Accordo di Parigi sul clima: il Parlamento europeo vota la ratifica

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Approvazione da parte del Pe in una cerimonia formale di firma con l’intervento del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e della presidente di COP21 Ségolène Royal

Grazie alla ratifica da parte dell’Unione europea, con il voto odierno del Parlamento europeo, l’accordo di Parigi entrerà in vigore in tempo per la conferenza sul clima COP 22 che si terrà a Marrakech dal 7 al 18 novembre. Alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e della presidente di COP 21 Ségolène Royal, nonché ministro dell’Ambiente francese, l’ultimo ostacolo è stato rimosso: il processo politico per la ratifica dell’accordo mondiale sulla lotta ai cambiamenti climatici da parte dell’Unione europea è concluso.

Sarà ora il Consiglio europeo ad adottare formalmente la decisione e depositarla venerdì 7 ottobre a New York nella sede dell’Assemblea generale dell’Onu. Parallelamente gli Stati membri dell’Ue ratificheranno (7 lo hanno già fatto: Austria, Francia, Germania, Malta, Portogallo, Slovacchia e Ungheria, che rappresentano il 5% delle emissioni globali) l’accordo di Parigi individualmente, in conformità delle rispettive procedure parlamentari. Entrerà in vigore, a livello mondiale, quando saranno almeno 55 le parti che rappresentano il 55% delle emissioni globali (da oggi 62 parti contraenti, responsabili di quasi il 52% delle emissioni totali). Si prevede che ciò avvenga molto prima del previsto, grazie proprio al voto storico dell’Unione europea.

SMIAPSi tratta del primo accordo in assoluto vincolante globale sul clima. L’Ue si è da oggi unita a Stati Uniti, Cina e India, gli altri principali responsabili delle emissioni di gas serra. Il Parlamento europeo ha dato il suo consenso alla ratifica dell’accordo con 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astensioni. Per il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon «l‘Unione europea ha una lunga esperienza di leadership nella lotta contro il cambiamento climatico», cogliendo l’occasione per ringraziare i deputati europei e sottolineando l’importanza della ratifica dell’Europa. Un saluto di commiato da parte del massimo rappresentante dell’Onu, che a fine anno lascerà l’incarico (probabilmente proprio a un europeo, vedi link).

Per il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker «oggi l’Unione europea è passata, in materia di clima, dall’ambizione all’azione». Il vicepresidente per l’Unione dell’energia Maroš Šefčovič ha dichiarato «L’Ue sta già attuando gli impegni assunti con l’accordo di Parigi, ma la rapida ratifica odierna dà il via all’attuazione dell’accordo nel resto del mondo”. Per il commissario per l’Azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete «l’Europa è all’avanguardia. Possediamo le politiche e gli strumenti per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi, guidare a transizione globale verso l’energia pulita e modernizzare la nostra economia». La Commissione europea ha già presentato le proposte legislative per rispettare l’impegno dell’Ue a ridurre le emissioni dell’Unione europea di almeno il 40% entro il 2030.

SCHULZ, Martin (S&D, DE); BAN, Ki-moonCome ha ricordato oggi il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz «l’entrata in vigore dell’accordo di Parigi meno di un anno dopo la sua firma è un risultato enorme, mentre ci sono voluti otto anni per il protocollo di Kyoto. Il voto di oggi significa anche che l’Ue resta un leader» nella lotta al cambiamento climatico. La maggior parte dei leader dei gruppi politici hanno sottolineato che il voto di oggi mostra anche che cooperare e affrontare le sfide insieme sono l’unica soluzione ai problemi globali. Hanno inoltre insistito sulla urgenza di mettere in pratica l’accordo, e di proseguire con i negoziati sulla scena globale. Come ha dichiarato intervenendo in aula il presidente della commissione ambiente e capo delegazione del Parlamento europeo a Parigi Giovanni La Via «questo è il risultato di un grande lavoro insieme».

 

Margit Szucs

Foto © European Parliament

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