La festa di San Nicola al Matrioska, la tradizione dell’est incontra l’Italia

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San Nicola al Matrioska

L’evento organizzato a Roma in collaborazione con Puer per gli orfani moldavi adottati da genitori italiani e bambini di diverse nazionalità per l’integrazione

La ricorrenza di San Nicola è una delle più importanti della cristianità ortodossa e per conservare le tradizioni anche di chi è lontano dal proprio Paese di origine, l’associazione Matrioska (associazionematrioska.it) ha organizzato per il secondo anno una festa dedicata agli orfani moldavi adottati da genitori italiani, ma liberamente aperta a tutte le nazionalità. Tanti piccoli moldavi, armeni, russi, ucraini e serbi hanno rivissuto l’atmosfera caratteristica della loro cultura, condividendola con gli italiani, che hanno avuto la bella opportunità di imparare qualcosa di chi vive accanto a loro, in un clima di completa integrazione. Tutto nel solco della mission di Matrioska, che con 25 mila soci di ogni provenienza, promuove momenti di incontro che vanno dalle mostre di pittura ai corsi di ballo, fino ai buffet del ristorante dell’associazione, teatro di questo evento.

associazione MatrioskaDopo il successo dell’anno scorso, Matrioska e la onlus Puer (puer.it) – che si occupa dell’adozione di minori dall’est Europa e non solo e in più in generale dell’infanzia in difficoltà – hanno deciso di replicare l’occasione di amicizia. Già rispetto all’anno scorso i bambini sono stati «molto attivi e allegri», superando la comprensibile timidezza del primo anno, nota Tatèv Hakobyan, presidente di Matrioska. Ed ecco allora Ded Moròz (Nonno Gelo), che nel folklore dei Paesi ex sovietici consegna i doni di Natale, e la nipotina Snegurochka – fanciulla di Neve o Nevina – che hanno portato diversi regali ai bambini e organizzato giochi, balli, intrattenimento anche per i genitori. Non poteva mancare, vista la location, il menù studiato per incontrare i gusti dei più piccoli (e non solo): rustici, pizzette, patatine, pop corn, bevande e i dolci, compresi i classici natalizi panettone e pandoro.

San Nicola Matrioska Oltre ai regali preparati da Matrioska, anche i genitori di Puer hanno contribuito con altrettanti presenti, la speranza è che questa diventi un’abitudine che coinvolga sempre più gente. «Sappiamo benissimo che ognuno di questi bambini ha la propria storia», continua la Hakobyan, «in quel breve periodo che stanno qui trovano un pezzettino del proprio Paese in Italia, fanno amicizia con altri bambini della loro e di altre nazionalità, capiscono già da questa età che il mondo è vario, bello e appartiene a tutti». Insomma, obiettivo centrato pienamente, tira le somme la Hakobyan, «l’evento è importante perché è sempre un modo di portare avanti le tradizioni», commenta, «la festa era riuscitissima, si sono divertiti sia i bambini che i genitori».

San Nicola Matrioska PuerI bambini coinvolti vengono da tre istituti moldavi e «sono abituati a manifestazioni collettive, condividendo regali e felicità», spiega Giovanna Cassissa, vicepresidente di Puer. Le famiglie di accoglienze sono «tutte volontarie, addirittura affrontano i costi del viaggio dei bambini», due di queste «ospitano anche due bambine dalla Bielorussia, perfettamente integrate sia con la famiglia italiana che con la bimba moldava!». Ormai «per alcuni ormai è una tradizione partecipare a questa festa, per altri una novità ma alla fine sono stati tutti entusiasti e soddisfatti», la Cassissa conferma le sensazioni della Hakobyan. Celebrare San Nicola presso Matrioska è «diventata una tradizione», i bambini andando via hanno chiesto «ma l’anno prossimo torniamo qui?».

Raisa Ambros

Foto © Fabrizio Rinalduzzi

 

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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