Draghi, dagli accordi di Algeri alle tensioni di Roma

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Il premier si appresta ad affrontare la crisi politica, forte di un successo diplomatico in materia energetica, raggiunto in occasione del quarto vertice intergovernativo tra Italia e Algeria

Alla vigilia del giorno più lungo, che lo vedrà impegnato a muoversi al di sopra di un crinale ricco di insidie, in bilico tra la possibilità di dare nuovo vigore all’azione di Governo o rassegnare le dimissioni in maniera incontrovertibile, il premier Mario Draghi è reduce dal successo della trasferta di Algeri. Lunedì scorso ha partecipato, insieme alla delegazione italiana, al quarto vertice intergovernativo tra Italia e Algeria, a seguito del quale sono stati conseguiti due accordi, dieci memorandum d’intesa, un protocollo di cooperazione e due dichiarazioni di intesa. Il presidente del Consiglio è stato ricevuto dal capo dello Stato algerino, Abdelmadjid Tebboune, all’interno del palazzo presidenziale El Mouradia. L’incontro con il suo omologo Aymen Benabderrahmane è invece avvenuto in aeroporto, durante il cerimoniale di accoglienza rivolto alla rappresentanza italiana.

La missione diplomatica è avvenuta con la partecipazione di un nutrito collegio di ministri: Enrico Giovannini, Luciana Lamorgese, Roberto Cingolani, Marta Cartabia, Elena Bonetti e Luigi Di Maio. La formalizzazione delle convergenze di interessi fra i due Paesi hanno riguardato numerosi settori. Il premier Draghi, com’è noto, si sarebbe dovuto trattenere ad Algeri un giorno in più. Ma, l’incombenza di affrontare la crisi politica in cui è precipitato il Paese ha determinato che si riducesse al minimo la sua permanenza all’interno della capitale algerina. Si ritiene tuttavia che le problematiche di Roma non abbiano influenzato in alcun modo lo svolgimento propizio dell’incontro intergovernativo.

Quattro miliardi di metri cubi di forniture di gas in più per l’Italia

Nel corso dei mesi primaverili, a causa dell’aggravamento della crisi russo ucraina, si era resa impellente, da parte dei Paesi dell’Ue, la necessità di ricercare delle fonti di approvvigionamento di gas alternative. E di pianificare una strategia tesa a rendersi gradualmente indipendenti dai rifornimenti russi. l’Italia aveva rilevato l’opportunità di rinegoziare gli accordi con la vicina Algeria, affinché si giungesse a percepire un aumento significativo delle provviste. Il Governo aveva quindi siglato una nuova intesa, in ragione della quale si determinava un innalzamento degli ingressi di gas rispetto a quanto convenuto in origine a livello contrattuale. Gli accordi raggiunti lunedì scorso hanno consentito di accrescere ulteriormente l’afflusso energetico.

L’Italia riceverà dunque una quantità di gas algerino pari a quattro miliardi di metri cubi. Ciò sta a significare che al termine di quest’anno ci verranno consegnati sei miliardi di metri cubi integrativi. Dall’inizio dell’anno ne erano arrivati all’incirca quattordici miliardi.

L’Algeria rappresenta il più grande fornitore di gas all’interno del continente africano e si posiziona al decimo posto nella classifica mondiale. In virtù delle nuove intese, la Nazione del nord Africa si appresta a divenire il primo fornitore dell’Italia, superando di fatto la Russia. Si sfrutterà di conseguenza nel miglior modo possibile il celebre gasdotto Transmed (conosciuto anche come gasdotto Enrico Mattei). Che giunge a Mazara del Vallo in Sicilia, attraversando prima il sottosuolo del deserto tunisino per poi inabissarsi in corrispondenza del braccio di mare che separa l’Italia dalle coste africane.

L’intesa in materia energetica, infine, definisce perfino una cooperazione più intensa in materia di energie rinnovabili. Si prevede, a tal proposito, lo sviluppo di partnership economiche e lo scambio costante di informazioni.

Il protocollo di cooperazione tra i ministeri della Giustizia

DraghiTra le convergenze di maggior successo conseguite fra i due Governi si annovera il protocollo di cooperazione tra i ministeri della Giustizia. L’accordo prevede che si realizzi un sistema informativo in materia giudiziaria, con particolare riguardo all’ambito della formazione del personale giudiziario. Ma l’interazione ministeriale tra i due Paesi si è pattuito che si esprima anche nel settore carcerario, attraverso l’elaborazione di una strategia comune volta al reinserimento sociale dei detenuti e alla prevenzione della radicalizzazione all’interno delle strutture detentive.

A questo protocollo di cooperazione si aggiunge il memorandum di intesa siglato per implementare la collaborazione tra Algeria e Italia nell’ambito della lotta alla corruzione, tramite l’attuazione di programmi comuni.

La cooperazione scientifica e l’intesa nel settore farmaceutico

La convergenza di interessi fra le due Nazioni si è manifestata nell’ambito della scienza e della ricerca. La dichiarazione d’intenti si traduce nella promozione di programmi multilaterali, anche di concerto con iniziative europee (Horizon Europe 2021-2027), nei seguenti settori: sicurezza alimentare ed energetica, intelligenza artificiale; processi di digitalizzazione.

Nel settore farmaceutico sono stati invece firmati due memorandum d’intesa. Questi conducono a un reciproco scambio di informazione ed esperienze. Nonché ad un incremento di progetti comuni in merito alla formazione del personale e alle sperimentazioni cliniche. Gli accordi, dal punto di vista dell’industria farmaceutica, prevedono oltretutto la realizzazione di joint venture, finalizzate alla delocalizzazione in Algeria di entità produttive italiane. Si è deciso infine di regolamentare in maniera congiunta la circolazione di materiali informativi e le buone consuetudini riguardanti l’utilizzo di determinati prodotti farmaceutici.

Gli ulteriori accordi raggiunti tra i due Paesi

Le intese hanno coinvolto il settore delle infrastrutture. Il memorandum d’intesa ratificato punta ad agevolare la costruzione di strade e autostrade. Ma anche la realizzazione di infrastrutture portuali e marittime. Dal punto di vista prettamente imprenditoriale, si è stabilito di favorire la creazione di un terreno fertile, all’interno del quale possano emergere start up di vario genere. Relativamente agli investimenti, si è invece sottoscritto un memorandum d’intesa. Che prevede lo sviluppo di azioni comuni, arricchite da programmi di formazione, a vantaggio di coloro che decidono di investire all’interno dei due Paesi.

La cooperazione economica, commerciale e tecnica trova compimento in un altro accordo, che vede la partecipazione di Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria), e Anade (Agenzia nazionale per il sostegno e lo sviluppo dell’imprenditoria) mirato alla promozione delle microimprese italiane che desiderano emergere in Algeria. E all’offerta di un supporto tecnico per le iniziative locali, nel settore della filiera agroalimentare, dell’imprenditoria tessile e della produzione dell’olio.

DraghiIn ambito tecnologico e industriale si è firmato un memorandum d’intesa, che prevede di agevolare lo sviluppo di progetti nel campo della metallurgia, della chimica, della plastica, dell’agroalimentare, del tessile e della cantieristica.

In conclusione, le due delegazioni hanno siglato le seguenti intese: un memorandum d’intesa nel campo dello sviluppo sociale, delle pari opportunità, della solidarietà e della famiglia; un accordo di cooperazione nel campo della protezione e della promozione del patrimonio storico e culturale; un memorandum d’intesa sulla cooperazione nel settore della pietra; una dichiarazione d’intenti sulla promozione della cooperazione bilaterale nel campo della formazione diplomatica e della ricerca accademica negli studi sulle relazioni internazionali.

 

Federico Gasparella

Foto © Metro News, gNewsOnline, Geopop, Confapi

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Federico Gasparella
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza ho iniziato la professione giornalistica. Fino ad ora ho avuto la possibilità di approfondire diverse tematiche. Sono partito affrontando questioni attinenti al mondo della legalità, passando per la politica internazionale, l’attualità, la cultura e l’arte.

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