Kjersti Annesdatter Skomsvold, solitudine e ironia nella nuova letteratura norvegese

0
471

Gli anni recenti hanno visto l’affacciarsi del pubblico internazionale sugli scenari del Nord Europa

Gli anni recenti hanno visto l’affacciarsi del pubblico internazionale sugli scenari del Nord Europa soprattutto grazie alla letteratura e al cinema, spesso per il successo di thriller, polizieschi e noir che scandagliavano gli aspetti meno rassicuranti della società e degli individui. Nel 2014 Atmosphere Libri ha proposto ai lettori italiani un testo differente, capace di spiazzare il lettore con la storia di un personaggio, chiamato Mathea Martinsen, una anziana donna che scopre di essere sempre stata invisibile al mondo e cerca un senso nell’esistenza attraverso una riflessione melanconica ma venata da una liberatoria ironia.

L’autrice è Kjersti Annesdatter Skomsvold, nata ad Oslo nel 1979 e il romanzo di cui si parla, “Più corro veloce, più sono piccola” è stato il suo debutto letterario nel 2009 ed ha vinto il Tarjei Vesaas’ Debutant Prize (promosso dal Consiglio Letterario dell’Unione degli Autori Norvegesi) spiccando anche nel Dublin Literary Award 2013. Una versione teatrale della storia è stata presentata quest’anno al Teatro Nazionale di Oslo. Nel 2012 Skomsvold ha pubblicato la sua seconda novella, Monstermenneske (Monsterhuman). La narrazione risente dell’itinerario introspettivo della scrittrice.

A Roma il libro è stato commentato anche in un incontro avvenuto in aprile, al quale hanno partecipato Bruno Berni, traduttore dell’opera e direttore della Biblioteca dell’Istituto Italiano di Studi Germanici Villa Sciarra, che ha parlato anche della letteratura scandinava nell’editoria italiana; il professore di lingua e letteratura norvegese Pål Aasen, che ha introdotto il testo; Irene Archini studentessa magistrale di letteratura norvegese, letterature nordiche e letteratura americana. La scrittrice è stata invitata nella capitale da Anna Maria Segala, professoressa di Lingue e Letterature Nordiche presso l’Università di Roma “La Sapienza”, con la mediazione del lettore di lingua norvegese, Pål Aasen.

Skomsvold ha avuto un percorso formativo particolare per il mondo della letteratura, avendo studiato matematica e informatica all’Università di Oslo e all’Università di Scienze e Tecnologia di Trondheim, prima di seguire i corsi di letteratura della Nansen Academy a Lillehammer e all’Accademia di Scrittura a Bergen, il romanzo (che nella versione in lingua originale si intitola “Jo fortere jeg går, jo mindre er jeg”, espressione esattamente corrispondente al titolo italiano) è stato tradotto in venticinque lingue.

Aldo Ciummo

© Mathias Rongved

Articolo precedentePadova mette in scena i sogni di Vittorio Corcos
Articolo successivoChi ha paura di Braveheart?
Aldo Ciummo
Giornalista e fotografo specializzato in questioni del Nord Europa e dell’Unione europea, ha vissuto a lungo in Irlanda. Da free lance viaggia spesso nei Paesi scandinavi e scrive in inglese su testate internazionali, tra le quali “Eastwest”, o in italiano per "Eurocomunicazione" e “Startupitalia". In seguito alla laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha studiato Relazioni Internazionali alla Fondazione Lelio e Lisli Basso e Fotografia all’ISFCI a Roma.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui