SNAM Rete Gas punta al 20 per cento del gasdotto TAP

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L’ipotesi avvalorata dalle dichiarazioni dell’Ad Malacarne. Il progetto permetterà al gas azero di giungere in Italia

SNAM Rete Gas potrebbe entrare nell’azionariato del consorzio che realizzerà il TAP, il Gasdotto Trans Adriatico (Trans Adriatic Pipeline) che dal 2020, partendo dall’Azerbaigian, porterà il gas direttamente nel Salento. Il progetto prevede attualmente per la compagnia italiana solo un’attività di distribuzione: da San Foca, la località in provincia di Lecce dove il gasdotto avrà termine, SNAM Rete Gas avrà il compito di trasportare l’oro blu proveniente dal Mar Caspio al resto d’Italia e all’Estero.

Ma secondo quanto riferito dall’Ad Carlo Malacarne, l’azienda ex ENI ora può diventare azionista del progetto: «Siamo pronti a valutare l’acquisizione del 20 per cento del TAP» ha dichiarato il manager italiano durante il suo intervento alla Conferenza Mondiale sul Gas in corso a Parigi. Si tratterebbe di una quota azionaria molto alta, che nel progetto TAP attualmente detengono solo la British Petroleum, l’azera SOCAR e la norvegese Statoil. Il restante 40 per cento è diviso tra la belga Fluxys (19 per cento), la spagnola Enagas (16 per cento) e la svizzera Axpo (5 per cento).

Trans_Adriatic_PipelineLa costruzione del gasdotto inizierà il prossimo anno, per concludersi approssimativamente nel 2020, quando i primi metri cubi di gas dovrebbero arrivare in Puglia. La capacità iniziale del TAP sarà di 10 miliardi cubi all’anno, che a pieno regime potrà essere raddoppiata.

Lungo circa 870 km, TAP si congiungerà al TANAP (il Gasdotto Trans Anatolico) al confine tra Turchia e Grecia, attraverserà il territorio greco e quello albanese, e si immergerà quindi nell’Adriatico fino alla costa pugliese. TAP e TANAP sono parte del Corridoio Southern Gas, colossale infrastruttura di 3.500 kilometri che sarà in grado di trasportare nell’Italia meridionale il gas estratto dal giacimento di Shah Deniz II.

Alessandro Ronga

Foto Wikicommons

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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