Dopo la Bce anche la Commissione europea si muove. Non era mai era accaduto prima così, neanche dopo la crisi del 2008. E non esclude l’uso di coronabond e di altre misure
«In questo tempo di crisi stiamo guardando a tutti gli strumenti a disposizione e possibili a sostegno dell’economia europea. Ogni strumento utile sarà messo sul tavolo. Stiamo valutando l’opzione di coronavirus bond e anche altre». In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, apre alle richieste di Italia, Francia e Spagna. E a poche ore dallo storica decisione di attivare la “escape clause” (clausola di salvaguardia) per la sospensione temporanea del Patto di stabilità, va anche oltre. Non ecludendo l’utilizzo di coronabond, né “altre opzioni” tra cui (lascia presumere) il Fondo Salva Stati. La presidente tedesca della Commissione è consapevole di quanto sia drammatica la situazione per il Vecchio Continente. Conosce bene le spaccature ai vertici delle istituzioni europee, ancora più evidenti questa settimana, ma sembra tirare dritto.
Per ben due volte nell’arco di pochi giorni il fronte composto da Italia e Francia ha avuto ragione rispetto al blocco del Nord guidato da Germania e Paesi Bassi. Prima, con la decisone della Bce di immettere 750 miliardi di liquidità per acquistare titoli pubblici e privati. A cui si sono aggiunti 1.800 miliardi che si possono ulteriormente attivare. La Vigilanza Bce ha infatti allargato le maglie dei controlli per premettere alle banche di concedere prestiti più facilmente. E dopo, con il passo storico della Commissione che, nonostante le divisioni interne, ha deciso di sospendere i vincoli di spesa imposti dal Patto di Stabilità. Mai era accaduto prima. Neanche dopo la crisi del 2008, generata dai mutui subprime, quei vincoli erano venuti meno. Allora fu il blocco franco-tedesco a non volere neanche un semplice allentamento.
È evidente, perciò, che questa crisi sta cambiando qualcosa negli equilibri ai vertici dell’Ue. O quanto meno segna una battuta di arresto allo strapotere di quei Paesi che fino ad oggi hanno deciso la politica economica dell’Unione. Il messaggio della Von der Leyen dalle pagine del Corriere è chiaro e fa riflettere: «Non permetterò mai che gli interessi dei singoli Stati prevalgano». E ancora: «crisi come questa fanno capire quanto sia preziosa la famiglia europea. Solo insieme possiamo combattere il virus e proteggere la nostra economia».
L’Italia, il Paese europeo più colpito dall’emergenza sanitaria, mai come adesso sta avendo un ruolo importantissimo nelle scelte che l’Ue sta operando. A Bruxelles è vivo il timore di un effetto domino che finirebbe per travolgere tutti gli Stati membri. Ma è anche vero che forse si comincia davvero a capire che solo un’Europa solidale e coraggiosa, pronta a superare interessi di parte, può reggere le sfide di questo tempo così fragile e di un futuro quanto mai incerto.
Annamaria Graziano
Foto © European Union