proprio servizio senza alcuna interruzione temporale. Uno dei criteri di assegnazione dell’EMA.

Il duo lombardo chiederà anche l’accesso agli atti della Commissione Ue e un’audizione all’Europarlamento.

E se lo stellone di Amsterdam sembra non temere nulla, per niente scalfito dal trasloco a due fasi con probabili extra costi per i cittadini europei e oltre sei mesi di ritardo di operatività rispetto ai tempi pattuiti, forte nientepopodimenochè che di un giudice olandese, Marc van der Woude, fresca scelta della CGUE per valutare la richiesta di sospensione del trasferimento da Londra, la valanga EMA potrebbe travolgere tutto e tutti con l’entrata in campo del secondo attore legislativo europeo di peso, l’Europarlamento (PE).

Solo dopo il sopralluogo di una delegazione del PE il 22 febbraio prossimo e il relativo voto della plenaria a marzo sapremo se gli eurodeputati riacciufferanno Milano per i capelli. La missione di fact checking per verificare se sono state rispettate le esigenze dell’Ema e la relativa compatibilità delle due sedi – quella transitoria e quella definitiva – avrà certamente un ruolo primario.

Ma se è vero che, come ricorda Giovanni La Via, europarlamentare del gruppo del Partito Popolare europeo e capo missione del Parlamento, non si tratta di «una partita tra l’Italia e l’Olanda, va accertata la regolarità dell’intera operazione». L’obiettivo della missione è «verificare lo stato dell’arte, la tempistica e le garanzie che il tutto venga realizzato nei tempi. Poi ne discuteremo con la Commissione europea e con l’Ema», ha dichiarato La Via.

Il ricorso di Milano e della Lombardia contesta anche il procedimento del sorteggio con cui Amsterdam si è aggiudicata la sede dell’EMA, la mancata pausa di 30 minuti dopo l’ultimo voto con pareggio tra Amsterdam e Milano (impedendo di concordare preventivamente come proseguire), l’assenza di controlli di garanzia, l’uso dei bussolotti e il mancante verbale.

Milano resta in attesa, il Pirellone resta pronto.

 

Andrea Maresi

Foto © Yle.fi, Politico Europe (apertura)

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