Francia riconoscimento e risarcimento per gli “harkis”

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Harkis

ll presidente francese annuncia un progetto di legge a favore dei veterani che hanno combattuto a fianco dell’esercito francese durante la guerra d’Algeria

In questi giorni in Algeria le bandiere nazionali sono a mezz’asta “per onorare” l’ex presidente, il moudjahid (combattente per l’indipendenza) Abdelaziz Bouteflika deceduto venerdi 18 settembre all’età di 84 anni e rimasto al potere 20 anni.
Lunedì 20 settembre, Emmanuel Macron ha presieduto un ricevimento al Palazzo dell’Eliseo dedicato agli “harkis“, i veterani che hanno combattuto a fianco dell’esercito francese durante la guerra d’Algeria.

Riconoscimento e riparazione

Durante il suo discorso, il capo dello Stato francese ha annunciato una legge di riconoscimento e riparazioneentro la fine dell’anno. «Per sancire nel marmo delle nostre leggi il riconoscimento e la riparazione per gli harkis».
Fortemente richiesta dalle associazioni degli harkis, questa legge, dovrebbe essere votata prima della fine della sessione parlamentare nel febbraio 2022.  Avrà lo scopo di istituire una commissione nazionale che valuterà le richieste di risarcimento dei veterani e dei loro figli e nipoti che vivono in condizioni precarie.

Chi erano gli Harkis?

La guerra tra lo Stato francese e il Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) in Algeria, dal 1954 al 1962, terminò con gli accordi di Evian. Essi stabilirono un cessate il fuoco e annunciarono il ritiro di tutte le forze militari francesi entro due anni dall’indipendenza dell’Algeria. Questi accordi non prevedevano alcuna disposizione per i molti ausiliari algerini che avevano combattuto nell’esercito francese. Le istruzioni ufficiali sottolineavano le difficoltà di insediamento in Francia per gli “harkis”. Ausiliari stimati tra 200.000 e 400.000, secondo gli storici.

HarkisSolo alcuni soldati, contro gli ordini ufficiali, organizzarono il proprio transito dall’Algeria.
Tra 60.000 e 90.000 persone furono rimpatriate in questo modo. Accolte in condizioni di povertà, isolate in campi di transito e riclassificazione. È in questi ghetti che gli harkis hanno vissuto in isolamento fino al 1974 quando, attraverso scioperi della fame e manifestazioni, in particolare la rivolta del campo di Bias nel 1975, hanno reclamato la loro esistenza. Altri abbandonati al loro destino nel loro Paese d’origine, dove furono considerati collaboratori e traditori. Secondo varie stime, circa 55.00075.000 ausiliari furono così vittime di una repressione sanguinosa.

Solo nel 1974 gli harkis rifugiati in Francia ottennero lo status di veterani

Gli harkis rifugiati hanno vissuto una difficile integrazione, sia assimilati agli immigrati che respinti dagli immigrati. Nel 2000, l’allora presidente algerino Abdelaziz Bouteflika li ha definiticollaboratori“. E pur criticando le loro condizioni di alloggio in Francia, ha escluso il loro ritorno in Algeria, che ha detto non essereil loro Paese“.

Il “debito d’onore” della Francia

Nel 2001, il presidente della Répubblica francese, Jacques Chirac riconobbe per la prima volta ildebito d’onoredella Francia nei confronti dei nativi che avevano combattuto nelle sue fila. I presidenti francesi che si sono succeduti hanno ripreso questa memoria, ancora molto sensibile. Varie procedure di compensazione sono state introdotte nel tempo. Nell’ottobre 2018, una decisione del Consiglio di Stato aveva segnato una nuova tappa nel riconoscimento di questa tragedia, con la condanna dello Stato francese per le condizioni di vitaindegneriservate alle famiglie nei campi di accoglienza. E Macron aveva fatto del dossier degli harkis uno dei suoi impegni fin dalla campagna presidenziale.

Il presidente francese ha chiesto loro perdono

Fino ad ora, su questioni di memoria, come il Ruanda o i test nucleari nel Pacifico, pur ammettendo le responsabilità della Francia, Emmanuel Macron aveva sempre evitato di chiedere perdono. Ma trattandosi degli harkis era un imperativo morale“. Durante la cerimonia, circa 300 persone sono state invitate al Palazzo dell’Eliseo: harkis, ormai molto anziani, sessant’anni dopo la fine del conflitto. Ma anche i loro discendenti, dirigenti di associazioni e personalità. Questo ricevimento si è tenuto cinque giorni prima della giornata nazionale di omaggio agli harkis, che si celebra ogni 25 settembre dal 2003, in particolare nel sud della Francia dove sono molto presenti.

Il discorso di Emmanuel Macron

Il presidente è stato applaudito più volte. In particolare quando ha dichiarato: «Ai combattenti, voglio esprimere la nostra gratitudine; non dimenticheremo. Chiedo perdono, non dimenticheremo». Durante il ricevimento, il presidente ha decorato Salah Abdelkrim, un rappresentante degli harkis ferito in combattimento; un ufficiale francese, il generale François Meyer, che ha organizzato il rimpatrio di “diverse centinaia di harkis disubbidendo agli ordini”; e la figlia di un harkis, Bornia Tarall, “un’attivista per le pari opportunità e la diversità”.

Varie le procedure di compensazione stabilite nel tempo

I gesti realizzati finora sono stati ritenuti insufficienti dalle associazioni di harkis. Una comunità di circa 400.000 persone, che hanno chiesto, in una lettera aperta a Emmanuel Macron, la votazione di una “legge di riconoscimento dell’abbandono degli harkis” e il potenziamento delle compensazioni esistenti. Nel settembre 2018, il segretario di Stato per le forze armate, Geneviève Darrieussecq, ha presentato un piano harkis” che comprende lo sblocco di 40 milioni di euro in quattro anni per migliorare le pensioni dei veterani e aiutare i loro figli che vivono in condizioni precarie.

La legge annunciata “è un passo storico”

HarkisDalila Kerchouche, giornalista, figlia di un harkis ha commentato «Per la prima volta, un presidente ha capito la gravità della tragedia degli harkis, traditi dallo Stato francese». Questa legge “non sarà destinata” a stabilire la verità storica, ha precisato Emmanuel Macron, specificando che non era suo il “ruolo” di giudicare “i leader del tempo”, perché questo spetta agli storici. Nel 2016, il presidente francese François Hollande aveva riconosciuto “le responsabilità dei Governi francesi nell’abbandono degli harkis”.
Emmanuel Macron aveva anche previsto e annunciato che avrebbe ricevuto, a gennaio, la relazione dello storico Benjamin Stora. Questo, per promuovere “la pacificazione delle memorie” intorno alla guerra d’Algeria.
Tutti eventi politicamente sensibili in vista delle elezioni presidenziali dell’aprile 2022, che
Marine Le Pen in un tweet non ha esitato a definire dei “generosi regali elettorali”.

 

Rossella Vezzosi

Foto © Le Parisien, Sipa Press, Le Peit Bleu

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