Il Consiglio d’Europa spiegato nei minimi dettagli

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Il gruppo di Stati contro la corruzione, l’abolizione della pena di morte, la difesa della libertà di espressione, la lotta al terrorismo, fra i temi affrontati a Roma

L’ottavo capitolo dei Promessi Sposi si apre con la celebre frase pronunziata da Don Abbondio: «Carneade chi era costui?». La stessa frase potremmo applicarla alla domanda posta a tanti italiani: «Cos’è il Consiglio d’Europa?». Alla prova dei fatti la maggior parte farebbe confusione con l’Unione europea con sede a Bruxelles, mentre il Consiglio d’Europa è una organizzazione internazionale con sede a Strasburgo fondata nel 1949 all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, per garantire la ricostruzione politica dell’Europa, facendo leva su un insieme di valori fondamentali la cui perdita aveva causato la devastazione del continente.

Il Consiglio d’Europa ha la propria bandiera con le 12 stelle, ideata nel 1955, ma adottata solo successivamente dall’Unione europea nel 1986. Allo stesso modo l’inno alla gioia della Nona Sinfonia di Beethoven che il Consiglio d’Europa ha fatto proprio nel 1972, è stato ugualmente scelto dall’Unione europea solo nel 1986. Il Consiglio d’Europa è composto di 47 Stati che rappresentao la bellezza di 820 milioni di cittadini. È stato una delle prime istituzioni internazionali ad aprire le porte all’integrazione ai Paesi dell’Europa centrale e orientale dopo la caduta del muro di Berlino. Ha aiutato Paesi a realizzare le riforme politiche, istituzionali legislative e giudiziarie. Ha saputo adattarsi alle sfide del mondo concludendo nuovi trattati in settori quali la criminalità, l’informatica, la protezione dei dati, il terrorismo internazionale, la tratta degli esseri umani la violenza sulle donne, gli abusi sessuali sui bambini.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ne è l’organismo più noto. La Corte controlla l’applicazione nei 47 Stati membri e singoli cittadini possono adire la Corte gratuitamente in caso di violazioni dei diritti umani dopo aver però esperito tutte le vie di ricorso interne previste dal Paese membro. Fanno parte del Consiglio d’Europa oltre i Paesi membri dell’Ue anche la Federazione russa, l’Azerbaijan, la Svizzera, la Turchia, l’Armenia,l’ex Repubblica  jugoslava di Macedonia solo per citarne alcune. La Santa Sede ha lo status di Osservatore dal 7 marzo del 1970, ha firmato 4 convenzioni e ne ha ratificate 7.

Di lotta alla corruzione, della governance democratica, dell’informazione e della comunicazione del Consiglio di Europa si è parlato ieri al Corso di formazione obbligatoria per giornalisti tenutosi all’Università Link Campus di Roma. Claudia Luciani, direttrice della governance democratica al Consiglio d’Europa, ha evidenziato le linee generali del rapporto annuale del Segretario Generale, il norvegese Thorbjørn Jagland. Giuseppe Zaffuto, portavoce del segretario generale del Consiglio d’Europa, nel suo intervento ha ricordato il funzionamento del Consiglio d’Europa e il ruolo determinante di ciascun organismo. Mentre Gianluca Esposito segretario esecutivo del G.R.E.C.O. – Gruppo di Stati contro la corruzione – ha parlato di come si combatte la corruzione, dicendo chiaramente che «Nessun Stato ne è esente».

Tra le tappe fondamentali, nel 1996 a Strasburgo è stato adottavo un “Programma d’azione contro la corruzione” ratificato nel 1997 a Praga nella 21a Conferenza dei ministri della Giustizia europei. Nel 1999 vi è stata a Strasburgo l’istituzione del G.R.E.CO. Tutti sono stati concordi nell’affermare che molto c’è ancora da fare, specie nell’ambito della immigrazione ove il Consiglio d’Europa ha messo a disposizione significativi sostegni economici per l’integrazione. Tra i giornalisti relatori, intervenuti nella discussione, si segnala l’intervento del direttore di Eurocomunicazione Giovanni De Negri e di Roberto Scavizzi mentre l’infaticabile  Tommaso Polidoro, coordinatore di Innovazione e Formazione dell’associazione Stampa Romana, ha moderato l’incontro.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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