Instagram, Mosca blocca l’accesso

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Instagram

Incremento delle reti virtuali private a seguito dell’ingresso nell’elenco dei siti ad “accesso limitato” anche di Facebook e Twitter

Era stato annunciato, e a pochi giorni dalla decisione di Meta di ammorbidire la policy dei social, adesso è diventato inaccessibile anche Instagram.

Mosca ha accusato il social network di diffondere appelli alla violenza contro i russi. È dall’inizio del conflitto che su Instagram appaiono foto e video, che sono dei veri e propri reportage di guerra, con descrizioni e commenti dalle “parole forti”. Infatti per proteggere la libertà di espressioneMeta ha consentito l’utilizzo di frasi che inneggiano alla morte dell’invasore russo“, di Putin e anche di Lukashenko, presidente della Bielorussia.

La motivazione di Meta

Si tratta di misure temporanee per difendere la libertà di espressione delle persone che stanno affrontando questa situazione. Stiamo vietando gli appelli alla violenza contro i russi al di fuori dello stretto contesto dell’invasione in corso”. A specificarlo in una nota è il responsabile di Meta.

La Duma aveva già chiuso i suoi account su Instagram, Facebook e Twitter per volere di Volodin, presidente del Parlamento russo, facendo rimanere Telegram come unico canale ufficiale. Decisione arrivata proprio a seguito delle modifiche della policy, che ha portato all’inserimento di questi social in una sorta di lista nera delle organizzazioni estremiste.

Nick Clegg, ex vicepremier britannico, responsabile degli Affari Globali per Meta ha spiegato in un tweet che: «La nostra linea è proteggere la libertà di espressione in quanto manifestazione di autodifesa in reazione a un’invasione militare del proprio Paese». Non è una «lite con il popolo russo» e nessun cambiamento è stato apportato in tema di linguaggio di odio «per quanto riguarda il popolo russo». Quindi, in parole povere, sono soltanto dei semplici cambiamenti temporanei sottoposti sempre a costante verifica.

L’incremento delle reti virtuali private

L’aggiornamento dell’app comunque è diventato impossibile e l’accesso sarà consentito solo con una Virtual Private Network (Vpn). Strumento che maschera il reale indirizzo internet dell’utente che riesce ad aggirare la censura. Le Vpn, simulano anche una posizione geografica differente rispetto a quella effettiva. In questo modo chi naviga dalla Russia può accedere a siti e servizi bloccati o rallentati aggirando la censura del Governo. Ma anche le limitazioni imposte dalle aziende tecnologiche occidentali.

L’altra faccia della medaglia

I cittadini russi adesso si ritroveranno con uno strumento in meno di condivisione e socialità. Tra gli utenti non ci sono solo quelli che usano Instagram per svago, ma anche chi ci lavora tra cui diverse influencer che, a seguito della notizia, si sono sfogate.

Hanno fatto il giro del web i video di molti tiktoker ucraini che hanno documentato l’occupazione (diventati virali quelli di @valerisssh fotografa di Chernihiv, che ha raccontato la sua vita nel bunker prima di riuscire a scappare) e stanno facendo altrettanto i video di alcune ragazze russe.

Instagram

Ragazze, in lacrime, che si sfogano e raccontano la loro disperazione nel vedersi oscurare il social che ormai usano tutti giorni da molti anni. È il caso di Zhenya Alkhimova che, oltre a disperarsi per la chiusura di Instagram, lamenta anche il fatto della chiusura di alcuni negozi e di McDonalds “Cosa mangerò? Che regali avrò al mio compleanno, carta igienica?”.

Uno sfogo, sì certo, ma che lascia dell’amaro in bocca.

 

Sveva Marchetti

Foto © The Guardian, New York Post, Channel News Asia

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