Report sulle infiltrazioni illegali nel settore delle bonifiche

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Sarà presentato alla Camera dei Deputati il prossimo 26 ottobre il “manuale” con criticità e azioni concrete proposte

Già oggetto di una presentazione a Remtech Expo, evento internazionale che riunisce i massimi esperti nazionali e internazionali che si occupano di bonifiche, il Report pubblicato dalla struttura del Commissario Unico per le Bonifiche con la Fondazione Margherita Hack, sarà presentato alla Camera dei Deputati il 26 ottobre alle ore 10.

Il volume dal titolo “Il lungo cammino delle bonifiche. Primo Report e analisi del fenomeno” fa una interessante disamina del percorso storico e normativo che ha caratterizzato l’approccio a una tematica, quella delle bonifiche, che rappresenta un argomento di interesse strategico non soltanto per la cura del paesaggio e del territorio e il rispetto delle normative ambientali, quanto soprattutto per la tutela della salute pubblica.

Bonifica di siti di discarica in procedura di infrazione europea

Il Commissario Unico, Gen.B. CC Giuseppe Vadalà, nominato nel marzo 2017 e coadiuvato da una task-force dell’Arma dei Carabinieri, si occupa della bonifica di siti di discarica in procedura di infrazione europea, che rappresentano un numero esiguo rispetto ai 34.478 siti presenti da nord a sud del Paese, per un totale di 66.561 ettari, così come censito dall’ISPRA. Ma questi sono soltanto una parte dei siti in attesa di bonifica, dal momento che ancora da bonificare ci sono anche 42 siti di interesse nazionale, che rappresentano circa lo 0,6% della superficie dell’intero territorio italiano.

Nel Report viene pertanto fornito un panorama, sintetico ma chiaro e significativo, del lungo cammino delle bonifiche, i passi già fatti e quelli ancora da fare, i numerosi interventi normativi che ne hanno progressivamente delineato la metodologia, fino alla nascita delle anagrafi regionali.  Si evidenzia con chiarezza dalla lettura come non siano mancate le criticità, che hanno sino ad oggi caratterizzato la lentezza dei singoli procedimenti e un approccio che ha comunque mancato di unitarietà, trasparenza e concretezza.

Impegno contro le infiltrazioni criminali

Un aspetto molto interessante è quello relativo alle attività di prevenzione e contrasto all’illegalità messo in atto dalla Struttura, che si avvale di protocolli specifici con il Ministero degli Interni e con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo per un impegno efficace e concreto contro le infiltrazioni criminali. Necessario in un settore che risulta particolarmente delicato, specialmente ora che lo Stato dovrà gestire notevoli risorse finanziarie per accompagnare la “rivoluzione verde”, che coinvolge anche i siti da bonificare, che possono anche per questa via diventare una risorsa cruciale per lo sviluppo economico.

Il Report, sposando sin dall’inizio un taglio estremamente pratico anche grazie all’elaborazione di dati e osservazioni pervenute direttamente da un significativo numero di aziende del settore, può rappresentare un utile strumento per tutti gli addetti ai lavori, sia per chi si occupa degli appalti e dei relativi controlli, sia che per chi, più specificatamente, opera come tecnico nel settore bonifiche.

Gli autori

Antonio Pergolizzi, analista ambientale con una lunga esperienza nello studio delle ecomafie e della green corruption, curatore dei rapporti di Legambiente sin dal 2006, ed Emanuela Somalvico, elemento della task-force del Commissario con esperienze pregresse in campo investigativo in contrasto ai reati ambientali e una formazione da analista, hanno elaborato un Profilo di rischio qualitativo per le bonifiche per definire i punti di criticità, cosiddetti red flags, mutuando una metodologia già in uso all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC). Tale analisi, condotta sul lavoro già effettuato fino ad oggi con successo dalla Struttura commissariale, che in meno di quattro anni ha reso possibile la fuoriuscita dalla procedura di infrazione di quasi 50 siti, ha rilevato pertanto dieci punti critici sui quali far convergere l’attenzione per superare gli stalli che ancora oggi sembrano caratterizzare la gestione delle bonifiche.

L’utilità del Report è rappresentata anche dalle proposte che seguono l’analisi puntuale delle criticità rilevate, fino alla proposta dell’istituzione di una norma UNI ISO specifica per il settore delle attività di bonifica. Il “manuale” non si limita, dunque, alla disamina dei punti deboli del settore, ma vuole indicare, emulando e facendo tesoro dell’esperienza fatta dalla task-force commissariale, una metodologia di azione e un percorso di trasparenza e azioni concrete per rendere nel futuro prossimo il “cammino delle bonifiche” più agevole e di veloce realizzazione, per garantire ai cittadini risultati concreti all’insegna di un coinvolgimento e un monitoraggio delle attività e dei risultati.

 

Esmeralda Magi

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