Adolescenti e fumo: sigarette tradizionali o elettroniche

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Secondo uno studio condotto a livello europeo e coordinata da Cnr-Ifc, le politiche di controllo sull’uso del tabacco prevengono sia dal fumo tradizionale che elettronico

Quanto fumano gli adolescenti europei? E quale tipo di sigarette prediligono? Questi alcuni degli interrogativi alla base dello studio condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr e pubblicato su Addiction, che si è posto l’obiettivo di mappare le abitudini degli adolescenti in Europa con un focus sull’utilizzo delle sigarette convenzionali ed e-cig. Ne è emerso che le politiche di controllo dell’uso di tabacco stanno contribuendo in modo piuttosto efficace alla prevenzione non soltanto del fumo tradizionale, ma anche dello svapo, che negli ultimi anni ha conosciuto un’importante impennata soprattutto fra i più giovani.

Cos’è ESPAD

ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) rappresenta la più importante ricerca relativamente ai comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze illegali. Essa prende in esame gli studenti di 35 Paesi europei con età compresa fra i 15 e i 16 anni, ed è coordinata dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc). La metodologia utilizzata per questa indagine è stata standardizzata nel 1999, ed è volta a esaminare e valutare i cambiamenti delle abitudini dei giovani oggetto dell’osservazione.

Dallo studio è dunque emerso che per quanto riguarda l’uso delle sigarette tradizionali si registra una tendenza generalmente in calo fra i ragazzi. Dato che si ipotizza possa essere frutto delle politiche di prevenzione e contrasto al fumo che la gran parte dei Paesi europei hanno messo in campo negli ultimi anni. Per le sigarette elettroniche, invece, la situazione emersa risulta diversa. Lo studio condotto ha infatti evidenziato uno scenario in evoluzione, che mostra, in alcuni Paesi un aumento dell’uso delle e-cig fra i giovani.

I dati emersi dallo studio

E-cigarette use and conventional cigarette smoking among European students: findings from the 2019 ESPAD survey”: questo il titolo dello studio. Emergono alcuni dati piuttosto interessanti: nel 2019, fra i circa 100mila studenti presi in esame da ESPAD, il 40,6% ha provato almeno una volta le sigarette tradizionali, mentre il 19,3% si è definito un fumatore abituale (32,4% in Italia). Per quanto riguarda le e-cig, invece, il 37,8%  dichiara di aver provato la sigaretta elettronica. Mentre ne fanno uso abituale il 12,4% (13,4% in Italia). Va inoltre segnalato che in ben dieci dei Paesi presi in esame l’utilizzo delle sigarette elettroniche ha superato il fumo tradizionale fra gli adolescenti.

Adolescenti e fumo

«È lecito presumere» – osserva Sonia Cerrai, autrice dello studio – «che l’avvicinamento dei giovani alle nuove abitudini di fumo continuerà a crescere, sia per la facilità di reperibilità, sia per la convinzione che queste modalità siano scevre da rischi. Se da un lato non è detto che le sigarette elettroniche contengano nicotina, è vero che questi device tecnologici di grande appeal tra giovani e giovanissimi sono spesso utilizzati in maniera concomitante con le sigarette tradizionali, con un range che va dal 2% a Cipro al 15% a Monaco del campione (8,9% in Italia)».

Le politiche di controllo

Lo studio del Cnr-Ifc per condurre le proprie analisi si è servito dellindice Tobacco Control Scale, che conferisce un determinato punteggio a seconda delle misure di controllo adottate. «Abbiamo considerato» – spiega la Cerrai – «nelle analisi anche alcuni componenti specifiche: l’aumento del prezzo mostra associazioni significative con la diminuzione di entrambe le forme di fumo, mentre una maggiore spesa in campagne informative e programmi di disincentivazione è associata con il solo fumo tradizionale e misure più stringenti di divieto alla promozione e pubblicizzazione con l’uso dei device elettronici».

Appare chiaro, dunque, che l’adozione di politiche di controllo sull’uso del tabacco, messe in atto negli ultimi 20 anni, abbia avuto un effetto positivo sui giovani. La tendenza che emerge dallo studio, che mostra l’affermarsi delle sigarette elettroniche fra i ragazzi, tuttavia, richiede un’attenta riflessione sulle politiche da adottare nell’immediato futuro. La comunicazione intorno alle e-cig, infatti, punta in maniera forte su una maggior sicurezza di queste sigarette e questo, spiega ancora Cerrai, potrebbe condurre a una dispercezione da parte dei giovani.

 

Valentina Ferraro

Foto © EP Parliament

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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