Una mostra fotografica al Mast di Bologna racconta le dinamiche del lavoro, i cambiamenti di una terra dinamica e ricca di vitalità
Il paesaggio è un qualcosa in continuo movimento, sul quale incidono le dinamiche del lavoro e del progresso tecnologico. Con la mostra Ceramica, latte, macchine e logistica, a cura di Urs Stahel, la Fondazione Mast di Bologna si concentra ora sull’Emilia-Romagna e sulla sua evoluzione negli ultimi decenni.
Il ritratto d’operaio di Enrico Pasquali mette in primo piano l’elemento umano, vero e concreto, che in seguito pare eclissarsi di fronte all’avanzata della macchina. Grandi fabbriche impongono la loro presenza, come nelle foto di scena tratte dal film Deserto rosso di Michelangelo Antonioni del 1964, una pellicola in cui l’atmosfera opprimente del contesto industriale sembra incrinare gli equilibri già precari della protagonista. La sequenza filmica modella il contesto narrativo, introduce il racconto focalizzato sullo specifico ambito romagnolo.
Macchinari dismessi e obsoleti, strumenti ormai inservibili destinati a giacere in magazzini abbandonati, popolano alcuni scatti di Gabriele Basilico e William Guerrieri. Paola De Pietri si sofferma invece sull’elemento manuale e artigianale, rappresentando la lavorazione tradizionale delle ceramiche. La serie TAV di Walter Niedermayr sembra fornire un’accelerazione improvvisa, così come i centri commerciali sulla via Emilia colti nel loro dinamismo estremo da Olivo Barbieri. I piccoli paesaggi di Guido Guidi raccontano i cambiamenti provocati dall’intervento umano sull’ambiente naturale emiliano. Immagini idilliache del Po’ scattate da Marco Zanta forniscono un contrappunto ideale ai freddi meccanismi industriali.
Lo stesso Zanta reintroduce l’elemento umano come protagonista nello scatto dal titolo In principio, un’immagine ambigua nella quale una persona sussurra qualcosa nell’orecchio di un’altra. Il mistero riguardo il contenuto verbale evoca un senso di disagio, una connotazione vagamente negativa e indecifrabile.
Duecento gli scatti in mostra, affiancati dalla proiezione continua del documentario Le radici dei sogni, girato nel 2015 da Francesca Zerbetto e Dario Zanasi. Un viaggio attraverso le suggestioni di una terra che è stata il fulcro dell’esplorazione registica di numerosi cineasti, da Bernardo Bertolucci a Marco Bellocchio, fino a Pupi Avati. Colpisce dell’Emilia la ricchezza dei contrasti, la vitalità del suo tessuto sociale. Una esposizione di trentacinque volumi su Ambienti, contesti, realtà dell’Emilia Romagna, messi a disposizione da Linea di Confine, completa una mostra particolarmente ricca di contenuti e spunti di riflessione.
Riccardo Cenci
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Ceramica, latte, macchine e logistica
Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro
Fondazione Mast – Bologna
dal 4 maggio all’11 settembre 2016
Orari: martedì-domenica 10.00 – 19.00
Ingresso gratuito
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Immagini
In evidenza: Michelangelo Antonioni, fotografia di scena tratta dal film “Il deserto rosso”, 1964
A still from the film “Red Desert”
© Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Michelangelo Antonioni Archive
Al centro: Olivo Barbieri, Centri Commerciali sulla via Emilia, 1999
Shopping Centers on via Emilia
© Olivo Barbieri
In basso: William Guerrieri, Senza titolo, dalla serie Il Villaggio, 2009
Untitled, from the series Il Villaggio
Collezione MAST / MAST Collection
© William Guerrieri