Erdoğan da Putin, si prova a far ripartire intesa sul grano

0
384
grano

Il presidente turco a Sochi: intesa rilevante per l’Africa e il resto del Mondo

L’ipotesi di una riattivazione della cosiddetta Iniziativa per i cereali del Mar Nero, vale a dire l’accordo internazionale per permettere l’esportazione del grano dall’Ucraina, è oggi al centro della missione del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan nella cittadina russa di Sochi (o Soči, ndr). L’intesa, mediata e promossa sia da Ankara che dalle Nazioni Unite, è sospesa dal luglio scorso. Erdoğan ha sottolineato come l’accordo sul grano sia rilevante «per i Paesi dell’Africa e del Mondo nel suo complesso».

In occasione del mancato rinnovo, Mosca aveva denunciato l’accordo sostenendo che le sue esportazioni di cibo e fertilizzanti continuavano a essere ostacolate e che il grano ucraino finiva perlopiù nei mercati dei Paesi ricchi e non delSud globale“. «Siamo prudenti ma speriamo di ottenere un successo» ha dichiarato in settimana Akif Cagatay Kilic, consulente di politica estera e di sicurezza di Erdoğan intervistato dall’emittente televisiva A Haber.

Putin a Erdoğan: Russia disponibile ad accordo sull’export del grano

La Russia è “disponibile” a negoziare un accordo sull’export del grano dall’Ucraina: lo ha chiaramente espresso il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia di stampa Novosti, durante l’incontro a Sochi, cittadina in riva al Mar Nero, con l’omologo turco.grano Alla fine del pranzo di lavoro, dove i due leader non hanno discusso solo dell’accordo relativo al grano, ma anche della cooperazione energetica tra Russia e Turchia (in ballo anche due centrali nucleari e un hub del gas, ndr), subito a seguire si è tenuta una conferenza stampa.

«Oggi» – ha commentato Putin – «vediamo benissimo che Kiev utilizza quei corridoi marittimi a scopi militari: mentre la Russia ha assicurato in maniera precisa le garanzie di sicurezza di navigazione nel quadro dell’accordo, l’altra parte ha utilizzato i corridoi umanitari per portare attacchi terroristici contro obiettivi civili e militari russi, con l’aiuto dell’Occidente». E poi ancora «accordo sul grano se saranno rimosse le sanzioni sull’export». Per finire il presidente russo ha annunciato: «Nelle prossime settimane la Russia finalizzerà i preparativi per inviare gratuitamente grano a sei Paesi africani poveri». Putin ha precisato che a ciascuno saranno fornite dalle 25.000 alle 50.000 tonnellate di cereali.

Kuleba: «No a ricatti Mosca, creare corridoi grano alternativi»

«La nostra posizione è molto semplice: l’Iniziativa per i cereali del Mar Nero deve essere ripristinata», ma non deve essere esposta «ai capricci e ai ricatti della Federazione russa»: lo ha dichiarato, mentre Putin e Erdogan si incontravano a Sochi, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato dall’agenzia di stampa ucraina Unian, secondo cui «non ci si può fidare della Russia» e quindi «dobbiamo sviluppare corridoi marittimi alternativi». Secondo Kuleba, infatti i russi, «se fanno delle concessioni adesso, torneranno e tra un mese si presenteranno di nuovo con nuove richieste. Questo è solo il loro classico ricatto».

Quindi, anche se i russi alla fine dichiarassero un ritorno all’accordo sul grano, ciò non sarebbe «un motivo per festeggiare», perché i russi «possono tirare i fili e rallentare il funzionamento» dell’accordo, ha aggiunto Kuleba. Quanto all’assenza di Kiev dalla discussione, «se qualcuno si incontra senza l’Ucraina, non significa che parli senza l’Ucraina. L’Ucraina è come l’ombra del padre di Amleto. Noi siamo sempre presenti», ha spiegato Kuleba, affermando di essere contrario anche a togliere sanzioni alla Russia come merce di scambio: un’eventuale decisione alla quale Kiev «reagirebbe negativamente».

Coldiretti: -60% prezzi del grano nel Belpaese

Sono crollati del 60% i prezzi del grano in Italia sui valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro della coltivazione lungo la Penisola. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti rispetto alle quotazioni dello scorso anno, in occasione dell’incontro Erdoğan-Putin a Sochi, sul transito del grano ucraino nel Mar Nero. Un’intesa importante per garantire gli approvvigionamenti nei Paesi più poveri dell’Africa e dell’Asia ed evitare carestie che possano spingere i flussi migratori, ma – sottolinea la Coldiretti – è necessario evitare speculazioni e distorsioni commerciali provocate dall’afflusso di grano in eccesso sul mercato europeo.

«La Russia ha registrato un nuovo raccolto record di 153155 milioni di tonnellate di cereali tra i quali la produzione di grano dovrebbe superare le 85 milioni di tonnellate che hanno riempito i silos e invaso i mercati internazionali con il rischio di triangolazioni sulle quali occorre vigilare anche in Italia per evitare il collasso dei mercati. In Ucraina al contrario, considerata storicamente il granaio d’Europa, la produzione di grano dovrebbe registrare, nel 2023/24, un notevole calo, a causa della guerra con la Russia, con il raccolto che dovrebbe» – precisa la Coldiretti – «attestarsi a quota 17,5 milioni di tonnellate, il livello più basso da oltre un decennio».

Attenzione ai future sui mercati

«L’incertezza sull’accordo ha favorito le speculazioni sul mercato delle materie prime agricole che» – conclude la Coldiretti- «si spostano dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati future uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori».

 

Arina Moskovskaja

Foto © The New York Times, Al Jazeera, Bloomberg, All about feed

Articolo precedente“Pasolini nella Città del cinema” di Lino Miccichè
Articolo successivoSuicidio, i numeri crescono tra i giovanissimi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui