L’ADM esonera i tabaccai dall’uso del pos

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È legittima la determina di Marcello Minenna di esonero dei tabaccai dall’obbligo di accettare pagamenti elettronici per la vendita al dettaglio? Il commento dei generali della Guardia di Finanza in congedo, Alessandro Butticé e Pierpaolo Rossi

Con determinazione direttoriale del 24 ottobre 2022 il direttore generale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, ha stabilito che «i rivenditori di generi di monopolio nonché́ i titolari di patentino non sono soggetti all’obbligo di accettare forme di pagamento elettronico relativamente alle attività̀ connesse alla vendita dei generi di monopolio, valori postali e valori bollati».

L’imbarazzo del Mef

Tale determinazione sembra aver creato qualche imbarazzo e irritazione al ministero dell’Economia e delle Finanze.

Non soltanto perché crea una discriminazione tra i tabaccai e tutti gli altri operatori commerciali, presumendo che i primi al contrario degli altri non possano rendersi responsabili di condotte evasive, ma anche perché l’esonero avvantaggia inspiegabilmente i tabaccai. Che sono l’unica categoria che non deve sopportare gli oneri di intermediazione finanziaria connessi con i pagamenti elettronici. Oneri che fanno parte delle ordinarie spese di esercizio che tutti gli operatori economici al dettaglio sostengono, eccetto, da ora, i soli tabaccai.

Le motivazioni del direttore generale

La ragione di tale esenzione risiede, secondo il direttore generale di ADM, dalla considerazione riportata nella motivazione del provvedimento. E cioè dal fatto che “in relazione ai generi di monopolio, risultano adeguatamente presidiate le esigenze di tutela dei diritti erariali, essendo il pagamento dell’accisa assolta a monte dal depositario all’atto dell’immissione in consumo”. Se questo può essere vero per quanto riguarda i tabacchi forniti da parte delle imprese grossiste che si occupano della distribuzione all’interno dello Stato, e cioè nell’ambito del circuito ufficiale, le quali applicano il cosiddetto “regime IVA monofase”, di cui all’articolo 74 del D.P.R. n. 633/1972, altrettanto non può dirsi per i tabacchi di contrabbando.

Come alcuni fatti di cronaca hanno dimostrato nel corso degli ultimi anni, accade che la Guardia di Finanza scopra tabaccai disonesti che si prestano per vendere in nero anche sigarette di contrabbando. Delitto che, a seguito della direttiva di ADM in argomento, da ora non potrà beneficiare dell’effetto di deterrenza generale connesso alla generalizzazione dell’obbligo di pagamenti elettronici da parte dei consumatori. I tabaccai saranno nel futuro la zona franca dove l’utilizzazione del contante è permessa. La determinazione del direttore generale, a nostro avviso irragionevolmente, sembra però escludere a priori la possibilità che tabaccai disonesti vendano al dettaglio tabacchi del circuito irregolare (di contrabbando e/o contraffatti).

Personale apprezzamento del direttore di ADM

Al direttore generale di ADM sembra invece sufficiente il proprio personale apprezzamento per ritenere corretto escludere ogni “rischio di evasione fiscale nonché di pregiudizievoli ricadute sulle entrate dello Stato”. Dimenticando forse che gli interessi erariali non sono solo quelli relativi alle accise già riscosse, ma anche quelli connessi alle accise, all’IVA e alle imposte dirette evase relativamente ai tabacchi che sfuggono al circuito ufficiale. L’esclusione ci appare quindi arbitraria.

posPeraltro, la formulazione dell’esclusione ci sembra troppo ampia, in quanto anziché limitarsi ai tabacchi soggetti ad accisa e quindi “alla vendita di generi di monopolio, valori postali e valori bollati” che sono tracciati, essa abbraccia anche leattività connesse”. L’esatto ambito dell’esclusione appare quindi ambiguo. Una disattenzione che il direttore generale avrebbe dovuto evitare e che può suonare per i male intenzionati come un invito ad una larga disapplicazione dell’obbligo di accettare strumenti di pagamento elettronici, per la categoria dei tabaccai. L’esclusione ci sembra quindi mal formulata.

ADM si può sostituire al legislatore?

Infine, e questo è forse l’aspetto più sorprendente, il direttore generale di ADM si arroga i poteri del legislatore, derogando al regime generale previsto dal Decreto-Legge n. 179/2021, convertito con modificazioni dalla Legge n. 221/2012. Ma una determina del direttore generale di ADM può derogare una legge dello Stato? Certo che no. E stupisce che un dirigente dello Stato, anziché attrezzarsi per applicare la legge si adoperi per limitarne la portata.

Va infatti osservato che l’articolo 18 del Decreto-Legge 30 aprile 2022 n. 36, aveva disposto l’anticipazione al 30 giugno 2022 dell’applicazione della sanzione prevista dall’articolo 15, comma 4-bis, del citato Decreto- Legge n. 179 del 2021 in caso d’inosservanza dell’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici a mezzo pos. La sanzione, nel dettaglio, era stata introdotta dall’articolo 19-ter, comma 1, lettera b), del Decreto-Legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233, proprio al fine di superare il mancato allineamento normativo derivante dalla sussistenza di un obbligo, rispetto alla cui violazione mancava la relativa sanzione.

Tuttavia, la previsione di sanzioni per la mancata accettazione di pagamenti effettuati con carta, oltre ad iscriversi tra le misure idonee a incentivare pagamenti in forma elettronica, si inseriva anche nella più̀ ampia strategia di promozione di strumenti di pagamento alternativi e digitali, rientrante, per il 1° semestre 2022, nella Milestone MICI – 103 del PNRR. La disposizione si prefiggeva l’introduzione delle disposizioni regolamentari e completamento delle procedure amministrative per incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali (tax compliance) e migliorare gli audit e i controlli. Al punto iii) la Milestone prevedeva “l’entrata in vigore della riforma della legislazione al fine di garantire sanzioni amministrative efficaci in caso di rifiuto da parte di fornitori privati di accettare pagamenti elettronici“.

Una decisione in contrasto con il PNRR

Secondo le previsioni del PNRR, il “sistema operativo del Paese” deve di sviluppare la “Digitalizzazione dei pagamenti tra privati e verso la PA”. Tale ultima  previsione, ha la finalità di garantire una completa digitalizzazione delle Pubblica Amministrazione dal punto di vista degli incassi, insieme alla realizzazione di un piano nazionale avente l’obiettivo di accompagnare la transizione verso una cashless community attraverso meccanismi di incentivo all’utilizzo di mezzi di pagamento elettronici sia per i consumatori sia per gli esercenti, collegandola all’infrastruttura digitale per le certificazioni fiscali (fatture elettroniche e corrispettivi telematici).

Lo stanziamento totale per questo intervento è stato di 5.560 milioni, di cui 4.765 milioni già stanziati per il progetto Italia Cashless e iniziative già̀ in corso da parte delle amministrazioni centrali. Ora, l’estemporanea determina di Minenna si pone in contrasto con le misure di digitalizzazione previste dal PNRR e appare contraria alle finalità normative e programmatiche della legge e alle funzioni che un’Agenzia come ADM dovrebbe espletare a favore dell’Amministrazione dello Stato.

Il Codacons contro la determina di Minenna

Contro questa singolare determina di Minenna, è sceso in campo anche il Codacons. «L’esclusione dei tabaccai dal novero dei soggetti che devono accettare i pagamenti con Pos creerà disagi agli utenti e introdurrà disparità di trattamento tra gli stessi esercenti», scrive in un comunicato la principale associazione dei consumatori.

pos«La circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli crea una evidente discriminazione a danno degli stessi esercenti, prevedendo per i soli tabaccai una zona franca che li esonera dall’accettare i pagamenti con carta”, prosegue la nota. “Ma le ripercussioni più pesanti saranno quelle subite dagli utenti che, se vorranno acquistare tabacchi o marche da bollo, saranno costretti a ricorrere al contante. Per tale motivo invitiamo i tabaccai a consentire, nonostante la circolare dell’Agenzia, i pagamenti con Pos in favore di quei cittadini che ne faranno richiesta”, conclude il Codacons.

Aldo Torchiaro, infine, su Il Riformista del 27 ottobre 2022 (Grillo batte cassa a Roma. ‘La mia paga non si tocca”) definisce questa decisione di ADM un “nuovo regalo alle lobby del tabacco”.

Può il Paese permettersi interventi in controtendenza rispetto all’obiettivo di “portare a terra” l’attuazione del PNRR promessa a Bruxelles?

 

Alessandro Butticé e Pierpaolo Rossi

Foto © AdnKronos, Ansa, SkyTG24, ADM, Unione europea, Facebook

 

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Da sempre Patriota italiano ed europeo. Padre di quattro giovani e nonno di quattro giovanissimi europei. Continuo a battermi perché possano vivere nell’Europa unita dei padri fondatori. Giornalista dall'età giovanile, poi Ufficiale della Guardia di Finanza e dirigente della Commissione Europea, alternando periodicamente la comunicazione istituzionale all’attività operativa, mi trovo ora nel terzo tempo della mia vita. E voglio viverlo facendo tesoro del pensiero di Mário De Andrade in “Il tempo prezioso delle persone mature”. Soprattutto facendo, dicendo e scrivendo quello che mi piace e quando mi piace. In tutta indipendenza. Giornalismo, attività associative e volontariato sono le mie uniche attività. Almeno per il momento.

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