Claudia Razzi, da 50 anni colonna del doppiaggio italiano

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Per il Salotto di Mario Gallo su Eurocomunicazione l’intervista a colei che ha dato la voce dai cartoni degli anni ‘80 fino a un premio Oscar

 

Claudia Razzi, talentuosa doppiatrice italiana che ha contribuito in modo significativo al mondo del doppiaggio e dell’intrattenimento, nota per la sua voce versatile e la capacità di dare vita a una vasta gamma di personaggi, dai più iconici ai più nuovi. La sua carriera è stata caratterizzata da un impegno costante e da una passione per il suo lavoro, che le ha permesso di diventare una figura di riferimento nel settore. Con una voce unica e un talento indiscutibile, continua a conquistare il cuore del pubblico italiano attraverso i personaggi che ha interpretato in film, serie TV, cartoni animati e molto altro. Unisce abilmente le parole ai gesti, rendendo ogni personaggio autentico e coinvolgente.

Chi è Claudia Razzi oggi nel fantastico mondo dei doppiaggio?

Sono un’attrice che ha costruito la sua carriera con serietà. Cominciando da ragazzina e oggi sono una affermata direttore di doppiaggio e una affermata doppiatrice.

Quali difficoltà hai incontrato e cosa ti rende felice di questa tua passione?

Le difficoltà che incontrano tutti gli attori quando devono farsi spazio in un mondo variegato come quello del doppiaggio. Quindi si, le difficoltà piacevolissime perché erano quelle di dover imparare un lavoro. Avendo cominciato da bambina non ho dovuto fare chissà cosa. I bambini vanno al leggio e cominciano e mi rende felice perché questo lavoro per me non è un lavoro, ma è una passione. Mi piace recitare, mi piace rendere al pubblico italiano le stesse emozioni che l’attore in lingua originale dà al pubblico che parla la sua lingua. Gli italiani hanno bisogno di emozioni tanto quanto gli altri e io sono molto felice di regalarle a tutte le persone che parlano la nostra lingua ma soprattutto al pubblico italiano.

Ho sempre avuto una curiosità fin da bambino, ci sono differenze tra doppiatori donne e uomini?

Ci sono delle differenze fra attori uomini e donne, rappresentano un po’ quello che è il panorama universale a mondiale. Se non altro la differenza fra doppiatrici e doppiatori è che per quanto una doppiatrice possa essere super brava, super famosa, così come una direttrice, non si arriva mai allo stesso livello degli uomini. Non so dirti perché ma si dovrebbe forse fare una grandissima analisi proprio della situazione lavoro uomo donna. Guadagniamo le stesse cifre, ma se ci fai caso quando a qualcuno ti dici che fa il doppiatore la prima cosa che fa è chiederti se conosci Prando Pannofino, Luca Ward eccetera eccetera, ma non se conosci Emanuela Rossi, Domitilla Damico. Che sono importanti tanto e quanto alcuni uomini.

Chi sono stati i tuoi cavalli di battaglia in un mondo che si evolve sempre di più?

Il mio cavallo di battaglia è la professionalità in un mondo in generale che va decadendo, dove tutte le professioni sono in decadimento, ma io continuo a lavorare sempre con la mia grande passione, con grandissima serietà e questo mi ha sempre ripagato.

Cosa ti spinge ancora oggi dopo 50 anni a continuare a fare il tuo lavoro se così possiamo definirlo?

Quasi 50 anni di questa professione continuo a farla con lo stesso entusiasmo che avevo quando avevo 30 anni. Mi spinge la passione, mi piace farlo, mi piaceva allora mi piace ancora.

Un pensiero per le prossime generazioni che magari saranno sostituite dalla AI? Credi che ciò sia possibile?

Credo che non saremo completamente sostituiti dalla AI (Artificial Intelligence, ndr). Claudia RazziIn America sono mesi che gli sceneggiatori e gli attori americani ancora sono in sciopero. Protestano contro questa AI che rischia di distruggere un settore intero che è quello del cinema e quello della televisione. Io ritengo che, per quanto riguarda il nostro ambiente, sicuramente farà cose che noi facciamo con meno entusiasmo, quelli che possono essere definiti come meno importanti, meno soddisfacenti per noi, ad esempio i reality, forse anche alcuni cartoni animati prescolari eccetera. Così come IKEA non distrusse la categoria dei falegnami come loro credevano all’inizio perché il lavoro di pregio esisterà sempre, così sono convinta che per i lavori di minor pregio lì farà la AI e per i doppiaggi di pregio ci sarà il doppiatore. Fatto molto meglio con poche persone ma grandi professionisti.

In ultimo, quali credi siano state le tue migliori interpretazioni da doppiatrice e direttore del doppiaggio?

Siccome non mi piace parlare del passato parlerò del presente, forse una delle mie interpretazioni più belle è stata “Everything Everywhere All at Once”, Michelle Yeoh, la protagonista del film che ha vinto l’Oscar nel 2023. Come direttore di doppiaggio, forse Barbie che mi ha dato tantissime soddisfazioni e che è stato in testa alle classifiche di quest’anno.

 

Mario Gallo

Foto © Vix Vocal
Video © Eurocomunicazione

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Mario Gallo
Viaggiatore, interessato al Giappone e alle culture Orientali.

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