La Germania che governa l’Europa…ma per quanto?

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In questi anni la ricetta tedesca basata su duri programmi di austerità ha prodotto solo recessione e disagio sociale

E’ indubbio che la ricetta tedesca basata su programmi di austerità e rigore finanziario, ha prodotto in questi anni recessione e grande disagio sociale. In particolare i Paesi dell’Europa meridionale hanno paragonato il predominio tedesco ai giorni più bui della dittatura nazista. Un gruppo di giornalisti del settimanale tedesco Der Spiegel vagando per l’area Euro hanno cercato di conoscere dai tanti cittadini che hanno avvicinato cosa ne pensassero del ruolo di Berlino.

Ne è scaturito che tutti sono concordi nel ritenere la Germania come la principale decisionista del destino di milioni di persone di altri Paesi dell’Ue, con un potere che comporta importanti responsabilità. Di fatto la Germania ha acquisito un ruolo politico dominante per i suoi successi economici, nonostante ciò, secondo Der Spiegel, questo Paese è del tutto impreparato ad assumere una vera leadership politica. La sua esuberanza diplomatica nasce da un desiderio intransigente che vuole l’adesione di tutti i Paesi dell’eurozona ai principi teutonici di efficienza e parsimonia, alimentando così l’aperto dissenso degli oppositori al predominio tedesco.

DSCN9728Al centro della contestazione di tutti i critici della politica della Merkel c’è l’austerità. Nei Paesi europei che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi del debito, questa politica si è tradotta per i cittadini in grandi privazioni imposte. I giornalisti di Der Spiegel hanno raccolto numerose voci di dissenso in Francia, Italia e Grecia i cui cittadini hanno paragonato la Germania al Terzo Reich per gli sforzi fatti dai suoi governanti per salvaguardare i propri interessi economici. E’ stato riconosciuto che la Germania in questi anni ha esercitato una forte influenza, imponendo a tanti Paesi una politica di austerità su partner economici riluttanti.

Con un surplus commerciale che si attesta su oltre 200 miliardi di euro, le esportazioni di capitali dalle banche tedesche hanno allargato i loro interessi in tutta Europa. Mentre la Germania domina i suoi vicini, l’Europa meridionale stenta a decollare e i creditori tedeschi vogliono avere il controllo sui loro debitori nel timore di non rivedere più il loro denaro. Berlino in questi anni ha cercato di sostituirsi a quasi tutti gli organi istituzionali comunitari, i vertici europei, l’Ecofin, la Bce e altri enti per cui molti accusano i capi degli organi istituzionali di non fare altro che confermare le decisioni prese e preannunciate da Berlino.

I giornalisti di Der Spiegel si sono posti la domanda se la Germania possa continuare a ricoprire il ruolo guida di nazione più potente d’Europa, e hanno concluso con l’opinione espressa da Hans Kundnani, esperto di politica estera tedesca ma residente a Londra che ha affermato: «una potenza che vuole essere predominante non deve dettare solo norme, ma deve creare incentivi per gli altri Paesi affinchè essi rimangano nel Sistema, per fare ciò occorre creare vantaggi per tutti i suoi membri rinunciando a perseguire solo i propri interessi, favorendo una politica economica più magnanima».

 

Giancarlo Cocco

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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