Trump incontra Farage. Uno schiaffo esplicito all’Unione europea

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Il tycoon incontra il britannico, principale artefice della Brexit. La Ue deve dotarsi di una politica credibile, se non vuole affondare sotto i colpi dei nuovi populismi e della xenofobia

L’incontro fra Trump e Farage, primo leader europeo a essere ricevuto dal neopresidente degli Stati Uniti, non può non essere interpretato come un esplicito smacco nei confronti dell’Unione europea, un modo per sottolineare come le cose, d’ora in avanti, non saranno più le stesse.

donald_trump_8567813820_2-jpgL’Europa del dopoguerra ha sempre visto l’America come il proprio alleato principale. Ora, per la prima volta, dovrà dimostrare di essere finalmente cresciuta, di sapersi reggere sulle proprie gambe. Una sfida importante, sulla quale misurare la tenuta politica dell’Unione. In quest’ottica va interpretata l’intensificazione dei colloqui riguardo strategie di difesa comune. In un mondo nel quale gli Stati Uniti tendono sempre più al disimpegno, e anche l’amministrazione Obama era orientata in questo senso, l’Europa deve a tutti i costi unire le proprie forze. Un cammino difficile, volto ad avviare cooperazioni sempre più strette per fronteggiare la minaccia islamica e le crisi nelle aree limitrofe (il Medioriente su tutti, ma anche l’Ucraina). La Brexit, paradossalmente, dovrebbe favorire il progetto, visto che Londra  ha sempre mostrato un forte scetticismo al riguardo. In queste ore Federica Mogherini (vedi link) sta appunto proponendo un documento nel quale, più che parlare di un esercito comune, si preferisce proporre una revisione delle strutture e delle capacità a disposizione. Obiettivo principale quello di rafforzare il ruolo militare dell’Europa, come ribadito recentemente dal ministro tedesco della Difesa Ursula von der Leyen.

p032913000602-507854Altro nodo da sciogliere quello del mercato transatlantico. Le politiche protezionistiche annunciate da Trump potrebbero scompaginare le carte in tavola. Il cosiddetto TTIP aveva avuto un cammino irto di ostacoli, anche prima dell’elezione del tycoon. Il negoziato, avviato nel 2013, avrebbe dovuto concludersi positivamente l’anno seguente. Così non è stato. L’ostilità nei suoi confronti si è fatta sempre più pressante, specialmente da parte di coloro i quali temevano un abbassamento degli standard di qualità e sicurezza, un abdicare alle norme europee, più restrittive rispetto a quelle americane. Un trattato che, secondo molti, privilegiava le logiche del profitto a scapito delle garanzie per il consumatore. Il discorso comunque, già impantanato in innumerevoli polemiche, sembra definitivamente archiviato, visti i recenti e inaspettati risvolti politici.

Trump e Farage dicevamo, due leader i cui successi rischiano di cambiare rispettivamente il volto degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Le prossime elezioni austriache, e di seguito quelle francesi, diranno se la tendenza populista e xenofoba proseguirà in un cammino che pare inarrestabile. Le prospettive non appaiono affatto rosee. L’Europa deve accelerare sul cammino di un sentire politico comune, se non vuole naufragare in quello che è un vero e proprio mare in tempesta. Potrà farlo solo garantendo sicurezza e stabilità ai propri cittadini, avviando strategie che riducano le differenze sociali, che promuovano l’integrazione senza escludere nessuno, concretizzando finalmente quel progetto utopico di un continente veramente unito che è alla base del sogno europeista.

Riccardo Cenci

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Foto (apertura): © European Union , 2014 / Jean-François Badias

Foto Trump: © Gage Skidmore (Wikicommons)

Foto Mogherini : © European Union, 2016 

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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