Ieri a Roma incontro “chiarificatore” fra il titolare del Viminale e il ministro austriaco Sobotka. Commissione europea: «grave preoccupazione» per la situazione
«Non ci saranno barriere, ma se necessario ci saranno controlli con il traffico rallentato e sui treni». A parlare è il ministro dell’interno austriaco, Wolfgang Sobotka, al termine dell’incontro con Alfano. Il faccia a faccia tra i due, svoltosi ieri a Roma, si era infatti reso necessario in seguito all’allarme lanciato da Bruxelles relativamente alle misure annunciate dal governo austriaco alle frontiere del Brennero. Proprio in questi giorni, infatti, la Commissione europea aveva dichiarato di seguire «con grave preoccupazione» la situazione, temendo per il normale funzionamento di Schengen.
Ecco dunque che l’incontro fra Alfano e Sobotka sembra voler fare chiarezza su quella che è, attualmente, la reale situazione al Brennero, nel tentativo di placare gli allarmismi. L’impressione è che si voglia, da entrambe le parti, tranquillizzare Bruxelles e l’opinione pubblica. Il piano di controlli messo a punto dal governo austriaco ha infatti scatenato l’immediata reazione del premier italiano, Matteo Renzi, che nella sua newsletter scrive: «L’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro».
Sulla questione, si è pronunciato anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che, in occasione di un discorso tenuto al parlamento di Vienna, si è detto preoccupato «per il fatto che i Paesi europei stiano adottando delle politiche sempre più restrittive sull’immigrazione e i rifugiati». Si tratta, ha spiegato il segretario generale, di politiche contrarie al «diritto internazionale, ai diritti umani e al diritto europeo». Ha infine concluso il suo discorso auspicando che «l’Austria continuerà a contribuire agli sforzi dell’Unione europea in vista di un approccio cooperativo».
Anche Papa Francesco, in questi giorni, ha lanciato il suo accorato appello ad aiutare le persone che fuggono dalla guerra e i rifugiati.
È in questo clima, dunque, che si colloca l’incontro fra i ministri dell’interno italiano e austriaco, volto a fare chiarezza sulla situazione al Brennero.
«Italia e Austria sono legati da rapporti di amicizia – sottolinea il ministro austriaco – questa vicinanza ci porta a discutere insieme questi problemi comuni. Ci tenevo a venire subito in Italia, per chiarire la posizione dell’Austria e per calmare le emozioni che si erano un po’ surriscaldate negli ultimi giorni».
Da parte sua, Alfano, dapprima rassicura sul fatto che «nessun muro verrà edificato», ma subito dopo ammette che quella attuale non è una situazione «definitiva». «Bisogna lavorarci sopra – spiega il titolare del Viminale – Da parte nostra dobbiamo evitare che ci sia un transito e da parte austriaca è necessario essere ragionevoli per evitare quel blocco che farebbe un enorme danno al turismo di entrambi i Paesi, all’import-export e al transito per ragioni di lavoro». Quelle che vengono definite «attività preparatorie» alla costruzione del famigerato muro, tuttavia, non si bloccheranno anche se, come afferma Alfano con ostentata sicurezza, «l’Italia dimostrerà che sono soldi sprecati».
Nella sostanza, l’impressione è che il faccia a faccia fra i due ministri sia servito in parte a calmare gli animi e in parte a prendere tempo, fino al prossimo appuntamento ufficiale in cui si discuterà della questione Brennero, ovvero l’incontro di giovedì prossimo a Roma fra Renzi e il presidente della Commissione europea, Juncker.
Valentina Ferraro
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