Oscar 2022, il trionfo di CODA – I segni del cuore, un piccolo e intenso gioiello cinematografico

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Vincono Will Smith, Jessica Chastain, Jane Campion

Gli amanti del cinema di tutto il Mondo hanno un appuntamento al quale non mancano, la notte degli Oscar, dal Dolby Theatre di Ovation Hollywood.

Eleganza, scenografia semplice ma futuristica, hanno fatto da perfetta cornice alla serata. La lunga notte che celebra il cinema è stata costellata da momenti emozionanti ma anche dalla delusione per le statuette che l’Italia non ha portato a casa. Nulla di fatto per Paolo Sorrentino e il suo È stata la mano di Dio, per Luca Casarosa e Luca e infine per i costumi di Massimo Cantini Parrini per Cyrano.

Le sorelle Serena e Venus Williams hanno aperto la serata presentando Beyonce che, in collegamento dai campi da tennis di Compton, ha cantato Be Alive, dalla colonna sonora di Una famiglia vincente – King Richard. Una bellissima esibizione corale.

Tanta l’energia sul palco durante tutto il lungo show. Quest’anno l’Academy ha voluto tre donne a presentare la serata: Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes. Ironia e una nota di irriverente simpatia, a tratti pungente ma tipica della serata degli Oscar.

La potenza di un messaggio

La statuetta di Miglior Film la porta a casa CodaI segni del cuore, il film che uscirà al cinema dal 31 marzo distribuito da Eagle Pictures. È stata Lady Gaga insieme a Liza Minelli a consegnare il premio. Vince un film che parla d’amore e di famiglia con il tripudio di tutto il teatro che applaude nella lingua dei segni. Tanta l’emozione di produttori e del cast completo sul palco. «Grazie all’Academy per averci permesso di fare la storia stasera», ha dichiarato Philippe Rousselet.

La pellicola si aggiudica l’Oscar anche in altre categorie. Come Miglior attore non protagonista con un bravissimo Troy Kotsur che sul palco si esprime nel linguaggio dei segni. «Voglio ringraziare i membri dell’Academy per aver riconosciuto il mio lavoro. È incredibile essere qui. Sono felice che il nostro film abbia raggiunto tutto il Mondo, addirittura la Casa Bianca ha invitato tutto il cast per conoscerci. Grazie a chi ha permesso di sviluppare la mia arte di attore. Papà ho imparato tanto da te, tu sei il mio eroe. Questo Oscar è dedicato alla comunità CODA, alla comunità dei disabili. Questo è il nostro tempo, ce l’ho fatta!».

Nella categoria Sceneggiatura non originale ha ricevuto il premio Sian Heder. «È stato un film indipendente e difficilissimo farlo, ringrazio tutti per questo viaggio. Scrivere per questo film è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Ringrazio tutta la comunità dei sordi e di CODA», ha dichiarato emozionata.

Will Smith, qualche minuto di tensione e poi l’ambita statuetta

Unico momento infelice della serata è stata la brutta scena alla quale abbiamo assistito, una conseguenza di una battuta poco piacevole pronunciata da Chris Rock nei confronti di Jada Pincket Smith. Will Smith si è alzato dal suo posto, è salito sul palco e ha tirato un pugno a Rock.

Successivamente è arrivato il momento d’oro per l’attore di Una famiglia vincente – King Richard, il film distribuito da Warner Bros. Will Smith si è infatti aggiudicato l’Oscar come Miglior attore protagonista.

Il lungo e commosso discorso di Will Smith

«Richard Williams era un difensore accanito della sua famiglia. In questo momento mi sento sopraffatto da quello che Dio mi chiede di fare ed essere su questa terra. Per fare questo film ho dovuto proteggere mia moglie, una delle donne più forti e delicate che abbia mai incontrato. Ho protetto Saniyya e Demi, le due attrici che hanno interpretato Venus e Serena.  Sono stato chiamato in questa vita ad amare le persone e a proteggerle. So che per fare quello che facciamo bisogna essere in grado di prendere e accettare chi in questo settore non ti porta rispetto, sorridendo e facendo finta che vada tutto bene».

Smith è un fiume in piena. «Voglio essere come un veicolo dell’amore e voglio ringraziare Venus e Serena e tutta la famiglia per avermi affidato la vostra storia. Voglio essere un ambasciatore per questo tipo di storie. Voglio scusarmi con l’Academy e i miei colleghi candidati, questo è un momento bellissimo e non sto piangendo perché ho vinto un Oscar ma perché è possibile proiettare luci sugli altri. L’amore vi farà fare cose folli. Grazie all’Academy e spero mi invitino di nuovo su questo palco», ha affermato commosso.

Le 6 statuette di Dune

Dune, non vince la categoria come miglior film ma si aggiudica 6 statuette: Miglior Sonoro con Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett «grazie alla spezia che ci ha dato le idee e grazie alla leggendaria Warner Bros»; Migliori effetti speciali con Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer, Miglior montaggio con Joe Walker, Miglior scenografia firmata da Patrice Vermette, miglior colonna sonora a Hans Zimmer e Miglior fotografia con Greig Fraser che ringrazia il regista Villeneuve, la troupe e la famiglia. «Per un uomo di mezza età come me giocare tra le dune è stata un’esperienza fantastica», ha commentato.

Tributi e ricordi

Tanti gli omaggi durante la serata, a cominciare da Samuel L. Jackson che ha ricevuto l’Oscar alla carriera.

Il palco dell’Academy ha celebrato il 30esimo anniversario di Chi non salta bianco è, commedia cult anni 90, con un terzetto d’eccezione, Woody Harrelson, Wesley Snipes e Rosie Perez.

Omaggio ai 60 anni di James Bond con una clip sul primo film della saga, Licenza di Uccidere.

OscarL’Academy ha ricordato i 50 anni de Il Padrino, facendo salire sul palco Robert De Niro, Al Pacino e Francis Ford Coppola.

Durante la serata, infine un altro tributo alla storia del cinema è stato riservato al 28esimo anniversario di Pulp Fiction, sul palco John Travolta, Uma Thurman e Samuel L. Jackson.

La musica per celebrare il cinema

Stephanie Beatriz ha presentato la performance di Sebastián Yatra che ha cantato la canzone di Encanto, Dos Oroguitas. Il Dolby Theatre si è colorato di sound e divertimento con We don’t talk about Bruno, altro brano tratto da Encanto.

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Mila Kunis ha presentato Diane Warren che si è esibita in Somehow you do, dal film Quattro buone giornate. Poco prima, però, ha fatto una riflessione rivolta all’Ucraina, «Non possiamo non restare colpiti da chi trova la forza di continuare a lottare».

Remi Malek ha introdotto un’intensa esibizione live di Billie Eilish e Finneas O’Connell con No time to die, dalla colonna sonora del film di James Bond.

L’impegno al di là dello show

Nella categoria Miglior attrice non protagonista è stata premiata Ariana DeBose nella sua eccellente interpretazione di Anita in West Side Story.

«Anche in questo modo folle in cui stiamo vivendo possiamo comunque realizzare un sogno. Questo è il massimo della vita. Grazie Spielberg e non ti libererai più di me. Per chi abbia messo in questione la vostra identità voglio dire che c’è un posto per voi, c’è un posto per tutti».

Il primo Oscar di Kenneth Branagh

Dopo otto nomination Kenneth Branagh vince il suo primo Oscar per la Miglior sceneggiatura originale con Belfast. «Un grande onore per tutta la mia famiglia e per la mia città. Questa storia è la ricerca della felicità e della speranza davanti alle perdite; una storia che ci scalda il cuore e significa moltissimo per me».

Gli altri premi

Miglior film di animazione: Encanto, firmato Disney. Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi.

Miglior corto documentario: The Queen of Basketball, regia di Ben Proudfoot.

Miglior cortometraggio di animazione: The Windshield Wiper, regia di Alberto Mielgo e Leo Sanchez.

Miglior cortometraggio: The Long Goodbye, con la regia di Aneil Karia e Riz Ahmed.

Migliori costumi: Jenny Beavan per Crudelia

Miglior documentario: Summer of Soul

Miglior trucco e acconciatura a Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh per Gli occhi di Tammy Faye.

La potenza del silenzio e il momento del ricordo

Lo spettacolo lascia spazio a un minuto di silenzio, in sostegno del popolo ucraino colpito dalla guerra.

Un bel coro gospel e una coinvolgente coreografia in un’atmosfera suggestiva introducono al momento per ricordare i nomi del cinema che ci hanno lasciato durante l’anno.

Tra i tanti Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia morta sul set di Rust, Peter Bogdanovic, Michael K. Williams, JeanPaul Belmondo, Richard Donner, Ivan Reitman (ricordato da Bill Murray), Sonny Chiba, la regista italiana Lina Wertmuller, Norman Lloyd, Ruthie Thompson, Betty White (ricordata da Jamie Lee Curtis) e Jean-Marc Vallée.

Zoë Kravitz e Jake Gyllenhaal hanno premiato Billie Eilish e Finneas O’Connell che, con No time to Die hanno vinto nella categoria miglior canzone originale.

I messaggi oltre le pellicole

L’Oscar come Miglior regia va a Jane Campion con Il potere del cane, premiata da Kevin Costner. «Ho lavorato con attori che hanno vissuto la sfida di una storia molto profonda».

Anthony Hopkins, invece, premia come Miglior attrice protagonista Jessica Chastain per Gli Occhi di Tammy Faye.

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«Usciamo da un momento difficile, di grande isolamento e ci sono tante persone che si sentono sole. Il suicidio è una grande causa di morte, ha colpito molte famiglie tra cui la mia e soprattutto chi appartiene alla comunità LGBT che spesso si sente fuori luogo con gli altri. Siamo di fronte a una legislazione discriminatoria che ha l’unico obiettivo di portare ulteriori divisioni nella nostra società. C’è violenza contro civili innocenti in tutto il Mondo e in questi momenti penso a Tammy e ai suoi atti d’amore. Dobbiamo condurre la nostra vita come vogliamo. Giulietta sei il mio cuore e ti penso moltissimo».

 

Alessandra Caputo

Foto © A.M.P.A.S. – Richard Harbaugh / Blaine Ohigashi / Matt Sayles / Kyusung Gong

 

 

 

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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