Eiffel, quando l’amore ispira un’opera d’arte

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Eiffel

La Francia protagonista la sera di San Valentino su Sky Cinema 1

La storia dell’uomo che progettò e costruì la torre Eiffel e dell’amore proibito che gli diede ispirazione per realizzare il monumento che cambiò l’immagine di Parigi per sempre.

Lunedì 14 febbraio alle 21,15 va in onda in prima tv su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand, Eiffel, un film Sky Original di Martin Bourboulon e scritto da Caroline Bongrand.

Il film con Romain Duris ed Emma Mackey come protagonisti, rispettivamente Gustave Eiffel ed Adrianne Bourgès e Pierre Deladonchamps nel ruolo di Antoine De Restac, il marito di Adrianne, racconta la storia di Gustave Eiffel e di come nacque il progetto della torre che cambiò il profilo di Parigi. È la storia di un amore perduto e proibito, ricostruita e immaginata sulla base di centinaia di documenti dell’epoca.

La storia

Conclusa la collaborazione per la costruzione della Statua della Libertà, l’ingegnere Gustave Eiffel ha raggiunto la celebrità. Il Governo francese preme per convincerlo a progettare qualcosa di spettacolare per l’Esposizione Universale di Parigi del 1889.

Mentre elabora il progetto, Eiffel ritrova una misteriosa donna conosciuta in passato. La passione perduta e proibita gli fornisce l’ispirazione per realizzare la torre francese più celebre al Mondo.

Il mago del ferro

Gustave Eiffel aveva le idee molto chiare sul proprio progetto. Voleva realizzare una torre alta 300 metri, in ferro ma mettendo in chiaro le sue condizioni sin dall’inizio. «La costruiremo in pieno centro, affinché tutti possano goderne: i borghesi così come gli operai, le grandi famiglie e la gente semplice. Dobbiamo unificarci, basta con i limiti. Questo è moderno!», dice Gustave durante il film.

Raccontare un’ispirazione

La magia di questo film sta nei continui flashback tra passato e presente che si intersecano perfettamente agli schizzi della Torre, alla costruzione del progetto e alla sua realizzazione. I ricordi ispirarono Eiffel? Non ne abbiamo la certezza ma questo bel film ci regala una storia e un’immagine che rimarrà indelebile nei nostri ricordi.

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La stessa immagine che nel momento in cui torneremo ad ammirare la Torre Eiffel a Parigi avremo certamente in testa.

Gustave era un uomo con un’idea più grande di lui ed ebbe il coraggio, nonostante le difficoltà, di realizzarlo.

«Questa Torre rappresenta Parigi, il suo prestigio, il suo ruolo nel Mondo. Immaginate una Torre che punta verso il cielo e che attira l’attenzione. Una sfida alla gravità, agli elementi e alla nostra natura umana. Questa Torre è la sicurezza ritrovata di una Nazione che solleva la testa dopo tanto sangue e lacrime», racconta. Una costruzione che avrebbe resistito al vento e alle intemperie. Di fronte a chi gli contestava la redditività del progetto e la sua solidità, con fermezza rispondeva «i turisti accorreranno a migliaia dall’Europa e dal Nuovo Mondo».

Delicatezza e sensualità

Dalla poltrona di casa assistiamo a un amore proibito raccontato con i ricordi che poi si intrecciano a un presente che non è più semplice rispetto al passato vissuto. Ma quanto i ricordi, belli o brutti che siano, riescono a restare così indelebili tanto da trasformarsi in qualcosa di più?

Il regista Martin Bourboulon ci racconta proprio questo aspetto. Belle e spensierate le atmosfere dei balli, delle feste e dei pranzi. Un misto di delicatezza e cura dei particolari.

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Altrettanto bella e intensa a scena di Gustave e Adrienne che osservano il tramonto visto dalla Torre in costruzione.

«La guardi con quegli occhi, come un uomo guarda una donna», dice Adrienne a Gustave riferendosi alla Torre.

I numeri della Torre Eiffel

La celebre Torre che ha cambiato il volto di Parigi misura 300 metri. Ci sono voluti 18.038 pezzi metallici e 2.500 rivetti per costruirla. Si contano 1.665 gradini dal suolo alla cima e, negli anni, ha attirato quasi 300milioni di visitatori dalla sua inaugurazione, il 31 marzo 1889.

L’esaltazione della Francia

«Questa è la torre della Francia ma è soprattutto nostra», sottolinea Gustave esortando gli operai a portare avanti la costruzione.

Il film ci regala l’atmosfera francese, romantica e onirica, di cui abbiamo bisogno ma sicuramente ciò che ci lascia durante i titoli di coda è anche un’incredibile voglia di tornare a viaggiare e riscoprire quei sapori e profumi francesi unici, lasciandoci anche trasportare da quell’allure parigina e dalla visione della maestosità della Torre Eiffel, da osservare oggi con tutto un altro sguardo, con una ricerca tra quel ferro di un particolare nuovo e intrigante che le conferisce qualcosa in più.

 

Alessandra Caputo

Foto © Sky

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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