Più Italia in Europa. E «a testa alta»

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Giorgia Meloni eletta presidente del Partito dei conservatori e riformisti europei

Giorgia Meloni, fondatrice e presidente di Fratelli d’Italia, eletta presidente del Partito dei conservatori e riformisti europei (ECR, dall’acronimo inglese European Conservatives and Reformists). La notizia è di quelle che se da una parte sorprendono, giungendo inaspettate, dall’altra appaiono logiche e ovvie conseguenze di un percorso strutturato e di un progetto accuratamente coltivato nel tempo, che arriva naturalmente a maturazione. È tutta qui la chiave di analisi della lampante affermazione della leadership di Giorgia Meloni prima sul piano nazionale e poi sullo scenario europeo e internazionale. Fratelli d’Italia è oramai pacificamente riconosciuto e percepito dall’opinione pubblica, sia in Italia che all’estero, come un progetto politico contrassegnato da solidità, serietà e coerenza. Il classico punto fermo in un contesto fluido e frammentato, soggetto a repentini mutamenti sia sul piano programmatico che su quello identitario, in un momento storico in cui, peraltro, cresce a dismisura il fabbisogno di certezze e stabilità in una società impaurita, disorientata e destabilizzata dai drastici e sventurati eventi degli ultimi mesi. E inoltre è proprio in questo complesso scenario che il partito di Giorgia Meloni si è dimostrato sempre più abile a garantire la permanenza della politica e della società ancora sul piano della realtà, impedendone un pericoloso, decadente e degenerante scivolamento verso quello della virtualità, secondo le tendenze più in voga, in un tempo in cui la politica nel suo complesso sembra aver delegato l’onere e l’onore della decisione alla tecnologia, all’algoritmo, all’intercettazione tecnocratica del consenso affidata al monitoraggio dei social humors o social sentiments. Un progetto che parte da lontano, costruito passo dopo passo con costanza, perseveranza, lungimiranza e soprattutto con il rigoroso rispetto dei principi e criteri fondativi e ispiratori di un movimento orgogliosamente intriso di italianità, sovranità popolare, statualità, per il quale il federalismo lungi dall’essere strumento di disgregazione diviene opportunità di rinsaldamento territoriale, ma prima ancora, valoriale, politico, identitario del tessuto economico e sociale di una Nazione (termine assai caro nel gergo di partito), che pur nel rispetto di sussidiarietà e decentramento è, e vuole restare imprescindibilmente legata al principio costituzionale fondamentale dell’unità e indivisibilità della Repubblica.

Non «una Nazione qualunque», nè un «semplice Stato membro», ma uno dei Paesi fondatori dell’Unione europea, che superando le pulsioni euroscettiche oggi punta a recuperare il proprio ruolo nello spazio comune, in coerenza con quanto dichiarato dalla stessa leader di Fratelli d’Italia a margine della propria elezione alla presidenza dell’ECR: «Tra uscire e obbedire ciecamente si può stare in Europa a testa alta» dichiara la Meloni. Una visione distintiva nitida caratterizzata da fermezza, fierezza e coerenza che non ha avuto difficoltà a marcare il segno in Europa e nel Mondo. Il punto di forza di Fratelli d’Italia sul piano del posizionamento sullo scenario estero e internazionale sembra risiedere proprio nell’attenta ponderazione e dedizione prestata allascelta di campoe alla formalizzazione delle alleanze. Tra i diversi passaggi e tasselli messi strategicamente e coerentemente in fila uno dopo l’altro, l’adesione nel febbraio 2019 al Partito dei Conservatori e Riformisti europei, il Gruppo parlamentare del Parlamento europeo creato nel 2009 dai partiti conservatori di destra e di centro destra (presieduto per 11 anni dall’eurodeputato ceco Jan Zahradil) ne è la dimostrazione. Una linea di tenacia, costanza, impegno e perseveranza che premia e dalla quale non solo Giorgia Meloni e «Fratelli d’Italia» escono rafforzati ma anche, trasversalmente e obiettivamente, l’Italia e il suo interesse nazionale. Giorgia Meloni ad oggi è infatti l’unica leader italiana di un partito europeo, peraltro tra i più importanti. Una leadership autorevole fondata su spirito di sacrificio, lavoro e dedizione, impegno e convinzione, che oltre a rilanciare convintamente l’immagine e la reputazione dell’Italia nel Mondo, oggi ne accresce la credibilità e concorre significativamente a rafforzarne prestigio e identità, ponendo le basi per una definizione delle politiche comuni più bilanciata, coesa ed equilibrata, che sia auspicabilmente in grado di riportare l’Europa (che nel pieno della crisi epidemiologica ed economica ha saputo mostrare in più occasioni il suo volto peggiore) alle sue più autentiche e nobili origini e finalità e a una logica di leale competizione in leale cooperazione internazionale.

 

Francesca Agostino

Foto © Facebook

 

 

 

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Francesca Agostino
Esperto tecnico-legislativo, con pregressa e pluriennale esperienza maturata in ambito parlamentare a supporto dell’attività legislativa di commissioni e gruppi parlamentari di Camera e Senato. Esperienze pregresse in ambito legale maturate presso l’ufficio giuridico dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e la Direzione Affari legali di ENI SpA. Doppia laurea (Scienze Politiche e Giurisprudenza), collabora con enti territoriali a processi di innovazione turistica del Sud Italia. Critico d'arte e letterario, ha ideato e diretto per 6 anni il festival letterario "San Giorgio. Una rosa, un libro". Fondatrice di "Network Mediterraneo", comitato promotore della candidatura del Tramonto sullo Stromboli come patrimonio dell'Umanità, che ha raccolto l'adesione di 18 comuni calabresi e del Consiglio Regionale della Calabria.

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