Una bicicletta per unire l’Europa e il resto del mondo

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Il sogno di Elia, da Bergamo al Nepal per rendere il pianeta un’esperienza di viaggio. «Spinto più dalla curiosità che dal coraggio, ho deciso di andare incontro all’ignoto»

Qualche giorno prima di Natale, camminando per le strade di Bergamo Alta, intravedo tra la folla un ragazzo, accanto ad una bicicletta, che espone qualcosa per terra. Mi avvicino incuriosito e vedo alcune fotografie di paesaggi mentre il ragazzo spiega, ad altri che si erano fermati, il nome di quelle località. Elia, questo il nome del ragazzo, ha 25 anni e nella primavera del 2018 ha deciso di lasciare il lavoro nel settore della ristorazione (e la sua casa in provincia di Bergamo) per realizzare un sogno: raggiungere la Spagna in bicicletta.

Appassionato di motocross (praticato a livello agonistico per 15 anni), ama camminare, correre, pedalare… Così racconta come è arrivato alla sua “energica” scelta: «La voglia di esplorare, voltare l’angolo e spingersi al successivo per vedere dove finisce l’orizzonte mi ha sempre tenuto attivo a livello mentale; inoltre la monotonia della quotidianità stava iniziando a farmi provare poche emozioni, sentivo che, per una crescita personale, fare un’esperienza fuori casa sarebbe stato un ulteriore gradino per conoscermi meglio. Spinto più dalla curiosità che dal coraggio – e da un pizzico di paura – ho deciso di andare incontro all’ignoto, mettendomi alla prova e di concretizzare il sogno. Ovviamente da solo. Senza nessuna pianificazione sia di tempo che di strade il 9 aprile 2018, inforco la mia Didi (il nome della bici) regalatami da mio zio qualche anno precedente e parto per la Spagna».

Il percorso da seguire è lì nelle sue cartine stradali e negli itinerari scaricati sul telefono, l’arrivo alla meta è raggiunto dopo aver pedalato per circa due mesi. Durante il tragitto si rende conto che le ansie e le paure per questo viaggio un po’ azzardato si diradano lasciando il posto alla bellezza dei paesaggi incrociati e alla curiosità per le persone incontrate. Si sente a suo agio in questa vita vagabonda a tal punto che decide di proseguire e pedalare verso le spiagge dorate del Portogallo. Da qui si riorienta e raggiunge Santiago de Compostela, per poi attraversare la Francia, fare una tappa in Belgio e raggiungere l’Olanda.

Elia racconta che qui sente una sorta di richiamo verso l’Italia e quindi, incontrati due ragazzi di Crotone torna in Italia a bordo del loro camper. «In tre giorni sono passato dalla fresca Olanda al caldo calabrese!». In Calabria riprende la bici e pedalando raggiunge la Sicilia, poi risale lo Stivale dal lato adriatico facendo alcune deviazioni sul Gran Sasso in Abruzzo. Dopo otto mesi di tour Elia rientra a casa e si ferma per circa tre mesi, vendendo fotografie del suo viaggio in diverse città italiane. «Sono rimasto stregato dalla bellezza del nostro Paese, sia a livello culturale, storico e naturale ma soprattutto, nonostante tv e giornali non infondano notizie troppo positive sul nostro Paese, ho trovato tantissima umanità e ospitalità». Il viaggio di Elia: 15.000 km percorsi, 6 nazioni attraversate, 11 mesi di viaggio, è stato interamente autofinanziato, nella maggior parte dei casi campeggiava (attrezzato con tenda, sacco a pelo, fornellino, panello solare), in altri era ospite della gente; il solo costo da sostenere era quello legato al cibo.

«A viaggio terminato posso dire a gran voce di essermi emozionato come non mai, scoprendo che, tutte le paure pre-viaggio sono diventate la mia forza vincente per superare gli ostacoli che giorno dopo giorno si presentavano di fronte a me. Ho scoperto che rompere la sottile barriera della diffidenza è un aspetto divertente della vita. Molto spesso in strada venivo guardato come una persona proveniente chissà da dove, e io, attraverso la potente arma del sorriso, salutavo subito. Da lì può nascere un semplice dialogo, un’amicizia oppure di essere ospitati in casa! Saper ascoltare, portare un messaggio positivo e rispettare le idee altrui è un ottimo mix per rompere la barriera del pregiudizio che, purtroppo, troppo spesso intravedo nel prossimo. La scelta del mezzo è stata principalmente presa per due motivi: la bicicletta mi rende libero e felice. È un mezzo umile che implica fatica, non inquina e mantiene in ottima forma fisica e mentale. Certe volte quando pedalo vado come in uno stato di meditazione nel quale affiorano momenti del mio vissuto, nuovi progetti futuri e mete sconosciute da raggiungere».

A proposito di progetti futuri, uno è imminente: raggiungere il Nepal, sempre su due ruote. La partenza è prevista da Gazzaniga (Bg) intorno a fine febbraio, il primo obiettivo sarà pedalare lungo la costa balcanica, poi entrare in Turchia, quindi procedere lungo la catena del Caucaso e le steppe dell’Asia centrale per giungere infine alla meta stabilita. Elia precisa che un aspetto molto importante è l’affidabilità della bicicletta e di tutti i vari materiali che porterà con se. Per prima cosa ha deciso di sostituire la bicicletta con una più robusta e scorrevole, preparata dalle mani esperte di Roberto Bressan, artigiano veronese che da oltre 30 anni si dedica alla preparazioni di biciclette speciali. Gli altri oggetti fondamentali e inseparabili che porterà con sé (sperimentati nel precedente viaggio) sono: tenda impermeabile, fornello a benzina, pannello solare, sacco a pelo e materassino. Ma i preparativi sono anche mentali: «Avere un obiettivo ben definito ti dà la motivazione per superare tutte le fatiche di un lungo viaggio in bici. L’obiettivo, però, non deve diventare un’ossessione e quindi sarà molto importante “leggere” e interpretare i segnali della migliore scuola di vita: la strada».

E a proposito di scuola Elia afferma che gli piacerebbe raccontare le sue esperienze di viaggio nelle scuole, per stimolare i giovani a realizzare e credere nei propri sogni. «Fare un primo passo, buttarsi in un nuovo progetto (professionale o meno) aiuta a tirare fuori il meglio di se stessi giorno dopo giorno. Noi giovani dobbiamo essere luce vitale e possiamo esserlo attraverso il credere in qualcosa che amiamo!». «Se siete curiosi del mio viaggio o semplicemente avere qualche informazione sui miei viaggi potete seguirmi sulla pagina facebook e instagram Elia Fattorini».

 

Antonio Vanzillotta

Foto © Antonio Vanzillotta

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Antonio Vanzillotta
Giornalista pubblicista, laureato in lettere indirizzo cinema e teatro, appassionato di tematiche socio-politiche ha iniziato all’agenzia stampa Adn-kronos di Milano. Dopo una breve collaborazione con la facoltà di scienze politiche, si è trasferito in Liguria per continuare la sua attività giornalistica presso testate cartacee e on-line. Attualmente nel capoluogo lombardo si occupa di viaggi e terzo settore con il prezioso ausilio della sua macchina fotografica.

3 Commenti

  1. Con molto piacere ho incontrato Elia fattorini a Sirmione del Garda che esponeva le sue meravigliose foto ,posso dire che anch’io sono un ciclista , e sono stata molto colpita dai suoi racconti ! Diciamo che un Po lo invidio !! Deve essere un esperienza fantastica!

  2. Anch’io incontrai Elia lo scorso inverno a Bergamo alta. La luce nei suoi occhi e il suo entusiasmo nel raccontare i suoi viaggi e suoi incontri fu segnante per me e per il mio bimbo che ancora ora lo ricorda perfettamente!
    Da allora lo seguiamo con tanto interesse e curiosità (e tanta sana invidia). Vai Elia… pedala tra il vento e non fermarti mai!

  3. Caro Elia siamo veramente interessati a raccontare la sua esperienza ai nostri soci, ovviamente vista l’imminenza della sua partenza, il tempo per organizzare l’incontro e avvisare i nostri soci è troppo poco, al suo ritorno ci contatti che troveremo sicuramente il modo per questa esperienza

    Ti auguriamo un imbocca al lupo per il viaggio in Nepal
    Associazione culturale le muse Curno via emilia 1

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