Presentata la stagione 2014-15 dell’Accademia di S. Cecilia

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Nonostante i difficili scenari economici, la programmazione si mantiene ad alti livelli

“Combattiamo per mantenere il livello di eccellenza raggiunto”, afferma il Presidente Bruno Cagli durante la conferenza di presentazione della stagione 2014/15 dell’Accademia di S. Cecilia. Una reputazione ormai accertata anche a livello internazionale, come testimoniano le ripetute tournée all’estero in programma (nell’immediato Londra e Birmingham, poi Salisburgo e ancora il Giappone e la Cina).

Dopo aver ribadito con orgoglio i nove anni consecutivi di bilancio in pareggio, il Vice Presidente Michele dall’Ongaro sottolinea gli obiettivi dell’Accademia: promuovere la musica contemporanea, proporre nuovi interpreti, prestare attenzione a repertori desueti.

La stagione si inaugura il 25 ottobre con un concerto dedicato al grande sinfonismo tra ‘800 e ‘900. In programma il Secondo Concerto per pianoforte di Rachmaninoff, solista Eugeny Kissin, per proseguire poi con Una notte sul Monte Calvo di Musorgskij e con la Sinfonia delle Alpi, dovuto omaggio a Richard Strauss del quale ricorrono i 150 anni dalla nascita. A tale proposito manca purtroppo un titolo lirico di questo straordinario compositore, ma la crisi economica deve aver pesato sulla scelta (un’opera in forma di concerto è comunque un impegno gravoso). In compenso molti sono i poemi sinfonici sparsi nella programmazione, da Don Juan, a Tod und Verklärung, a Till Eulenspiegel per citare i più noti.

Assente purtroppo anche Gluck, del quale si celebrano quest’anno i trecento anni dalla nascita. Fra le altre occasioni perdute si segnala un progetto Rameau per i duecentocinquanta anni dalla morte, ed una vagheggiata Iolanta di Čajkovskij con la Netrebko anch’essa cancellata per motivazioni economiche ed artistiche. Il soprano russo sarà comunque protagonista di due serate (20-22 dicembre) dedicate alla figura di Lady Macbeth, con brani dalle opere di Verdi e Šostakovič.

Grande interesse vista l’importanza del cast, che annovera una coppia di fuoriclasse come Jonas Kaufmann e Anja Harteros, riveste poi l’esecuzione in forma di concerto di Aida. Prevista purtroppo una sola recita (27 febbraio) fuori abbonamento, che si presume registrerà in breve il tutto esaurito. Le altre esecuzioni avverranno in studio a porte chiuse, visto che ne verrà tratto un disco.

Per i palati più raffinati il cartellone offre rarità come la Sinfonia n. 2 di Franz Schmidt (17, 19 e 20 gennaio), compositore oggi trascurato, interessante esempio dei fermenti che percorrono l’ambito mitteleuropeo fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX.

Si parlava di attenzione ai giovani, ed allora ecco la giovanissima pianista Beatrice Rana, la quale eseguirà il Primo Concerto di Čajkovskij con la direzione di Andrés Orozco-Estrada (4, 5 e 6 gennaio).

Impossibile riassumere l’intero programma in questa sede. Basti dire che, come di consueto, annovera protagonisti di assoluto rilievo. Secondo il direttore musicale Sir Antonio Pappano infatti, un livello alto si mantiene solamente scritturando direttori di qualità che mantengano un rapporto privilegiato con l’orchestra. A tale proposito nel cartellone figurano nomi come quelli di Kent Nagano, Valery Gergiev, Semyon Bychkov, Marc Albrecht, Myung-Whun Chung, Yuri Temirkanov e altri ancora, ospiti assidui dell’Accademia.

Formidabile il parco pianisti presente nella stagione da camera, ancorché un poco ridimensionata nelle proporzioni. Fra questi citiamo Ramin Bahrami, Daniil Trifonov, Lang Lang, Mikhail Pletnev, Hélène Grimaud, Krystian Zimerman, Rafał Blechacz, Arcadi Volodos e Grigory Sokolov.

Di grande interesse infine la Stagione estiva (inizio il 21 giugno). Fra i numerosi appuntamenti previsti ricordiamo la prima esecuzione italiana della Sinfonia n. 10 di Maxwell Davies, una composizione dedicata a Borromini alla quale il Maestro Pappano tiene in maniera particolare, e una serata che vedrà protagonista Ennio Morricone. Il 12 settembre, nella cornice simbolica offerta dalla Chiesa del Gesù, verrà eseguita la Missa Papae Francisci, in occasione appunto dei duecento anni dalla ricostituzione della Compagnia di Gesù.

Riccardo Cenci

Foto:

©Musacchio & Ianniello
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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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