Can Dundar: «Turchia la più grande prigione dei giornalisti»

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Il direttore di Cumhuriyet, che a Ischia riceve il premio speciale internazionale per la libertà di stampa, chiede all’Ue di non fare solo accordi “sporchi” con il presidente Erdogan

Can Dundar, spesso definito come “il direttore anti Erdogan”, lo ripete continuamente, come riporta l’agenzia Ansa: «in Turchia la democrazia non c’è, la libertà di stampa non c’è, è la più grande prigione dei giornalisti nel mondo». Auspica che l’Europa «faccia di più e non solo stringere la mano e fare accordi sporchi e vergognosi con il presidente turco, come quello sui migranti». Leader Ue totalmente assenti, a differenza di uno, che ringrazia: il premier italiano Matteo Renzi.

Dundar ammette di aver paura. Ha dovuto subire ben 92 giorni di carcere preventivo, infine è stato condannato a 5 anni e dieci mesi di carcere per il famoso scoop che ha raccontato, sul suo giornale (Cumhuriyet, del quale è direttore), di come le armi passano dalla Turchia in Siria. Uno scoop sensazionale che ha fatto infuriare Erdogan: «Ci disse che gli autori del reportage avrebbero pagato un duro prezzo, e il duro prezzo ce lo ha fatto pagare».

Dundar a Ischia riceverà il premio internazionale di giornalismo proprio per quella libertà di stampa che lui, senza se e senza ma, cerca di salvare, nel suo Paese come altrove. In Europa, ad esempio. Non è un caso, racconta, se in questi giorni sta facendo un tour nelle capitali europee per dire che «la Turchia non è Erdogan, c’è chi crede, una buona metà, nella democrazia» e per chiedere di aiutare i giornalisti turchi «ce ne sono 35 ancora in carcere».

EP-038039A_Schulz_Dundar_Akin_OkkanIl Vecchio Continente, per il direttore del giornale di opposizione, «fa troppo poco, parla solo dei migranti ma bada poco ai diritti umani». Il rischio è quello d’isolare il suo Paese: «La candidatura come Stato membro Ue è stata quella che ha fatto da motore a molte riforme legislative nel senso della democrazia in Turchia. L’isolamento porterebbe porterebbe sempre più nella direzione degli ultimi accordi di Erdogan con Russia e Israele».

Per Dundar ciò ha influito pure per quanto riguarda l’ultimo attacco inflitto alla città di Istanbul, per il quale chiama piuttosto in causa il governo: «è il risultato di una politica estera sbagliata che prima ha sostenuto e foraggiato i jihadisti e ora espone al pericolo il nostro Paese. Avevamo avvertito il governo che doveva mantenere le distanze tra i jihadisti e la Siria invece li ha sostenuti».

In Italia per la XXXVII edizione del Premio Ischia il direttore di Cumhuriyet racconta un particolare inedito: «Dal carcere ho scritto a mano 28 lettere per i 28 leader europei, solo Matteo Renzi ha detto di aver ricevuto la lettera e che ne avrebbe parlato con il premier turco. Non so se poi lo ha fatto, ma almeno mi ha citato». Papa Francesco e il riconoscimento del genocidio armeno: «I conti con la storia è forse meglio farli internamente perchè, come è capitato, potrebbe anche avvicinare l’opposizione al governo turco».

senza-titolo-(66-di-113)---03-luglio-2016-288x192Come riportato da Il Mattino l’attribuzione del premio per i diritti umani è stata fortemente voluta e votata all’unanimità dalla giuria, formata, tra gli altri, dal presidente e direttore dell’Ansa, Giulio Anselmi e Luigi Contu, dal vice presidente della Fondazione Premio Ischia, Carlo Gambalonga, e dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, che ha così motivato il riconoscimento: «la libertà di giornalisti e media è una condizione irrinunciabile per far funzionare una democrazia: fa parte dei compiti di un giornalista portare alla luce fatti e circostanze nascoste al pubblico dal governo, come hanno fatto Can Dundar e il suo giornale Cumhuriyet. Can Dundar, con le sue attività giornalistiche e con il suo impegno coraggioso per la libertà del giornalismo, è diventato un personaggio simbolo anche per i giornalisti in tutta Europa».

 

Ayla Şahin

Foto © European Parliament (nell’immagine di apertura Can Dundar con Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo) e www.premioischia.it

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