Nasce il sito www.iltuodiabete.it. Per informare in maniera garantita e raccontare le storie non dei pazienti, ma delle persone
Il dottor Web parla europeo. Dall’ultima indagine dalla Digitas Health sull’influenza di internet e dei social media per le informazioni sulla salute degli europei e degli americani emerge che i nuovi media avrebbero un impatto maggiore in Europa che non negli Stati Uniti. Alcuni dati: il 67% dei consumatori dell’Ue dichiara di avere fiducia nelle informazioni che trova nei social-media rispetto al 45% degli statunitensi. E il 52% dei medici europei ritiene che gli operatori sanitari dovrebbero partecipare alle discussioni con i pazienti nei forum e nei social network e oltre il 40% crede che questi nuovi strumenti avranno un ruolo sempre più importante nel trattamento dei malati. E ritiene che le aziende farmaceutiche possono e devono offrire servizi digitali da integrare nei loro servizi di assistenza. In America, invece la percentuale di fiducia nella salute on line é minore.
L’Italia segue l’andamento degli altri Paesi europei. E sono tanti gli italiani che cercano on line le risposte a dubbi e domande legate al loro benessere. Ma non sempre la Rete è sinonimo di affidabilità. E spesso si cade nella “Cybercondria“, la sindrome che mescola internet e ipocondria, pericolosissima per chi ha paura di avere qualche patologia e tenta la strada della diagnosi virtuale. Per questo, per dare garanzie di affidabilità e mostrare un esempio di medicina narrativa (la medicina che si avvale della parola come terapia) é nato il sito www.iltuodiabete.it dedicato alle persone che convivono con il diabete e che, con le loro storie, diventano protagonisti reali del loro percorso terapeutico. Obiettivo del portale, il primo del genere in Italia, presentato qualche giorno fa a Milano e realizzato da Doc Generici con il supporto dell’Associazione medici diabetologi e della Società italiana di medicina generale: consentire ai pazienti di essere persone e di avere un ruolo attivo attraverso la condivisione della quotidianità attraverso i loro racconti, in prima persona (per l’appunto). Come dire: il tuo diabete é il mio diabete. E infatti chi vuole può descrivere liberamente la sua esperienza e inviare la sua storia al sito dove la vedrà on page.
<<Ogni malattia crea ansia, spingendo a cercare e a confrontare le informazioni con altre persone nelle nostre medesime condizioni- spiega Antonio Ceriello, presidente dell’Amd, Associazione medici diabetologi-. La rete, come rivelano le indagini, è la prima fonte di queste informazioni. E’ fondamentale che sul web vi siano informazioni ‘garantite’, a fare da contraltare ai milioni di informazioni soggettive e non documentate o ad altre fornite con intenti commerciali e promozionali>>.
<< Il web propone notizie, cure, soluzioni e prodotti celati sotto l’aspetto della obiettività e dell’indipendenza di giudizio- aggiunge Claudio Cricelli, presidente della Simg, Società italiana di medicina generale-. Questo fenomeno crea confusione e crescente disinformazione nei cittadini e va risolta attraverso la creazione di fonti di informazione accreditate e certificate da Società scientifiche autorevoli che garantiscano l’autorevolezza dei consigli>>.
Luisa Mosello