Sondaggi Europee, volano Lega e sovranisti, giù Ppe-S&D

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Carroccio primo partito, secondo in Ue dopo Cdu-Csu. Ma rischia di rimanere opposizione alla maggioranza composta da Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi

Se ne parla da mesi ma adesso cominciano ad arrivare i primi risultati, seppur virtuali. Secondo le prime proiezioni diffuse ieri dal Parlamento europeo, elaborate da Kantar Public sulla base di sondaggi nazionali, i sovranisti volano in Europa con la Lega primo partito italiano con più eletti alla futura Eurocamera, in attesa del prossimo voto di maggio, mentre calano Popolari e Socialisti che perdono la maggioranza. Per l’Italia si prevede un aumento degli eurodeputati dei partiti che compongono l’attuale maggioranza giallo-verde, col Carroccio (32,4%) che passa da 6 eletti a 27 e del Movimento 5 Stelle (25,7%) da 14 a 22 rispetto al 2014, mentre c’è un vistoso calo di Pd (17,3%, da 26 a 15) e Forza Italia (8,7% da 11 a 7). Al 4,4% Fratelli d’Italia, che otterrebbe 4 seggi.

Si tratta sempre di sondaggi e di proiezioni, per di più a tre mesi dalle elezioni, quindi da prendere decisamente con le molle. Ma la frenata dei partiti tradizionali a dispetto delle forze populiste potrebbe avere ricadute sulle alleanze tradizionali, magari inaugurando nuove e inedite intese, anche se numeri alla mano un’alleanza tra tutte gli storici gruppi filo-europei resta l’ipotesi più facilmente percorribile a tutt’oggi. A 100 giorni dal voto l’Eurocamera ha presentato le sue prime proiezioni sulle attuali preferenze di voto nell’Ue a 27 che riguardano la composizione del Parlamento dopo la Brexit, mostrando un emiciclo politicamente più frammentato che mai.

Il Partito popolare europeo (PPE), malgrado un calo (dagli attuali 217 seggi passerebbero a 183) diminuzione frutto anche di minori seggi assegnati – da 751 a 701 – per effetto della Brexit, resterebbero il primo Gruppo, seguiti da Socialisti & Democratici (S&D, da 186 a 135), anche loro in discesa e tallonati dal fronte delle destre sovraniste, la cui avanzata sarebbe legata alla buona performance del partito di Matteo Salvini. La Lega diventerebbe il secondo partito a livello europeo per numero di eletti dopo i tedeschi della Csu-Cdu che ne avrebbero invece 29. Forti di questa maggioranza le destre anti Ue (se si considera il gruppo ECR dei Conservatori insieme a ENF, AFD e altri partiti più piccoli) potrebbero aprire il dialogo con i Popolari mandando all’aria la grossa coalizione tra centrodestra europeo e socialisti che per la prima volta da quando si eleggono direttamente gli europarlamentari (1979) non avranno i numeri per governare l’Aula di Strasburgo senza ricorrere all’aiuto di altri gruppi.

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Un’ipotesi suggestiva ma per ora difficilmente realizzabile, dato che a mancare a questa ipotesi sono i numeri. Non si esclude dunque un aiuto di altre forze vicine ai loro programmi. E in questo contesto sarà importante capire dove si orienterà il M5S che al momento resta una “incognita”, come è stato sottolineato ieri. Il Movimento siede attualmente nel gruppo EFDD ma che sta cercando una nuova collocazione politica nell’Eurocamera, costruendo una rete di alleanze inedite e anche una propria bussola politica. L’unico partito, tra quelli presentati come i probabili alleati nella prossima legislatura del Movimento Cinque Stelle, che è previsto conquistare seggi nell’Aula di Strasburgo con le europee del prossimo maggio è il croato Zivi Zid, che viene dato al 12,3%, terza forza del Paese, con due seggi. Il Kukiz15, l’altro partito (polacco) che dovrebbe formare un nuovo gruppo con i Cinquestelle, è dato al 4,2%, con zero seggi. Altri due partiti, i finlandesi del Liike Nyt e i greci di Akkel – il Partito dell’Agricoltura e dell’Allevamento – non sono citati nei sondaggi, pertanto dovrebbero essere ricompresi nella voce “altri partiti”, che in entrambi i casi produce zero seggi.

   Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani

Secondo il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani «il Ppe rimane centrale» e «resta la prima forza politica del parlamento Ue» senza il quale «non c’è nessuna maggioranza». Stando a Tajani la «maggioranza auspicabile per il prossimo parlamento è quella che ha portato alla mia elezione. Ovvero Popolari, più liberali e conservatori». Certo per il Belpaese ci sarebbe, se i numeri del sondaggio fossero confermati, una prevista perdita di peso nel PPE, passando da 13 a 8 eletti. Ad allontanare lo spauracchio sovranista è Roberto Gualtieri (Pd-S&D, attuale presidente della commissione Econ) convinto che tali forze siano «deboli e isolate» a dispetto di Ppe, S&D e Alde che si confermano i maggiori gruppi. Ma anche nel suo gruppo, Socialisti & Democratici, gli italiani che sono oggi la prima delegazione con 31 seggi, calerebbero di più della metà, cedendo agli spagnoli del Psoe lo “scettro” di prima delegazione, in un gruppo fortemente dimagrito (da 186 a 135 seggi), nel quale sono previsti in crollo verticale sia l’Spd tedesco (da 27 a 15 seggi) che i Socialisti francesi (da 12 a 5).

In questa prospettiva i Liberali (Alde) dati in ascesa (da 68 a 75), potrebbero diventare l’ago della bilancia, riproponendo l’alleanza con Popolari e Socialisti, magari insieme ai Verdi (che scendono da 52 a 45). Tutto dipenderà anche da cosa farà La Republique en Marche, il Movimento di Emmanuel Macron, che potrebbe confluire con Alde, ma che al momento non ha ancora sciolto la riserva e che secondo i recenti sondaggi sarebbe secondo con 18 eletti dietro al Rassemblement national di Marine Le Pen, che passerebbe dai 15 attuali a 21 seggi. Le Pen alleata di Salvini potrebbe influire tanto nella prossima legislatura, ma dovrebbe passare quella forma di ostracismo che fino a oggi l’ha tenuta “congelata” ai margini dei lavori parlamentari. C’è da rilevare che se la maggioranza non includese gli euroscettici, come è comunque probabile, l’Italia perderebbe peso sia nei due gruppi principali (abbiamo visto più in alto i cali all’interno delle raggruppazioni) con probabile conferma di avere zero rappresentanti sia nei Verdi che nei Liberali.

 

Sophia Ballarin

Foto © European Union, Il Fatto Quotidiano

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