From Wall City to Word City

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Angela Merkel and Vladimir Putin

A 25 anni dalla caduta del Muro (9 novembre 1989) Berlino si prepara a un grande evento “illuminato” di speranza

Dalla città del muro alla città del mondo. A 25 anni dalla caduta di quella odiosa barriera fisica e mentale che divideva esseri umani da esseri umani, la Berlino del terzo Millennio può essere considerata a tutti gli effetti una porta d’Europa per transitare nel Pianeta. Il pianeta della civiltà e dei diritti umani che quel 9 novembre 1989 si sono nuovamente affacciati nel cuore della Germania. Fra poco più di un mese, questo anniversario tanto significativo a livello europeo e certamente mondiale sarà celebrato in maniera creativa e letteralmente “illuminata” sotto il cielo berlinese. Con una girandola di eventi in tutta la città che punteranno a ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla riunificazione della Germania.

Il culmine sarà nel fine settimana del 9 novembre con Lichtgrenze (cortina luminosa) imponente e suggestiva installazione che sarà “Simbolo di speranza per un mondo senza muri”. 8.000 palloncini luminosi si snoderanno lungo quello che era il percorso del muro: da Bornholmer Straße, passando per il Mauerpark, Bernauer Straße, il Reichstags, la Porta di Brandeburgo, Potsdamer Platz, Checkpoint Charlie fino all’Oberbaumbrücke. In cinque postazioni verrano liberati nell’aria, in quel mitico cielo sopra Berlino. Un muro di luce simbolica che in condizioni meteo favorevoli dovrebbe essere visibile anche dallo spazio.

L’evento, insieme alle mille proposte del turismo tedesco che é cresciuto del 6% nel primo semestre del 2014, é stato presentato oggi a Roma al The Corner dall’Ente nazionale germanico per il turismo, da Visit Berlin e Air Berlin.

Luisa Mosello

www.germany.travel
www.mauer,visitBerlin.de
www.airberlin.com

 

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Luisa Mosello
Giornalista professionista, appassionata di comunicazione senza frontiere. Dal Messaggero a Repubblica, da Donna Moderna a Metro, viaggia nella notizia a 360 gradi e considera il suo lavoro una miniera di vita. Non vissuta, ma da vivere.

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