Laura Pausini, un viaggio introspettivo

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Piacere di conoscerti arriva su Prime Video e ci racconta una bella storia che dall’Italia ha raggiunto tutto il Mondo

Dalla provincia italiana alle grandi vette mondiali. Dai piano bar agli stadi di tutto il Mondo, la sua musica è arrivata ovunque. Laura Pausini, in quasi 30 anni di carriera, ha raggiunto l’apice del successo, ottenuto prestigiosi premi, sfiorato con mano quel che soltanto un sogno può solo immaginare.

Su Prime Video in 240 Paesi e territori in tutto il Mondo approda dal 7 aprile Laura Pausini – Piacere di conoscerti, non un’autocelebrazione ma una bellissima storia da guardare per scoprire la cantante, autrice e produttrice di un progetto nato da un’idea originale della stessa Pausini e scritto da Ivan Cotroneo, Monica Rametta insieme a Laura Pausini.

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Diretto da Ivan Cotroneo, con la supervisione creativa di Francesca Picozza, con direttore della fotografia Gherardo Gossi e prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, il film nasce da una domanda: cosa sarebbe successo se quella sera del 1993 Laura non avesse vinto il Festival di Sanremo?

Ricordi, pezzi di vita normale e di fama globale

Il film inizia con la vittoria di Laura Pausini ai Golden Globe. Viviamo l’attesa della proclamazione in uno studio di registrazione dove Laura, il fidanzato Paolo e il babbo attendono il verdetto.

Tra le sue mani vedremo in tutte le scene più importanti una bacchetta magica trasparente. Un regalo da parte del migliore amico Giuseppe. «Me l’ha regalata la prima volta che sono stata nominata ai Grammy e mi disse che mi avrebbe portato fortuna. Da quel momento ogni volta che ho una nomination la bacchetta magica è con me. Giuseppe è con me», rivela Laura in Piacere di conoscerti.

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Pezzi di vita vera familiare si intersecano perfettamente a concerti e vittorie. Parallelamente si sviluppa una storia appunto quella di una Laura non famosa ma felice ugualmente, mamma di Marcello, proprietaria di un negozio di ceramiche e cantante nei piano bar.

Inizio di una storia

LauraEra l’autunno del 1992 e Laura studiava di notte, squadra e righello in mano, compiti di matematica, musica sempre nelle orecchie. Sbirciamo nella sua cucina e la vediamo cantare a squarciagola Through the barricades degli Spandau Ballet. Di lì a poco la sua vita sarebbe cambiata drasticamente. La vittoria al Festival di Sanremo nelle giovani proposte con La Solitudine a soli di 18 anni da Solarolo l’ha catapultata sui palchi di tutto il Mondo.

E dopo la vittoria sanremese, con l’innocenza di chi non sapeva minimamente cosa potesse aspettarla, domandò ai genitori: “cosa fa una persona quando diventa famosa?”.

Da un’idea al progetto

«Volevamo raccontare la storia dell’artista più importante del Mondo e durante la pandemia Laura ha avuto un’idea. È un film pieno di emozioni e di una grande immaginazione e la domanda che Laura si è fatta e attraversa tutto il film», dice Nicole Morganti, Head of Italian Originals di Amazon Studios.

«Non volevo un documentario di autocelebrazione ma un viaggio introspettivo che rendesse più facile capire che, anche se spesso ci viene insegnato che bisogna vincere, per sentirsi realizzati non è necessaria la fama. Sentirsi realizzati non dipende da un premio», sottolinea Laura Pausini in conferenza stampa.

«Questa storia è nella mia testa da 29 anni. È tutto così tanto vero che è stato emozionante e commovente. Avete mai immaginato di fare uno sliding doors?» domanda alla platea di giornalisti. Perché proprio di questo si parla nel film, due vite parallele raccontate con una certezza: la felicità non dipende dalla fama perché il “piano B” prima della vittoria di Sanremo rappresentava per Laura un grandioso piano A.

Organizzata ma sognatrice. Semplice ma combattiva circondata dall’arte in ogni sua forma.

«Può sembrare strano ma non sono andata a Sanremo con l’idea di vincere. Per me era già rock and roll fare piano bar con il mio babbo», racconta Laura nel film.

Una scatola che racchiude ricordi, emozioni e passato

«La scatola che la bambina apre all’inizio del film l’ho ritrovata in soffitta a casa dei miei genitori. Proprio quella scatola con gli oggetti ha aperto una finestra di ricordi».

«In questi due anni ho capito cos’è che mi fa sentire davvero realizzata. Quando noi tutti arriveremo alla fine della nostra vita, faremo un riassunto e ci chiederemo: siamo stati felici? Ci sentiamo realizzati? Saremo da soli e in quel momento il voto te lo dai in base a ciò che hai capito di te stessa. Il mio carattere è ciò che mi ha fatto sentire realizzata».

Un messaggio alle nuove generazioni

«Purtroppo non siamo educati alla sconfitta e questo è un problema. Nella vita è importante perdere e sentirsi ugualmente orgogliosi. Vorrei che questo film servisse a Paola e ad altri giovani a capire che è importante anche imparare a perdere, non solo inseguire le affermazioni, i successi e i like», precisa la cantante con fermezza.

«Mia figlia Paola mi ha spiegato perché vivo. Lei mi ha fatto cambiare tante cose. È il timone, decide lei anche per il mio coraggio o la forza».

A chi le chiede quale sia il punto più alto e quello più basso che ha raggiunto, non ci pensa molto e risponde subito «Sanremo il punto più alto e il più basso quando ho vinto il Grammy ma ero da sola».

La felicità sta nelle nostre passioni e nel nostro riuscire ad amare noi stessi, qualunque sia il nostro destino.

Una notte da ricordare

Nel film racconta la vittoria sanremese. «Quella notte in cui ho vinto Sanremo è stata incredibile per tutti. Quella sera nel pubblico c’era una persona che in Olanda decideva la playlist delle radio e, senza neanche passare per la casa discografica, ha messo in radio La Solitudine. Così io da un giorno all’altro ero prima in Olanda!».

Addirittura Tim Rice, l’autore di Jesus Christ Superstar, scrisse la versione in inglese de La Solitudine.

La famiglia alla base di tutto

«Ho sempre avuto la mia famiglia che ha vigilato su di me e anche oggi è così, perché la mia famiglia è il mio centro. I primi cinque anni di carriera li ho vissuti insieme al mio babbo e la sua presenza per me è stata fondamentale perché mi ha fatto tenere i piedi per terra».

Questo film svelerà al pubblico la vera anima della famosa cantante, attraverso scorci inediti della sua vita privata e professionale, dandole anche la grande opportunità di scoprire aspetti di sé e del suo mondo mai visti.

Per raccontare la sua storia Laura torna sui suoi passi, dall’infanzia a tutte le tappe della sua straordinaria carriera e alla quotidianità, immaginando quello che sarebbe potuto succedere se non avesse avuto la fortuna e la costanza di vivere una vita da star globale.

Laura e la musica

Con oltre 70milioni di album venduti Laura Pausini è una delle artiste italiane più apprezzate al Mondo. Nessuna prima di lei nella musica ha portato l’Italia di fronte a così tante culture.

Reduce dalla vittoria del Golden Globe per la miglior canzone originale per Io sì, nata dalla collaborazione con Diane Warren, ed è la prima donna nella storia della musica italiana nominata agli Academy Awards, per la stessa canzone, da lei anche interpretata durante la cerimonia degli Oscar 2021 a Los Angeles.

 

Alessandra Caputo

Foto © Prime Video & Amazon Studios – Oscar foto by Chris Pizzelo-Pool/Getty Images

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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