Pinocchio, una storia senza tempo

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Pinocchio

Nonostante però siano passati 140 anni dalla sua prima pubblicazione riesce ad essere un libro moderno, in grado di parlare anche alla società odierna

Nel suggestivo scenario della sala d’Arme di Palazzo Vecchio, a Firenze, si è svolta una celebrazione in onore del 140º compleanno di Pinocchio. In questa occasione è stato presentato il nuovo volume in anastatica e l’audiolibro letto da Lella Costa e musicato da Paolo Fresu con Glauco Venier, pubblicato dalla casa editrice Giunti.

Questa edizione è il recupero della prima rilegata e cartonata in un prezioso cofanetto decorato con una stampa che richiama quelle di fine ‘800 che al suo interno ospita l’illustrazione di copertina di Mazzanti in pop-up e una cartolina dotata di QR Code per accedere all’audiolibro, nato dalla collaborazione di tre grandi artisti, Lella Costa, Poalo Fresu e Glauco Venier. La sala d’Arme è stata abbellita con proiezioni delle varie illustrazioni di Pinocchio nel tempo, a partire dalla prima di Mazzanti, proseguendo con Mattotti e Mussino, fino ad arrivare a quelle della Disney. In questa splendida cornice, Beatrice Fini, direttore editoriale ragazzi e YA di Giunti, ha raccontato la storia dell’eredità della casa editrice.

La storia dell’opera

“Le avventure di Pinocchio” non sono sempre state come le conosciamo ora. Inizialmente, furono pubblicate nel 1881 a puntate sul Giornale dei Bambini in versione ridotta (terminavano con l’impiccagione di Pinocchio), salvo poi essere allungate da Lorenzini nel 1883 su stimolo dell’editore Paggi, tramite l’espediente letterario della Fata Turchina, facendo giungere fino a noi la storia che tutti conosciamo. Pinocchio, con più di 260 edizioni, è il libro più tradotto al Mondo, dopo la Bibbia e il Corano. È un testo che ha dipinto un’epoca, quella del 1800 post risorgimento. Dove c’era il bisogno di far crescere e unire gli italiani anche dal punto di vista linguistico. La storia di Pinocchio, inoltre, non è solo importante per la sua capacità di riunire un Paese relativamente nuovo, ma anche perché è una profonda critica sociale di Lorenzini, nei confronti dell’epoca in cui è stato scritto.

Nonostante però siano passati 140 anni dalla sua prima pubblicazione, Pinocchio riesce ad essere un libro moderno, in grado di parlare anche alla società odierna. Le sue tematiche attuali, come la riabilitazione, la scuola, lo sfruttamento minorile, la giustizia e la coscienza, si riflettono nelle nostre vite di oggi. Sono proprio queste ad essere state scelte da Giunti per un assaggio dell’audiolibro, letto da Lella Costa, con l’accompagnamento musicale al piano di Glauco Venier e alla tromba di Paolo Fresu, che, usando le parole dell’attrice e doppiatrice, “dà dipendenza”.

Un’avventura per tutti

“Le avventure di Pinocchio” prendono vita come per magia. Riportano indietro nel tempo, a quando per la prima volta abbiamo letto o ci è stata raccontata questa storia, facendoci tornare bambini. L’aver scelto di impreziosire questa edizione con l’audiolibro, come ha sottolineato la vicesindaca Alessia Bettini, non è soltanto un meraviglioso esempio di una collaborazione tra artisti perfettamente riuscita, ma rende anche questo libro accessibile a tutti, anche ai bambini ipovedenti, che potranno ascoltare la storia senza l’aiuto dei genitori.

Ma cosa rende così moderno Pinocchio nonostante i suoi 140 anni di età?

Per rispondere, Beatrice Fini ci ha ricordato come, nonostante si tratti di un libro per bambini, esso riesca da sempre a parlare anche agli adulti. «Questa storia», afferma Alessia Bettini: «è un po’ la metafora della nostra vita». Un percorso di crescita, apprendimento, trasformazione. Pinocchio è colui che cerca la sua identità, lotta contro le Pinocchiotentazioni e impara dai propri errori. Le sue tematiche sono universali, come il desiderio della libertà, l’importanza della verità e l’indipendenza. Sono tutti temi che toccano nel profondo le persone di tutte le età. Il tema della coscienza, che ricorda che tutti prima o poi guardandoci allo specchio saremo costretti a fare i conti con chi siamo realmente.

L’onestà d’animo e la ricerca della verità che in passato, come anche adesso, può risultare sfuggente, è forse l’insegnamento più grande che può dare Pinocchio. Infine insegna l’importanza del saper perdonare e della redenzione. Nonostante i suoi sbagli e le sue menzogne alla fine l’amore per Geppetto gli darà la possibilità di riscattarsi.
Pinocchio, ancora una volta, in occasione del suo 140° compleanno, ricorda che la sua storia continuerà a stupire e a insegnare anche in futuro. Unendo le persone di generazioni diverse. Perché siamo stati tutti un po’ Pinocchio, il bambino con il naso lungo, che sbaglia, cade, ma poi si rialza sempre.

 

Elettra Pini

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