Polinesia, la Francia in “debito” per i test nucleari

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Polinesia

Il presidente Macron non chiede scusa, ma riconosce il debito per aver effettuato quasi 200 test nucleari nel Pacifico per 30 anni

Emmanuel Macron è in visita da sabato a ieri, mercoledi 28 luglio, alle isole Marchesi, a Papeete. L’ultimo giorno di questa sua prima visita nell’arcipelago, rivolgendosi ai funzionari polinesiani, ha detto che la Francia haun debitocon la Polinesia (francese) per aver effettuato quasi 200 test nucleari nel Pacifico per 30 anni, fino al 1996.

Le vittime dei test nuclerai saranno indennizzate

«Presumo e voglio la verità e la trasparenza con voi», ha dichiarato il capo di Stato francese. Riconoscendo che la questione pesa sul patto di “fiducia” tra Papeete e Parigi, ha annunciato che le vittime di questi test, alcune delle quali soffrono di cancro, dovrebbero essere meglio compensate.

La Nazione ha un debito con la Polinesia francese

Questo debito è il fatto di aver ospitato questi «test, in particolare quelli tra il 1966 e il 1974, che non si può assolutamente dire che siano stati puliti», ha commentato tra gli applausi del pubblico.

PolinesiaLa Francia ha trasferito il suo poligono di tiro dal Sahara alla Polinesia francese nel 1966, sugli atolli di Mururoa e Fangataufa, dove ha condotto 193 nuovi test durante 30 anni, atmosferici fino al 1974, poi sotterranei. «Il personale militare che ha effettuato i test non vi ha mentito. Hanno preso gli stessi rischi», ha spiegato Macron. Ma, ha aggiunto, «penso che sia vero che non avremmo fatto questi stessi test a Creuse o in Bretagna. L’abbiamo fatto qui perché era più lontano, perché era perso nel mezzo del Pacifico». Tuttavia, ha anche affermato di aver “pienamente assunto” e difeso la scelta fatta dal generale de Gaulle e poi perseguita dai suoi successori di dotare la Francia di armi nucleari. Anche per proteggere la Polinesia francese.

Scuse e risarcimento

Nel suo discorso, il presidente Macron non ha chiestoperdonocome avrebbero voluto le associazioni delle vittime. Nelle strade di Papeete, il 17 luglio, vi era stata, organizzata dal leader pro-indipendenza Oscar Temaru, una manifestazione di migliaia di persone.
«Potrei sbarazzarmi dell’argomento dicendo “scusa”, come si fa quando si spinge qualcuno per poter proseguire la propria strada, è troppo facile. Ed è troppo facile per un presidente della Repubblica della mia generazione dire in un certo senso “i miei predecessori hanno sbagliato, è stato fatto il peggio, scuse e risarcimento”».

Nessun progresso

«Non c’è nessun progresso in questo discorso, solo demagogia», si è rammaricato Auguste Uebe-Carlson, presidente dell’associazione 193, sul canale Polynésie 1ere.
Mentre il presidente della Polinesia, (secondo lo statuto di territorio d’Oltremare ) l’autonomista Edouard Fritch (nella foto), è contento che Emmanuel Macron abbia voluto «finalmente mettere la verità sul tavolo» dopo25 anni di silenzio“.

Gli indennizzi

Sulla questione degli indennizzi, Emmanuel Macron ha detto che sono «troppo lenti» e ha promesso un miglioramento nel trattamento delle pratiche. Il numero di persone indennizzate per malattie indotte dalle radiazioni rimane «particolarmente basso», secondo il ministro d’oltremare Sébastien Lecornu.

Indagini sui test nucleari

Emmanuel Macron ha annunciato che gli archivi sui test «saranno aperti», tranne i dati militari più sensibili. Questi annunci arrivano cinque anni dopo che il presidente François Hollande aveva riconosciuto, durante una visita nel 2016, «l’impatto sull’ambiente e sulla salute» di 30 anni di test. All’epoca, aveva preso una serie di impegni, alcuni dei quali non sono ancora stati rispettati, come l’apertura di un Centro commemorativo dei test nucleari.

Il patriottismo polinesiano

Nel suo discorso, che iniziava e finiva con alcune parole in polinesiano, Emmanuel Macron ha lodato il «patto unico e intimo tra la Repubblica e la Polinesia francese» nonostante le «ore buie e i morsi della storia». C’è un «allo stesso tempo» perché «siete profondamente polinesiani e profondamente patriottici», ha aggiunto, assicurando che difenderà la loro volontà diresistereperfar rivivere e trasmetterela loro cultura.

Investimenti e esenzioni fiscali

Sul fronte economico, Emmanuel Macron ha annunciato un prestito di 300 milioni per sostenere gli investimenti.
In particolare lo sviluppo della compagnia aerea Air Tahiti Nui, così come nuove misure di esenzione fiscale. Ricordando che lo Stato francese destina ogni anno più di un miliardo e mezzo di euro alla Polinesia, ha ricordato che più di 600 milioni sono impegnati per affrontare la crisi del Covid-19.

L’invito a vaccinarsi per uscire dalla crisi di Covid

Il presidente Macron, che aveva visitato l’ospedale di Papeete al suo arrivo sabato, ha esortato i polinesiani a vaccinarsi, «l’unico modo per farci uscire» dalla crisi. Sottolineando che delle 230.000 dosi inviate all’arcipelago, 110.000 erano ancora disponibili.

 

Rossella Vezzosi

Foto © GreenMe, FarodiRoma, Reforme, AFP, Outremer La1ère

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