Turchia e Ue riconfermano impegno per attuare piano d’azione migranti

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Dichiarazione congiunta dopo l’ultimo accordo di Bruxelles per superare l’emergenza profughi. Dopo l’intesa tra Davutoglu, Tusk e Juncker, parte la sfida per i rimpatri

Dopo la terza riunione, da novembre del 2015, per cercare di risolvere il problema ai confini tra il Paese della Mezzaluna e l’Unione europea è arrivato l’accordo che da stamattina ha visto entrare in vigore l’obbligo del rimpatrio immediato in Turchia degli immigrati illegali in arrivo nelle isole greche dell’Egeo. L’intesa politica Ue-Turchia, firmata dal presidente del Consiglio europeo (il polacco Donald Tusk), dal presidente della Commissione europea (il lussemburghese Jean-Claude Juncker) e dal premier turco (Ahmet Davutoglu) ora è alla prova dei fatti.

18marzo2016Il patto tra i Ventotto e Ankara, nei dettagli contenuti in un documento dell’esecutivo comunitario, come riporta l’agenzia Ansa, stima la necessità operativa di quattromila persone tra guardie di frontiera, poliziotti, esperti di asilo e giudici, e costi per 280 milioni nei prossimi sei mesi. In tutto circa 2.300 esperti attesi nelle isole dell’Egeo, da Paesi Ue, dall’ufficio europeo dell’asilo (Easo) e Frontex. Per quest’ultima la previsione è quella di rendere disponibili otto navi da 300-400 passeggeri per traghettare indietro verso la Turchia i profughi siriani giunti illegalmente in Europa.

Eu Tu 2Nella dichiarazione congiunta, alla fine dell’accordo firmato a Bruxelles l’altroieri, si ricordano i progressi dell’intesa, tra cui l’apertura, da parte della Turchia, del mercato del lavoro ai siriani oggetto di protezione temporanea, l’introduzione di un nuovo obbligo in materia di visti per i siriani e i cittadini di altri Paesi, l’intensificazione degli sforzi in materia di sicurezza da parte della polizia e della guardia costiera turche e un potenziamento della condivisione delle informazioni. Oltre, ovviamente, all’erogazione da parte dell’Unione europea dei 3 miliardi di euro per progetti concreti per aiutare Ankara a ospitare i rifugiati.

Eu Tu 3Accordi Ue-Turchia anche nel proseguimento dei lavori riguardo la liberalizzazione dei visti e i colloqui di adesione fra le due istituzioni. Così come l’intensificazione delle misure contro i trafficanti di migranti che prevede anche l’attività della Nato nel mar Egeo. Ma ovviamente a destare la maggiore attenzione è stata la decisione di porre fine da oggi, 20 marzo 2016, alla migrazione irregolare dalla Turchia verso i Paesi dell’Unione europea. Ma con delle limitazioni: i rimpatri saranno effettuati nel pieno rispetto del diritto dell’Ue e internazionale, escludendo pertanto qualsiasi forma di espulsione collettiva; la misura è temporanea e straordinaria per ristabilire l’ordine pubblico; le domande d’asilo saranno trattate individualmente dalle autorità greche in cooperazione con l’Unhcr; i costi delle operazioni di rimpatrio dei migranti irregolari saranno a carico dell’Unione europea. Inoltre, per ogni siriano rimpatriato in Turchia dalle isole greche un altro siriano sarà reinsediato dalla Turchia all’Ue tenendo conto dei criteri di vulnerabilità delle Nazioni Unite.

 

Elodie Dubois

Foto © Consiglio dell’Unione europea

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Elodie Dubois
Francese, innamorata dell'ambiente e dell'Italia. Sempre attenta alle tematiche che riguardano la lotta all'effetto serra e la riduzione dell'inquinamento, contribuisce con la sua esperienza a Strasburgo e a Bruxelles alla realizzazione di una buona Euro...comunicazione!

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