Nell’ultimo rapporto Ocse emerge che l’Italia è il Paese con la minor percentuale di famiglie indebitate ed è molto limitata l’incidenza del sovra-indebitamento
Il divario tra ricchi e poveri nei 34 Paesi dell’Area Ocse è estremamente alto. La denuncia è del segretario generale dell’Organizzazione, lo spagnolo Angel Gurria, che ha presentato il rapporto a Parigi. Dall’indagine risulta che il 10% della popolazione ha un reddito di 9,6 volte superiore al 10% più povero. Questa differenza era di 7,1 volte negli anni Ottanta divenuta 9.1 negli anni Duemila. Anche in Italia crescono le disuguaglianze perché, ci dice il rapporto, l’1% più ricco della popolazione detiene ben il 14,3% della ricchezza nazionale netta.
Nel nostro Paese il disagio è stato più elevato soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. Tasso di povertà che incide specialmente tra chi ha meno di 18 anni di 4 punti in più rispetto alla media europea. Il Presidente dell’Inps Boeri il 20 maggio ha dichiarato che da quando è scoppiata la crisi, in Italia i poveri sono cresciuti da 11 a 15 milioni. Le famiglie che sono al disotto della soglia di povertà sono salite dal 18 al 25 per cento e questo nel giro di sei anni con un potere d’acquisto in netto calo.
Una boccata d’ossigeno per l’occupazione giovanile in Europa, viene dalla dichiarazione di ieri della commissaria Marianne Thyssen: «La Commissione europea metterà a disposizione un miliardo di euro per i giovani disoccupati con un prefinanziamento di progetti destinati ad aiutare i giovani in Europa». Si potranno quindi aiutare oltre 650.000 giovani a trovare un posto di lavoro, apprendistato, un tirocinio o un ulteriore corso di studi. «Abbiamo un debito con i giovani di tutta Europa – ha affermato la Thissen – quindi dobbiamo mantenere il ritmo delle riforme e avviare misure di sostegno rispondenti alle loro necessità».
Ritornando al rapporto Ocse, emerge che l’Italia è il Paese con la minor percentuale di famiglie indebitate, il 25,2%, ben lontana dai livelli delle grandi economie dell’Eurozona quali l’Austria con il 35,6%, la Grecia (36,6),la Francia (46,8) la Germania (47,4) e il Regno Unito (50,3). Nel nostro Paese, inoltre, è molto limitata l’incidenza del sovra-indebitamento in quanto solo 2,3% delle famiglie ha un rapporto debito-patrimonio superiore al 75% e solamente il 2,8% un rapporto debito-introiti superiore a tre.
Giancarlo Cocco
Foto © European Community, 2015