Pieraccioni e la sua favola in un’insolita Parigi

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Pieraccioni

Una commedia familiare fresca e originale che ci ricorda il cinema di cui abbiamo bisogno

 

La vita frenetica di tutti i giorni. Gli impegni. Le discussioni familiari. Le mancanze. Le assenze. Le parole non dette. E se avessimo il coraggio di mettere tutto da parte per realizzare un desiderio? Pare Parecchio Parigi, l’ultimo film di Leonardo Pieraccioni ci racconta una storia familiare bella e originale, una commedia ispirata a una storia vera che vede nel cast anche Chiara Francini, Giulia Bevilacqua e Nino Frassica.

Leonardo Pieraccioni è regista e interprete e firma il soggetto insieme a Filippo Bologna e la sceneggiatura con Alessandro Riccio. Prodotto da Levante con Rai Cinema, esce nelle sale il 18 gennaio con 01 Distribution.

La storia

Per esaudire il desiderio di un vecchio e malato padre (Nino Frassica) di non aver fatto un viaggio a Parigi con i figli (Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini e Giulia Bevilacqua), i tre fratelli che non si parlano da cinque anni, fingeranno di partire con lui da Firenze a bordo di un camper che non uscirà mai dai confini di un maneggio di cavalli. Quest’avventura diventerà paradossale e un’occasione per riavvicinarsi tra fratelli e riconciliarsi con il papà. D’altronde, con il motore dell’immaginazione si possono fare migliaia di chilometri. Se non si può andare a Parigi, allora Parigi può venire da noi.

Il cinema che cambia

Pieraccioni«Quando ho iniziato a scrivere il primo film, I Laureati, con Veronesi avevo 29 anni e ho voluto raccontare le paturnie di un trentenne che doveva capire cosa fare della propria vita Poi ho raccontato i 40 e i 50 anni, le crisi sentimentali. Alla soglia dei 60, perché tra poco ne compirò 59, ho fatto un film sui rapporti familiari», esordisce Pieraccioni.

 

A quasi trent’anni dal primo successo I Laureati, campione di incassi al box office con tanti traguardi ottenuti nella sua carriera, Leonardo Pieraccioni ci regala un nuovo film dove mantiene intatte le sue caratteristiche di stile e ilarità virando però verso una storia in grado di attrarre anche sotto altri punti di vista e di riflessione.

La profondità di uno sguardo o di una parola accennata

Pare Parecchio Parigi è un film dai toni delicati di fronte al quale lo spettatore si emoziona, non esternando le lacrime ma sorrisi. È un film che porta con sé diversi messaggi, sta a noi saperli leggere e comprendere perché è nelle piccole cose, nei piccoli gesti e in verità non esternate esplicitamente o non ammesse completamente che un sorriso è capace di emozionare più di qualsiasi altro gesto.

 

Pieraccioni«L’importante è che in quel viaggio si sciogliessero le acredini. Mi è piaciuto fare questo film perché era il momento giusto per realizzarlo. La mia figliola dopo averlo visto, mentre si lavava i denti mi ha detto “hai fatto un bel film”, l’ho ringraziata per essere venuta a vederlo e lei mi ha risposto “io ci sarò sempre”», racconta Pieraccioni.

Il viaggio è dentro di noi

«Questo è un film corale, una commedia che si nutre di attori meravigliosi. Ho spesso paura dei sentimentalismi ma qui mi sono emozionato. Il nostro mestiere è divertire con risate che fanno sempre bene a tutti. Quando Il Ciclone aveva avuto tutto quel successo mi sono impressionato. Dico sempre che faccio i film che vorrei vedere. Qualcuno afferma che bisogna smettere finché la luce è accesa e il pubblico in sala, non la penso così. Io smetterò quando mi faranno smettere!», precisa il regista/attore toscano.

 

La famiglia è il fulcro di tutto, punto di partenza e di ritorno anche quando gli screzi sembrano insormontabili o i segreti restano tali in un angolo nascosto del cuore.

«In famiglia si rimanda spesso. Il sottotitolo di questo film dovrebbe essere non è mai troppo tardi», sottolinea Nino Frassica.

«È stato un viaggio straordinario che è anche una meta! I viaggi sono i ricordi che ci sfameranno in vecchiaia. È stato come fare una gita, un viaggio che ci ha fatto conoscere come esseri umani», evidenzia Chiara Francini.

L’ispirazione dietro al film

«Dodici anni fa un mio amico mi raccontò questa storia. Due fratelli rimproverati dal padre morente di non essere stati mai una famiglia affiatata, decisero di partire per un viaggio parigino che da tanto avevano programmato ma che non avevano mai fatto. I due capirono subito che il padre molto malato e quasi non più vedente, non avrebbe retto tutti quei chilometri e allora lo misero comunque steso sul letto della roulotte e iniziarono a girare per il loro podere dicendogli che erano in viaggio» spiega Pieraccioni.

 

Pare Parecchio Parigi si distingue dai precedenti film di Pieraccioni, una commedia che racconta una storia vera di gran tenerezza.

«Nei tanti film che ho fatto c’è sempre stato un momento più acceso di tenerezza ma subito spento dalla parte comica. Questa volta mi sono lasciato andare. Era importante raccontare bene i rapporti di questi tre fratelli con questo padre che avevano perso di vista da anni. I nostri quattro sentono che hanno l’ultima occasione se non per recuperare il loro rapporto per mettere almeno qualche importante tassello a posto» conclude il regista.

Ognuno di noi ha la possibilità di realizzare un sogno e quella volontà non va mai messa da parte, piuttosto è importante seguire quel desiderio, nonostante tutto e anche quando abbiamo la percezione che sia assurdo o irrealizzabile.

Questa storia è liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. Viaggiarono non uscendo quasi mai dal loro podere. Il film è dedicato a loro e a tutti i sognatori.

 

Alessandra Caputo

Foto © Leonardo Baldini

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Alessandra Caputo
Classe 78, giornalista pubblicista, laureata in Lettere Moderne, scrittrice, mamma orgogliosa. Ha scritto di cronaca, spettacolo e cultura in quotidiani, riviste settimanali, mensili e sul web. Per diversi anni si è dedicata al settore viaggi e turismo dove la sua creatività si è integrata alla descrizione della realtà. Oltre al turismo oggi si dedica anche al settore cinematografico e agli amati libri. Appassionata della vita, della lettura, dell’arte e della cucina, senza seguire un ordine preciso delle cose ama ritagliare un piccolo spazio per tutto.

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