L’anticiclone africano, il fenomeno atmosferico più caldo dell’anno

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Anticiclone africano

Tutte le curiosità dell’evento che si fa sentire solo d’estate. Perché cambia sempre nome? E perché rimandano sempre alla mitologia?

Quando arriva il primo caldo, è inevitabile porsi la domanda: ”Come sarà questa estate?”. Dopo quella del 2003 e del 2017, le più calde in assoluto degli ultimi decenni, quella del 2022 non ha nulla da invidiare alle precedenti. Caratterizzata da un caldo eccezionale e da temperature che superano i 40 gradi.

Nome dell’anticiclone

L’origine del caldo arriva con il solito anticiclone africano che non dà tregua, che sferza con il suo alito rovente. Quest’anno è la volta di Apocalisse 4800.

Se il clima torrido crea situazioni da apocalisse, appunto, il numero 4800 a che cosa si riferisce? Indica semplicemente l’altitudine di un punto sul livello del mare, dove è collocato lo 0 termico cioè il punto in cui la temperatura è pari a zero gradi. Ciò significa che solo sul Monte Bianco, alto 4810 metri, c’è lo zero termico, mentre su tutte le altre montagne della catena alpina, c’è il rischio di valanghe.

L’anticiclone africano è un vortice di aria di alta pressione che interessa tutta l’Africa settentrionale occupata dal deserto del Sahara. C’è sempre, anche se la sua sgradevole presenza è percepita d’estate, quando la normale calura estiva viene esaltata da quella aggiuntiva dell’anticiclone. Ingrandendosi si espande tanto da inglobare buona parte dell’Europa.

Attribuzione dei nomi

Prima del 2012 l’anticiclone non aveva nome. Risulta quindi sbagliato darne diversi allo stesso fenomeno che si presenta ogni anno d’estate. Si sceglie però la via più facile per fare presa sulle persone. Affermare Arriva Caronte crea più tensione emotiva che dire “È in arrivo un’ondata di calore”.

Da quella data si è sciolta la fantasia nella ricerca del nome più appropriato, più di effetto. Numerosi personaggi storici e fantastici si sono visti scippare il proprio nome attribuito a un fenomeno atmosferico naturale che ce l’ha da sempre.

Caronte è il primo di una lunga serie, gli altri sono stati Lucifero, Annibale, Nerone, Caligola, Scipione, Minosse. Tutti attribuiti, anno dopo anno, all’anticiclone. Due costanti li collegano tra loro: il fuoco e la cattiveria, simboli del disagio psico-fisico generato dal caldo eccessivo.

Caronte 

Famoso personaggio della mitologia classica, raffigurato come un vecchio, cupo e con gli occhi di brace, traghettava le anime dei morti al di là dellAcheronte, il fiume che attraversava gli Inferi. Per il suo servigio Caronte veniva pagato con una moneta messa nella bocca del defunto.

Il poeta Dante lo descrive come una figura demoniaca secondo i canoni medievali che reinterpretavano le divinità pagane in chiave cristiana. L’immagine del traghettatore balza potente dalle terzine infernali:

Ed ecco verso noi venir per nave

un vecchio, bianco per antico pelo

gridando “Guai a voi anime prave

non isperate mai veder lo cielo,

I vegno per menarvi all’altra riva

 ne le tenebre etterne, in caldo e in gelo”

Fenomeni atmosferici

È una moda americana quella di dare nomi ai fenomeni atmosferici, un’abitudine oramai consolidata. Risale al tempo della seconda guerra mondiale quando le tempeste tropicali venivano classificate assegnando loro dei nomi. Prima la classificazione si basava sulle coordinate geografiche del luogo di origine.

I cicloni americani, gli uragani, così frequenti nel golfo del Messico, sono fenomeni unici, irripetibili, diversi l’uno dagli altri e per questo possono avere nomi diversi. Le ondate di caldo e afa in Europa, invece, sono sempre le stesse. Sono semplicemente le manifestazioni dell’anticiclone africano che è un fenomeno ciclico e costante. Non si può dunque dare ogni anno un nome diverso allo stesso fenomeno.

Origine degli anticicloni

Il Sole riscalda la superficie terrestre in maniera non uniforme a causa della presenza delle montagne, del mare e delle pianure. Le variazioni di temperatura determinano differenze di pressione, cioè del peso che l’aria esercita sul suolo. Tra due zone di diversa pressione si stabilisce una corrente d’aria la cui direzione va dalla zona dove è alta a quella dove invece è bassa.

Il movimento rotatorio della Terra imprime alla corrente d’aria una deviazione in base alla quale l’aria siarrotolasu sé stessa formando il tipico vortice. L’anticiclone è dunque una zona atmosferica di alta pressione, formata da flussi d’aria discendenti di forma circolare. Aria che verso il suolo si comprime e si espande all’esterno.

Caratteristiche del clima in Italia

Esistono numerosi anticicloni sulla superficie terrestre, quelli che interessano il Belpaese sono principalmente due: l’anticiclone delle Azzorre e il famigerato anticiclone africano, protagonista assoluto delle estati, responsabile delle ondate di calore che ogni anno ci affliggono.

Fino a qualche decennio fa, il bel tempo con temperature gradevoli, miti era garantito dalla presenza dell’anticiclone delle Azzorre. Di origine atlantica è caratterizzato da temperature moderate a causa del contatto dell’aria con la superficie dell’oceano. Fungeva da vero e proprio cuscinetto tra le perturbazioni atlantiche e le correnti africane.

In seguito ai cambiamenti climatici globali, i movimenti delle correnti hanno cambiato direzione, seguendo i meridiani con un andamento sud-nord. La conseguenza è che l’anticiclone atlantico ristagna sull’oceano, mentre quello africano si espande sempre più dal deserto invadendo l’Europa mediterranea. Le estati sono diventate torride, caratterizzate da caldo afoso e da eventi improvvisi come grandinate, piogge, alluvioni e incendi. Un vero è proprio clima tropicale.

 

Sveva Marchetti

Foto © acqualive.com, studenti.it, ilmeteo

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