Dengue, la febbre arriva in Italia

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Febbre dengue

Di origine virale è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta

 

Il rischio di epidemie locali di dengue è in aumento in molte aree in tutta Europa a causa dell’aumento dell’urbanizzazione e della globalizzazione. Inoltre, il riscaldamento globale aumenta l’idoneità climatica per l’Aedes albopictus, una specie di zanzara invasiva che agisce come vettore per il virus della dengue.

Cos’è

Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

Nell’Emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, la diffusione della dengue è aumentata in molte Regioni tropicali. Nei Paesi dell’Emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone.

Comparsa

La febbre dengue si manifesta solitamente da 4 a 7 giorni (raramente da 3 a 14 giorni) dopo la puntura di una zanzara infetta. Nel 40 fino all’80% dei casi l’infezione ha un decorso asintomatico, ma è anche in grado di provocare un ampio spettro di manifestazioni cliniche. La forma classica è caratterizzata da febbre alta, mal di testa, dolori articolari ed eruzioni cutanee. In rari casi può manifestarsi una forma grave detta febbre dengue emorragica o sindrome da shock dengue. Rispetto alla prima infezione, il rischio di un decorso grave della malattia è maggiore in caso di una seconda infezione.

Trasmissione e prevenzione

La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.

Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia. Ciò significa eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes.

Non esiste un trattamento specifico per la dengue, e nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre (controidicati quelli a base di salicilati a causa degli effetti anticoagulanti) e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane.

Italia

Sono saliti a 72 i casi di febbre dengue autoctoni, ovvero trasmessi localmente, in Italia, in aumento rispetto ai 68 notificati la scorsa settimana. Quattro gli episodi di trasmissione non collegati tra loro:

  1. Provincia di Lodi (37 casi confermati);
  2. Provincia di Latina (2 casi):
  3. Roma (32 casi con esposizioni in diverse parti della Capitale);
  4. Anzio (1 caso).

L’Istituto superiore di sanità (Iss) rasicura che “stanno proseguendo le attività di disinfestazione contro le zanzare, anche nelle aree in cui si è verificata una trasmissione locale. Inoltre sono state attivate tutte le misure preventive previste a tutela di trapianti e trasfusioni. Resta indicata la protezione individuale e strutturale contro le punture di zanzare sempre evitando tutte quelle situazioni che possano favorire il loro sviluppo”.

Francia

La dengue è una malattia notificabile obbligatoria in Francia dal 2006. Ciò consente di monitorare il numero di casi e di eventi epidemici. Il numero di trasmissioni autoctone di dengue è aumentato dal primo rilevamento di casi autoctoni nel 2010 e ha raggiunto un livello record nel 2022, sollevando una preoccupazione per la salute pubblica.

Per prevenire il rischio di trasmissione della dengue (così come altre malattie portate da Aedes albopictus, come chikungunya e zika), la sorveglianza rafforzata viene attuata nei Febbre dangedistretti amministrativi in cui è stabilito Aedes albopictus e quando è attivo (tra maggio e novembre). Ciò include campagne di sensibilizzazione sulla diagnosi e la segnalazione per gli operatori sanitari all’inizio della stagione delle zanzare; test di casi sospetti per dengue, così come chikungunya e zika; revisione giornaliera della banca dati delle principali piattaforme di laboratorio per l’individuazione attiva di casi; indagini epidemiologiche effettuate per ciascun caso importato e autoctono; e misure di controllo vettoriale attuate nei luoghi in cui si verificano i casi.

Attualmente sono allo studio una serie di vaccini, anche se la conoscenza del virus e del suo meccanismo di azione sono aumentate solo in anni recenti, dopo che si è registrato un incremento della diffusione della malattia. Purtroppo, l’aver contratto la dengue protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre tipi virali.

 

Ginevra Larosa

Foto © Fox News, CDC, Healthdirect

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