Pesaro Capitale della Cultura 2024

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Pesaro

Itinerari di una città d’arte costruita, distrutta e rifatta nel corso dei secoli da vari monarchi e architetti

Pesaro è stata proclamata dal ministro Franceschini su parere unanime della Commissione dei progetti, Capitale italiana della Cultura 2024. Una lunga corsa fra 10 città italiane candidate, e una sfida tutta marchigiana con Ascoli Piceno.

Tanti gli elogi

Per le Marche ha sottolineato l’assessore regionale Latini è un grande orgoglio. «Faccio i miei complimenti a Pesaro con una progettualità innovativa improntata su natura e cultura». Le Marche sono state in grado di schierare ben due capoluoghi. Un vero vanto, perché le due città marchigiane sono riuscite a distinguersi a livello nazionale con pieno merito. Ma la vera sfida inizia ora perché la Regione Marche intende finanziare entrambe le città. Per legge a Pesaro spetterà un milione di euro dal ministero per i Beni culturali e un milione di euro dalla Regione Marche. E la Cna di Pesaro, che collaborerà con il comune, ha voluto sottolineare il risultato storico per la città.

Un fantastico lavoro di squadra fra Comune di Pesaro e le istituzioni culturali che si sono strette attorno a un progetto culturale che è prima di tutto di ascolto. La Cna di Pesaro e Urbino infatti rappresenta anche le imprese del settore culturale (cinema, audiovisivo, editoria, mestieri del teatro e spettacolo). Vede in questo risultato un beneficio e ricadute economiche per tutto il territorio.

Anche la Confcommercio di Marche Nord, con il suo direttore Amerigo Varotti ha espresso le congratulazioni al sindaco di Pesaro Matteo Ricci e soprattutto all’infaticabile assessore alla Bellezza Daniele Vimini che da anni porta avanti con tanti collaboratori la cultura pesarese e valorizza la bellezza del territorio da Pesaro, Fano, Cagli, Urbino, Gradara, Mondavio e Pergola.

Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini ha sottolineato come il sindaco Ricci e il vice sindaco Vimini “hanno saputo valorizzare con coraggio e determinazione i punti di forza della candidatura messa in campo con capacità e visione. E dalla cultura, dopo il lungo periodo di pandemia, è doveroso ripartire per un rilancio della cultura e del turismo“.

Molteplici potenzialità

E Pesaro le potenzialità già le ha dagli anni passati: Pesaro Capitale della musica Unesco, Pesaro città della bicicletta. Poi prestigiosi festival che con il riconoscimento a Capitale della cultura 2024, potranno ancor più consolidarsi. Il Rossini opera festival, la mostra internazionale del nuovo cinema. E da quest’anno Pesaro capitale dei giovani 2022. La città il territorio hanno fatto della fruizione culturale attraverso percorsi innovativi e la connessione fra arte, natura e tecnologia, la cifra distintiva della propria progettualità risultata vincente per la qualità della vita.

Il sindaco Matteo Ricci ringrazia la città di Pesaro: «Insieme abbiamo suonato la melodia di rinascita e di pace». E per questo motivo che per la festa in città è stata invitata la piccola pianista ucraina, che suonò il pianoforte sotto le rovine della sua scuola per i bombardamenti. Un momento emozionante e un gemellaggio per ora virtuale con un’altra Capitale della musica: Karkhiv.

I numerosi visitatori che arriveranno quest’estate a Pesaro, oltre a itinerari naturalistici, quali monumenti, chiese, scorci paesaggistici, a luglio (dal 14 al 17) troveranno anche l’Ulisse Fest. Tre giornate di kermesse di cultura, spettacoli, musica rock.

Da visitare nel centro storico

Iniziamo dal centro della città dove vi è Piazza del Popolo che assume l’assetto che oggi vediamo nel corso del XVI secolo. In particolare quando nel 1564 Guidubaldo II della Rovere incaricò l’architetto Filippo Terzi di demolire l’antico palazzo comunale e altri edifici minori. Avviando, così, sul lato verso il mare, la costruzione di una nuova residenza municipale che però venne abbattuta, in seguito al terremoto del 1930, e ricostruita nel 1954.

Di fronte al Palazzo Ducale si trova l’edificio della Paggeria, poi acquistato dalla famiglia Baviera. Un palazzo realizzato dal Terzi nel 1575 per la corte roveresca. Chiude il quadrilatero il Palazzo delle Poste, rifacimento neoclassico dell’architetto modenese Luigi Poletti. In particolare della parte orientale della chiesa di San Domenico, con coronamento ad attico e nicchie laterali, contenenti le statue (1854) di Gioacchino Rossini e Giulio Perticari. Una sosta doverosa al centro della piazza per ammirare la grande fontana definita da Bernardino Baldi “La pupilla di Pesaro”. Costruita nel 1593 e trasformata nel 1684 da Lorenzo Ottoni, allievo del Bernini, che si ispirò alla fontana romana del Moro in piazza Navona.

Tanta storia

PesaroL’edificio storico più importante della città è Palazzo Ducale, sede della Prefettura. La costruzione di questo monumento fu iniziata da Alessandro Sforza intorno al 1450, sulla preesistente residenza malatestiana. Un palazzo ricco di storia e che ebbe il massimo dello splendore nel 1475 in occasione delle nozze fra Costanzo Sforza e Camilla d’Aragona. Poi nel XVI secolo sotto i Della Rovere, a causa dell’incendio della biblioteca che nel 1514 danneggiò gli appartamenti del duca e della duchessa, Francesco Maria I diede avvio ai lavori di restauro a partire dal 1521, affidando l’incarico e la direzione a Girolamo Genga. Un palazzo da visitare per le sue decorazioni, affreschi e opere d’arte. L’antico portale dell’ex chiesa di San Domenico iniziata nel 1237, officiata nel 1287 e consacrata nel 1420, rimane l’unico aspetto storico e architettonico. Infatti il complesso religioso è sostituito dal Palazzo delle Poste provinciali di Pesaro e Urbino.

Impronte francescane

Una chiesa, molto frequentata è il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, già chiesa di San Francesco, la cui costruzione di impianto romanico, risale al 1270 e in origine dedicata a San Pietro e San Francesco. L’ordine dei minori francescani presente a Pesaro fin dal 1231, si trasferì entro le mura nel 1325, costruendo un nuovo convento. Tante le opere d’arte nel santuario mariano.

Prospiciente al santuario della Beata Vergine delle Grazie sorge il Palazzo del Monte Baldassini edificato nella seconda metà del XVI secolo da Ranieri Del Monte e attribuito anche al figlio Guidubaldo del Monte (1545-1606), architetto, matematico e trattattista.

Il monumento storico più importante di Pesaro è Rocca Costanza, in cui presto sorgerà il museo Dario Fo e Franca Rame. La maestosa Rocca fu costruita da Costanzo Sforza fra il 1474 e il 1483. La fortificazione militare ha avuto una funzione strategica difensiva. Da allora si sono susseguite tante ristrutturazioni della Rocca nel passare dei secoli. La storia più recente vede la guarnigione pontificia barricatasi nella fortezza, arrendersi al generale Cialdini nel settembre 1860. Trasformata in carcere nel 1864, la rocca è stata liberata dalla struttura carceraria nel 1989. E ora si attendono importanti finalità culturali.

Verso il mare

In zona mare vi sono due monumenti da visitare. La Sfera Grande, detta la Palla di Pomodoro, in piazzale della Libertà. Si tratta di una fusione in bronzo del 1998 del grande scultore pesarese, su modello in poliestere, giunto a Pesaro nel 1971 e realizzato per l’Expo di Montreal nel 1967. L’opera originale è attualmente collocata a Roma davanti all’ingresso principale della Farnesina sede del ministero degli Esteri. Vicino alla Palla sorge il Villino Ruggeri, uno dei più straordinari esempi di architettura liberty in Italia, realizzato tra il 1902 e il 1907 da Giuseppe Brega per Oreste Ruggeri.

Spostandosi nella vicina via Rossini si trova la Cattedrale dedicata alla Beata Vergine Assunta, in seguito intitolata anche al patrono della città, il martire San Terenzio. Il suo tesoro sono i famosi mosaici del Duomo, riscoperti nel 1851 da Giovan Battista Carducci. Due mosaici pavimentali, conosciuti fin dal XVII secolo, durante il consolidamento del presbiterio, ma di nuovo sepolti per mancanza di mezzi. Nel 1990 con i nuovi scavi è stato rinvenuto un clipeo di eccezionale rilevanza storica e documentaria.

Sulla stessa via si trova la Casa di Rossini, dove nacque il grande musicista il 29 febbraio 1792 e nel 1892 acquistata dal municipio pesarese, divenendo qualche anno dopo monumento nazionale. Vicino i Musei Civici, in cui vi è una ricca pinacoteca, con la famosa Pala del Bellini e il Museo delle Ceramiche dal 1936. Il contenitore è lo storico Palazzo Toschi Mosca, di impianto tardo-cinquecentesco con trasformazioni nei secoli XVII e XVIII.

Tra musica e religione

Un edificio religioso oggi adibito a rappresentazioni teatrali e concerti à la Chiesa dell’Annunziata che apparteneva all’omonima confraternita costituita nel 1347 dal beato Cecco e dalla beata Michelina Metelli. Una scenografia con stucchi caratterizza l’edificio religioso.

Un’altra chiesa addirittura monumentale è dedicata a San Giovanni, edificata con il contributo di Guidubaldo I della Rovere tra il 1543 e il 1558. La straordinaria opera architettonica di Girolamo Genga a cui collaborò anche il figlio Bartolomeo, è ricordata da Giorgio Vasari nel “più bel tempio che vi sia in quelle parti e detto Il bel San Giovanni”.

Non è possibile non visitare la Sinagoga di Pesaro di rito Sefardita, tradizione ebraica e sinonimo di Spagna. Palazzo Gradari nella vicina via Rossini, che era la prestigiosa residenza di Giulio Cesare Mamiani consigliere e amico di Francesco Maria II della Rovere. Palazzo Mazzolari Mosca edificato tra il 1763 e il 1768 per Antonio Maria Mazzolari su progetto di Gian Andrea Lazzarini. Poi acquistato dalla marchesa Vittoria Mosca nel 1842 e donato nel 1885 al comune di Pesaro. Palazzo Olivieri oggi sede del Conservatorio Rossini di Pesaro edificato tra il 1746 e il 1750 per volontà di Annibale degli Abbati Olivieri che affidò l’incarico all’amico architetto pesarese Gian Andrea Lazzarini.

Vicine all’istituzione musicale due chiese. Quella di San Giacomo, documentata fin dal 1062 in una bolla di Papa Alessandro I, che subì, nei secoli, demolizioni e rifacimenti. La seconda chiesa è Santa Maria Maddalena che su progetto di Luigi Vanvitelli nel 1740 rappresenta, con la facciata del Genga di San Giovanni, esempi di storia dell’arte. All’interno opere del Lazzarini.

Strutture dedicate a Rossini

PesaroIl tempio della musica è il Teatro Rossini, ricostruito tra il 1816 e il 1818 su progetto di Pietro Ghinelli. La sua origine con il nome di Teatro del Sole risale al 1637. Nella vicina via Passeri sorge Palazzo Montanari Antaldi, dove è allestito il Museo nazionale rossiniano, con cimeli, opere, oggetti del Cigno di Pesaro. Il palazzo fu fondato nel 1671 e nel 1777 Giulio e Carlo Emanuele Montani affidano il progetto di ristrutturazione complessiva all’architetto Tommaso Bicciaglia. Un palazzo monumentale con sale affrescate e un vero contenitore d’arte.

Una delle istituzioni culturali più conosciute e frequentate da studiosi da tutto il Mondo è la Biblioteca e Museo Oliveriani, fondati dall’erudita Annibale degli Abbati Olivieri Giordani (1708-1780). Il primo nucleo della biblioteca e muso contiene la collezione di lucerne romane e paleocristiane del Passeri, ubicate a palazzo Olivieri successivamente trasferite a Palazzo Almerici fra il 1885 e il 1892, per la destinazione della sede precedente al Liceo Musicale Rossini.

Un’altra chiesa storica e artistica è la chiesa di Sant’Agostino, originariamente dedicata a San Lorenzo. Edificata nel 1258 e concessa agli Agostiniani nel 1282. Uno scrigno d’arte di un edificio trasformato da romanico in gotico nel 1346, con uno splendido portale in marmo rosso e pietra d’Istria. Ma la chiesa più scenografica e barocca è quella del Nome di Dio. Appartenuta alla confraternita del Nome di Dio o della Buona Morte. Il soffitto e le pareti sono interamente rivestiti dalle tele del pittore pesarese Gian Giacomo Pandolfi (1567-post 1636) inserite nelle fastose strutture scenografiche dell’architetto Nicolo Sabbatini.

Un esempio

Infine, Villa Imperiale. Esempio di architettura manierista in Italia costruita nel corso di due secoli. La prima pietra fu posta dell’imperatore Federico III d’Asburgo, ospite di Alessandro Sforza a Pesaro nel 1463. Successivamente venne incaricato l’architetto Girolamo Genga della costruzione di questa villa al cui interno vi sono delle bellissime sale affrescate.

Pesaro Capitale della Cultura 2024 è tutto questo. E Tanti nuovi progetti che sorgeranno nei prossimi mesi, la renderanno un esempio per tutti.

 

Paolo Montanari

Foto © Italian’sNews, Artribune, ComunediPesaro

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