Attentato durante i festeggiamenti del 14 luglio. Hollande: «La Francia piange, ma è forte e lo sarà sempre di più dei fanatici che oggi vogliono colpirla»
Ancora una volta il mondo si sveglia con il terrore addosso. Un mondo che, ieri sera, ha assistito attonito alle dirette che raccontavano la folle strage di Nizza, colpita durante la sua festa più cara, quella dell’unità nazionale. Un 14 luglio che ora rimarrà tristemente storico. Erano quasi le 22.30 quando, nel cuore di una città in festa, affollata di gente e moltissimi bambini, nel bel mezzo dello spettacolo di fuochi d’artificio, un camion di 15 metri si è lanciato sulla folla che si trovava in strada.
Siamo sulla promenade Des Anglais, il lungomare di Nizza: tantissime persone, molte famiglie, sono lì per festeggiare il 14 luglio. Finché non inizia il folle orrore. Il camion comincia a schiantarsi sulle persone, va a circa 80 km all’ora e procede a zigzag, con l’obiettivo deliberato di fare più vittime possibile. E purtroppo riesce nel suo intento. La gente fugge all’impazzata nelle vie laterali, trova ospitalità nelle case, nei negozi, sono tutti sotto shock, increduli per ciò che hanno visto. Alcuni raccontano di aver sentito anche degli spari. Nessuno però ha dubbi: si tratta di un attentato.
Il bilancio delle vittime è tragico: 84 morti, di cui molti bambini e circa 100 feriti, fra i quali molti in condizioni critiche. Dagli ospedali di Nizza arriva la richiesta di recarsi a donare il sangue, vista l’emergenza che si deve affrontare per l’elevato numero di feriti.
A causare tutto questo un unico uomo: un franco tunisino di 31 anni ucciso da un civile e due poliziotti, secondo quanto riportato da FranceInfo. All’interno del tir sono state trovate anche armi e granate. L’attentatore probabilmente ha avuto dei complici nella fase preparatoria, ma poi avrebbe agito da solo. La prefettura ha parlato di «attentato premeditato».
«Serve massima vigilanza perché siamo in una guerra con dei terroristi che vogliono colpirci ad ogni costo e in modo estremamente violento» ha dichiarato il ministro francese dell’Interno, Bernard Cazeneuve. Hollande ha invece commentato su twitter: «La Francia piange, è addolorata, ma è forte e lo sarà sempre di più dei fanatici che oggi vogliono colpirla».
La France est éplorée, affligée, mais elle est forte et le sera toujours plus que les fanatiques qui veulent aujourd’hui la frapper. #Nice
— François Hollande (@fhollande) 15 luglio 2016
Il premier italiano, Matteo Renzi, retwitta la frase del Presidente francese e tutto il mondo si stringe intorno alla nazione e ai suoi cittadini.
La Merkel si dichiara «al fianco della Francia» per «vincere la battaglia». Sul profilo twitter della Casa Bianca Barack Obama scrive: «I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle famiglie delle vittime».
Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker esprime il suo cordoglio e il suo sostegno: «La Francia – dichiara – può contare sulla Commissione Ue così come sugli altri stati dell’Unione europea per continuare a essere sostenuta nella lotta contro il terrorismo all’interno così come all’esterno dell’Ue. La nostra determinazione resterà altrettanto ferma che la nostra unità».
Ma plus grande solidarité envers les victimes, leurs familles et tous les Niçois
et Niçoises dans le deuil #Nice06 pic.twitter.com/lFeFsB5G0i— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) 15 luglio 2016
Infine l’appello di Papa Francesco ribadisce la ferma condanna di «ogni manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo e ogni attacco contro la pace».
Questa tragedia non riguarda solo la Francia: tutto il mondo è sotto shock. Dai leader internazionali ai singoli cittadini che si vedono sempre più minacciati nella loro quotidianità. Il terrorismo continua a mietere vittime, uccidendo con modalità sempre più assurde e inaspettate. Parigi, Bruxelles, Istanbul, ora Nizza. Il messaggio dei jihadisti è chiaro: l’Europa tutta è sotto attacco.
Valentina Ferraro
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