Elezioni europee, 4 giorni per decidere sui prossimi 5 anni

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Elezioni europee

Un’indagine del Consiglio nazionale dei giovani e dell’Istituto Piepoli rivela che andranno al voto il 47% dei giovani rispetto al 43% degli over 54

 

Con le elezioni europee, che si tengono ogni 5 anni, l’ultima tornata si è svolta nel maggio 2019, i cittadini dell’Unione eleggono i propri rappresentanti come membri del Parlamento. Le prossime si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024.

Cos’è e cosa fa il Parlamento

Il Parlamento europeo è l’unica assemblea transnazionale al Mondo eletta direttamente. I suoi membri rappresentano gli interessi dei cittadini dell’Ue a livello europeo. Insieme ai rappresentanti dei Governi dei Paesi aderenti, hanno il compito di creare e approvare tutte le nuove disposizioni che regolamentano la vita dei cittadini dell’Unione europea in diversi ambiti come il sostegno all’economia, la lotta contro la povertà, al cambiamento climatico nonché le questioni legate alla sicurezza. I deputati lavorano per mettere in risalto importanti temi politici, economici, sociali oltre che per sostenere i valori dell’Unione come il rispetto dei diritti umani, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e lo Stato di diritto.

Una recente indagine del Consiglio nazionale dei giovani (Cng), realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli, rivela un quadro importante: alle prossime elezioni europee il 47% dei giovani italiani si è detto propenso a votare. Il dato è positivo se si tiene conto che l’affluenza complessiva probabile è stimata al 45%, con un dato più basso per gli over 54 al 43%.

Considerando che nel 2019 la partecipazione al voto è stata del 54,5% e che, invece, da queste stime l’affluenza complessiva prevista sembrerebbe in flessione, confermando un trend complessivo di discesa negli ultimi 15 anni, opposto a quello generale europeo che ha visto aumentare la partecipazione, il dato giovanile conferma i risultati dell’indagine Eurobarometro sulle ultime elezioni europee che mostrano, infatti, come nel 2019 l’aumento complessivo dell’affluenza alle urne determinato principalmente dalle giovani generazioni in tutta l’Ue. In particolare, sotto i 25 anni (+14 punti percentuali sul 2014) e i 25-39enni (+12 punti percentuali sul 2014), con un’affluenza complessiva alle passate elezioni europee del 50,6%, la più alta dal 1994, con 19 Stati membri.

Poca soddisfazione

Dallo studio, eseguito su un campione rappresentativo della popolazione italiana, emerge, inoltre, come per gli under 35 i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettano le proprie preoccupazioni e priorità. Solo l’8%, infatti, si ritiene molto Elezioni europeesoddisfatto dal dibattito politico sulle europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono. Il dato scende ulteriormente se si prende in considerazione solo gli under 25, considerando il campione 18-24, infatti, è solo il 33% (molto + abbastanza) ad essere soddisfatto almeno in parte. Salgono così a 7 su 10 i giovani che ritengono che non si stiano affrontando adeguatamente criticità ed esigenze. Dato di molto inferiore a quello della fascia 35-54 dove la percentuale raggiunge il 50%.

Per i giovani, i temi su cui il dibattito si deve orientare sono, invece, innanzitutto quelli relativi a lavoro e occupazione (39%), a cui seguono, in ordine di preferenza, scuola e Università (18%), formazione post-scuola/università (18%) per lo sviluppo di nuove competenze professionali e il cambiamento climatico (9%). Questi dati rivelano un urgente bisogno di riorientare il focus del dibattito politico verso questioni che hanno un impatto diretto sul futuro professionale e personale di ragazze e ragazzi.

 

Ginevra Larosa

Foto © Comune di Venezia, Irish Regions European Office, Europa Today, Sicilia ON Press

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