Nord contro Sud, una frattura insanabile?

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Nord contro Sud

Uno studio di Filippo Sbrana analizza la Questione meridionale, nodo irrisolto dell’Italia repubblicana, con sguardo aperto al contesto internazionale e alla globalizzazione delle politiche monetarie

Tra i problemi che hanno assillato la storia italiana sin dalla nascita spicca quello dello squilibrio tra il Meridione e il Settentrione: la famigerata questione meridionale. Sull’argomento esiste una nutrita bibliografia, ma di recente è apparso un volume che si segnala per originalità di visione e variegato approccio, opera di Filippo Sbrana: “Nord contro Sud. La grande frattura dell’Italia repubblicana“, pubblicato dall’editore Carocci.

 

Ordinario di storia economica, studioso dell’età repubblicana, Sbrana affronta di petto uno dei nodi irrisolti dello sviluppo democratico e civile dell’Italia contemporanea, avvalendosi di una documentazione in buona parte inedita, che gli permette di illuminare aspetti rimasti nell’ombra nel ponderoso dibattito storiografico accumulatosi sullo spinoso argomento.

Strappo della storia nazionale

In particolare, lo studio si concentra sulla ricostruzione e sull’interpretazione della frattura intervenuta tra la metà degli anni Settanta e la metà dei Novanta del secolo scorso, con la cancellazione dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno, strumento che aveva storicamente caratterizzato la stagione repubblicana, svolgendo un ruolo fondamentale per affrontare il ritardo delle aree arretrate del Paese: un colpo di spugna che di fatto negava l’esistenza della questione meridionale. Un atto politico normativo intervenuto non per la risoluzione del problema; con l’avvento della cosiddetta Seconda repubblica si accentuava infatti la cesura provocata dal dualismo economico, e i nuovi Governi decisero di dare priorità alla questione settentrionale, cioè alle Regioni economicamente più avanzate: il Mezzogiorno perse centralità, vistoso strappo con la storia nazionale.

È una vicenda quanto mai articolata, che si snoda lungo venticinque anni, qui affrontata da diverse prospettive e con varie chiavi di lettura, tenendo in debito conto eventi quali la crisi energetica degli anni Settanta, le mutazioni del contesto istituzionale (come, nel 1970, quando videro la luce le Regioni, secondo il dettato costituzionale rimasto lettera morta per un quarto di secolo), la nascita delle leghe poi riunite nella Lega Nord, la dissoluzione dei partiti tradizionali, i flussi migratori e immigratori, e anche eventi naturali come il terremoto dell’Irpinia del 1980 e la solidarietà che ne derivò.

Ogni punto di vista

Il volume consta di cinque capitoli a carattere diacronico. Il primo, “Il Mezzogiorno questione nazionale”, inquadra il problema sul lungo periodo e illustra il modo in cui l’Italia si pensava negli anni Cinquanta e Sessanta, con la rilevanza allora data alla questione meridionale. Il successivo, “Crisi economica e difficoltà dell’intervento straordinario”, ricostruisce la mutata temperie, con le congiunture economiche sfavorevoli degli anni Settanta e il diverso approccio al concetto di intervento straordinario, insieme all’intervenuta sfiducia da parte di istituzioni economiche internazionali verso la Cassa del Mezzogiorno. Il terzo capitolo ci conduce nel decennio successivo e affronta un altro snodo fondamentale della vexata quaestio, il ruolo delle Regioni.

Il quarto capitolo rintraccia i primi segnali di netta contrapposizione fra Nord e Sud avvertibile dagli anni Ottanta, legati al fenomeno del ripiegamento nel settore privato, con la simultanea perdita di incisività di alcune forze politiche e sociali – tra cui i sindacati – che sino ad allora avevano contribuito a un approccio unitario ai problemi del Paese. L’ultima sezione, “Seconda Repubblica e centralità della questione settentrionale”, ricostruisce la nuova stagione politica e la rimozione del problema, con l’affermazione al Governo di Forza Italia e della Lega, le cui direttive sbilanciarono decisamente gli interventi statali a favore del Settentrione.

Contesto internazionale

Tra gli aspetti più interessanti della ricostruzione proposta da Sbrana v’è l’attenzione posta al contesto internazionale: analizzare il problema tutto italiano dello storico squilibrio esistente tra Nord e Sud dalla prospettiva di un’economia e una politica sempre più globalizzate porta l’autore a indagare alcuni aspetti rimasti a lungo in ombra.

In particolare, si prende nella dovuta considerazione l’impatto della crisi economica che Nord contro Sudsi abbatté sui Paesi occidentali dopo lo sganciamento del dollaro dall’oro e la fine degli accordi di Bretton Woods, e del primo shock petrolifero del 1973: in Italia gli effetti di quegli avvenimenti sull’apparato produttivo furono devastanti, a tal punto da determinare un’ampia ristrutturazione, con la profonda contrazione dell’industria nell’area meridionale e la perdita di competitività nei settori più avanzati. Eventi che mutarono la geografia economica del Paese, delineando una società postindustriale, il cambiamento di percezione dei cittadini sul proprio futuro, l’affermazione di un’economia e di una finanza globali e di un nuovo ordine mondiale: il Mondo in cui viviamo.

Altro elemento di novità apportato da questo studio è il tentativo di lettura congiunta delle due parti del Paese, delle loro istanze e della loro evoluzione. A questo proposito appare particolarmente fecondo l’uso delle fonti da parte dell’autore, che ha scandagliato numerosi archivi, da quelli dei maggiori sindacati (Cgil, Cisl, Uil), a quelli istituzionali (l’archivio centrale dello Stato, della presidenza del Consiglio, del dipartimento Affari regionali), all’archivio dell’Istituto Sturzo, a quello storico della Svimez, al Fondo Pasquale Saraceno e quello della Democrazia Cristiana.

Passato e presente

Si tratta dunque di un lavoro che affronta una materia complessa con il dovuto rigore metodologico, e che presenta numerosi spunti di riflessione sul nostro passato e sul nostro presente. Soprattutto, offre gli strumenti per veder più chiaro tra le millantate promesse delle classi politiche che si sono succedute al Governo del Paese e i magri risultati ottenuti: un contributo che, come sempre per le ricostruzioni storiche di valore, è di grande utilità anche per il nostro presente di cittadini avvertiti.

 

Giuseppe Costigliola

Foto © Monopoli Tre Rose, Amazon, Università per stranieri di Perugia

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