Nel 2016 ricorre l’anniversario della storica conquista femminile: quella al diritto di eleggere rappresentanti. Ai quattro angoli del Paese sono organizzate iniziative
Ad aver aperto le commemorazioni è stata lo scorso 10 marzo la Camera dei Deputati che ha organizzato un convegno. In quella occasione è stato presentato “Donne in gioco”, un progetto educativo e formativo teso a far conoscere il ruolo cruciale delle donne dal 1946 ad oggi.
In tutto sul gioco di 70 carte sono rappresentate 70 donne – attrici, scrittrici, artiste, politiche – che hanno lasciato un segno nella vita sociale, politica e culturale dell’Italia. Attraverso indizi riportati su ogni carta il giocatore deve scoprire l’identità di ogni personaggio, la sua storia individuale, il suo operato per ricomporre il “Volto femminile della Repubblica”.
Nel contempo è stata lanciata una petizione on-line, su iniziativa di Elena Luviso, presidente dell’A.D.E.C.O.C (Associazione Diritti & Culture Organizzare Comunicando) per chiedere al Parlamento di ufficializzare il 10 marzo come Giornata nazionale del Diritto al voto delle donne. Il 10 marzo 1946 rappresenta una data storica proprio perché quel giorno, per la prima volta in Italia, tutte le donne indistintamente hanno potuto votare alle amministrative. Un primo appuntamento con le urne che ha rappresentato l’inizio del riconoscimento della parità civica tra uomini e donne, reso possibile dalla legge del 1° febbraio 1945, emanata dal governo Bonomi dopo la caduta del Fascismo.
Il 24 e 25 maggio scorso Foggia ha ospitato il secondo evento nazionale di celebrazione del diritto al voto delle donne. Nella Sala del Tribunale della Dogana è stato presentato “Donne in Gioco”, in presenza della sua ideatrice Elena Luviso.
«Fa parte di un progetto educativo-formativo ben più vasto poiché si tratta del primo gioco europeo sull’alfabetizzazione di genere in chiave giuridica secondo un metodo applicativo pedagogico sperimentale: il primo gioco secondo la logica del doppio binario della riconoscenza e della riconoscibilità in una ottica interdisciplinare e intergenerazionale» ha scritto la professoressa Fiorenza Taricone, dell’Università di Cassino e Lazio Meridionale, anche in veste di Consigliera di Parità di Frosinone.
Le due giornate di dibattiti e mostra sono state dedicate a Emma Francavilla, psicologa foggiana e tesoriera dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia e donna impegnata nel sociale che un destino non felice ha portato via molto giovane. Si sono seguiti interventi per lo più al femminile di alte cariche istituzionali, tra cui Maria Tirone, Prefetta, il Questore Piernicola Antonio Silvis, il Presidente della Provincia Francesco Miglio, il Rettore dell’Università degli Studi di Foggia Maurizio Ricci, la Consigliera Nazionale di parità Franca Bagni Cipriani e Serenella Molendini Consigliera di parità della Regione Puglia. Tanti altri interventi e contributi significativi alla riflessione da parte dell’on. Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti, Pia Petrucci presidente nazionale della Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), Franca Dente presidente dell’Associazione Impegno Donne, l’imprenditrice Maria Elena Ritrovato, Antonietta Colasanto consigliera provinciale di parità, la giornalista Daniela Eronia, le psicologhe Claudia Cammeo e Anna Maria Liberatore, gli psichiatri Nicola De Mattia e Luisa Algranati Cusenza.
Molto forte il messaggio lanciato del necessario e costruttivo dialogo fra generazioni, affidato anche ad esibizioni artistiche – poesia e concerti – di giovani liceali e artisti locali. Oltre l’appuntamento con la storia femminile dell’Italia è stato centrale il tema della ludopatia: rischi e terapie, confermando che le donne hanno un’alta propensione alla patologia. Il mercato dei giochi d’azzardo rappresenta più di 80 milioni annui di profitto, un piccolo bilancio statale. Un altro momento clou è stato il workshop di bioenergetica, dal titolo “Thing to do, love myself”, ispirato a tre concetti basilari di cui le donne di oggi, a cominciare dalle più giovani, dovrebbero far tesoro: autostima, dipendenze e potere. Fino a febbraio 2017 le carte di “Donne in Gioco” verranno portate in tutte le scuole e università della provincia di Foggia e di Frosinone.
Véronique Viriglio
Foto © A.D.E.C.O.C