“Fiabe criminali” di Massimo Centini

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Fiabe criminali

Violenza, omicidio e malvagità nella letteratura tutt’oggi definita “per l’infanzia”

 

«Questo è un libro sulle fiabe, ma ha un taglio molto particolare: indaga gli aspetti noir delle fiabe». Così si esprime Fabrizio Russo, psicoterapeuta e criminologo, nella prefazione dello scritto di Massimo Centini, per Edizioni Mediterranee.

Si tratta di un’opera di ampio respiro, costituita da una serie di capitoli monografici dedicati ad alcune fiabe come Cenerentola, Barbablù, Pinocchio, Cappuccetto Rosso. Accanto a questi ve ne sono altri che hanno carattere eterogeneo. Trattano temi specifici in cui rientrano casi riferibili alla dimensione criminale-stupri, violenze, antropofagia, omicidi. Le fiabe considerate provengono dal mondo Medioorientale, dal NordEst europeo, dall’Africa e alcune che hanno influssi di cultura sciamanica.

La fiaba come laboratorio antropologico e psicanalitico

L’autore spiega che la fiaba esiste da quando esiste l’uomo e tutte le culture ne hanno raccontate. Queste narrazioni si sono sviluppate passando dalla forma orale a quella scritta. Sono interessanti testimonianze di arcaiche strutture sociali, delle loro culture, delle formule linguistiche e dei loro miti. Si presentano con un nucleo narrativo proveniente da fatti reali poi trasfigurati dalla narrazione orale. Centini riporta per alcune di esse le tracce storiche rinvenute nelle cronache del tempo. E gli elementi che le caratterizzano sono senza dubbio reminiscenze di esperienze che provengono dalla antica ritualità precristiana.

Il linguaggio simbolico

Lo scrittore prosegue osservando come la fiaba sia un prodotto molto articolato sorretto da un linguaggio simbolico apparentemente elementare. Esso si è sviluppato trasversalmente nelle culture di tutte le società e di tutti i tempi proprio perché caratterizzato da una espressività allegorica. Infatti nella fiaba mancano riferimenti storici precisi così da rendere possibili più chiavi interpretative. Essa ha uno stretto legame con l’universo del culto e della religione. Vi sono presenti antiche tracce di mitologia e anche forme rituali magico-religiose traslitterate simbolicamente all’interno del racconto. Centini pensa alle prove che il protagonista di una vicenda deve superare: reminiscenze di antichi riti di passaggio che caratterizzavano il ciclo della vita umana. L’aspetto iniziatico è presente in numerose fiabe: l’autore riporta per esempio quella di Pinocchio.

La funzione

La fiaba svolge un ruolo educativo e moralizzante proprio per il simbolismo della narrazione che è libera da limitazioni temporali e spaziali. Altra funzione evidente è quella di mettere il lettore o l’ascoltatore davanti allo scontro tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato, dando anche la possibilità di identificarsi con il protagonista. Era un modo per mettere i bambini in contatto con il brutto della vita, con i suoi pericoli. Si pensi a Cappuccetto Rosso che deve difendersi dalle insidie del lupo.

Originariamente le fiabe si avvalevano esclusivamente del sistema di trasmissione orale. Erano espressione della capacità narrativa dell’uomo, presenti in tutte le culture come racconti medio brevi con finalità morali. I protagonisti fantastici trasmettevano, in un linguaggio stereotipato, esperienze religiose rituali e magiche, come suddetto. All’inizio del XIX secolo iniziarono le prime trascrizioni delle fiabe popolari. In un primo gruppo vennero comprese quelle le cui fonti erano individuabili e contestualizzabili nel tempo e nello spazio. In un secondo gruppo vennero raccolti i racconti di cui non si poteva rintracciare l’origine. I trascrittori più attenti hanno cercato di conservare le caratteristiche del linguaggio parlato.

Chiave di lettura criminale

Il titolo scelto dall’autore per il suo libro è quasi una contraddizione. La fiaba rimanda a un’immagine incantevole del mondo dei bambini. Essendo docente di Storia della criminologia, ha scelto la chiave di lettura delittuosa. Il testo non è una raccolta di fiabe ma un commento alle più famose e anche ad alcune sconosciute. Queste si presentano anche come un insieme di criminalità, stupri, omicidi di ogni tipo, cannibalismo e incesti. Vero è che, come indicato dagli psicanalisti, i bambini saprebbero filtrare la violenza alla quale assisterebbero in un modo diverso da come la legge l’adulto in modo letterale. L’autore ne sottolinea comunque la caratteristica di universo affascinante ma estremamente ambiguo. Ne evidenzia la differenza con la favola: quest’ultima ha per soggetti gli animali che hanno comportamenti e linguaggi umani. Sono spesso molto brevi e racchiudono un insegnamento colmo di saggezza pratica e di elevato livello morale.

Fiabe, maestre di cattiveria

Nelle fiabe anche quelle che possono sembrare più ingenue, si parla di bambini abbandonati o rapiti. Inoltre vi si raccontano stupri, padri incestuosi, matrigne invidiose fino a uccidere e anche tradimenti. Parla di amanti mostruosi e di crimini dettati da vanità e invidia. Ci sono sacrifici umani e antropofagia. Le loro atmosfere spesso noir narrano di morti, di omicidi cruenti e omicidi rituali, di magia nera. C’è poi l’eros ambiguo e pedofilo del lupo che vuole ingoiare Cappuccetto Rosso tutta intera o l’orco che mette i bambini nelle gabbie per farli ingrassare per nutrirsene.

Il vasto universo di fiabe definite “criminali” raccoglie un catalogo di malvagità alle quali forse non si aveva mai prestato attenzione ma che sono abbondantemente presenti in una letteratura tutt’oggi definita “per l’infanzia”.

L’Autore

Massimo Centini laureato in Antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere e FiabeFilosofia dell’Università di Torino, ha lavorato con Università e Musei italiani e stranieri. Studioso di tradizioni popolari e tematiche legate alla spiritualità, ha collaborato con la Fondazione università popolare di Torino dove è stato docente di Antropologia culturale. Insegna Storia della criminologia in Master e Università online. Tiene anche corsi presso il Mua (Movimento universitario altoatesino) di Bolzano. Ha pubblicato numerosi saggi con Mondadori, Piemme, Rusconi, Newton & Compton, Yume, Xenya, San Paolo e Edizioni Mediterranee. Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti in varie lingue.

 

Veronica Tulli

Foto© Amazon, IBS, Wattpad, yumebook

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Appassionata della vita mi sono dedicata negli anni ai temi della crescita personale, della salute e della sostenibilità, donandomi ai miei cinque figli. Giornalista pubblicista, laureata in Giurisprudenza e in Scienze Religiose, non ho mai tralasciato la mia predilezione per la letteratura, l’inglese e lo spagnolo. E scrivo di tutto ciò per chi, preso da mille incombenze, non ci si può dedicare.

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