L’Europa non investe abbastanza per trasferire il traffico merci su canali e fiumi

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Per la Corte dei conti europea il sostegno finanziato dell’Unione europea per spostare il passaggio su strada non è stato né efficiente, né risolutivo

Una relazione pubblicata ieri dalla Corte dei conti europea ha rilevato che gli sforzi finanziati dall’Ue per trasferire il traffico merci in Europa dalla strada alle vie navigabili interne hanno prodotto progressi lenti negli ultimi 15 anni. Gli auditor della Corte dichiarano che non vi è stata un’efficace attuazione dei progetti cofinanziati dall’Unione europea facenti parte di una strategia volta ad accrescere l’impiego delle vie navigabili interne. Il trasporto per queste vie non è divenuto un’alternativa al trasporto su strada e la navigabilità non è migliorata.

«Una singola nave da carico su un fiume è in grado di sostituire centinaia di autocarri su strada, riducendo quindi la congestione, l’inquinamento e gli incidenti in tutta l’Ue. Il trasferimento del traffico merci dalla strada alla rete di fiumi e canali può essere vantaggioso per tutti i cittadini dell’Unione europea. Tuttavia, nonostante l’Ue lo avesse dichiarato una priorità già più di dieci anni fa, lo sviluppo di questo modo di trasporto è in ritardo rispetto alla strada e alla rotaia», ha dichiarato Iliana Ivanova, il membro della Corte responsabile della relazione. «Un’Europa connessa, con una strategia di trasporto sostenibile, richiede uno sforzo maggiore da parte dell’Ue al fine di migliorare le vie navigabili e portare a una ripartizione più equilibrata delle alternative su strada, rotaia e acqua».

Press conference by Ladislav Balco at the ECIl ridotto impatto dei finanziamenti Ue sul trasporto su fiumi e canali in Europa è frutto della mancata eliminazione di strozzature, che è un requisito chiave delle strategie Ue per lo sviluppo del trasporto per vie navigabili interne. Queste strozzature includono ponti non abbastanza alti, conche insufficienti e specchi d’acqua non abbastanza larghi per i volumi di traffico.

Gli Stati membri hanno prestato poca attenzione alle vie navigabili interne, nonostante già nel 2001 la Commissione le avesse dichiarate una priorità al fine di trasferire il traffico dalla strada a modi di trasporto più ecologici. Il costo per l’eliminazione di tutte le strozzature all’interno della rete transeuropea supera di gran lunga i fondi disponibili dal bilancio dell’Unione europea. Per affrontare questa lacuna sono necessari fondi supplementari da fonti nazionali e/o private. Gli auditor hanno inoltre riscontrato che non esisteva alcuna strategia globale coerente tra Stati membri collegati dai principali corridoi di navigazione e che le strategie dell’Ue hanno prestato scarsa attenzione alla manutenzione dei fiumi e a considerazioni politiche e ambientali.

Metà della popolazione europea vive in prossimità di coste o di vie navigabili interne, e la maggior parte dei centri industriali europei può essere raggiunto mediante navigazione interna. Il trasporto per vie navigabili interne è, assieme al trasporto su strada e su rotaia, uno dei tre principali modi di trasporto terrestre. Le merci vengono trasportate su imbarcazioni attraverso canali, fiumi e laghi, tra porti di carico e porti interni. Le imbarcazioni per la navigazione interna hanno una capacità di carico pari a centinaia di autocarri. Possono apportare vantaggi potenziali in termini di riduzione dei costi, minore inquinamento e maggiore sicurezza dei trasporti.

 

Fiasha Van Dijk

Foto © European Court of Auditors 2015

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Fiasha Van Dijk
Fondamentalmente apolide, proveniente solo "per caso" dai Paesi Bassi, figlia di immigrati di due continenti diversi da quello in cui vivo, spero di portare i resoconti dei pregi delle politiche dell'integrazione, della salute e della medicina dal resto d'Europa...

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