Maroni: Ema sia scelta tecnica sui dossier, no a geopolitica

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Il sistema Italia spinge compatto sulla candidatura di Milano verso lo sprint finale per l’assegnazione dell’ambita sede dell’Agenzia europea del farmaco

A pochi giorni dalla prima valutazione europea su Ema, l’Agenzia europea del farmaco che lascerà Londra in seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea (la cosiddetta Brexit, che si formalizzerà entro il 2019) , il sistema politico istituzionale italiano ha compiuto ieri, martedì 25 settembre, al Residence Palace di Bruxelles – a due passi dal Consiglio Ue e dall’esecutivo comunitario – “l’ultimo miglio“ in vista dello sprint finale per aggiudicarsi l’ambita sede dell’Agenzia europea del farmaco.

Il governatore lombardo Roberto Maroni

«Oggi presentiamo a Bruxelles la candidatura di Milano a ospitare la sede dell’Agenzia europea per il farmaco assieme al governo e al comune di Milano, in questa grande unione delle istituzioni che in Italia non avviene spesso ma che questa volta è avvenuta, perché vogliamo che Milano diventi sede di Ema». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, affiancato nella presentazione dal sindaco di Milano Beppe Sala, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi e Moavero Milanesi, responsabile per il governo del dossier Ema.

«Ho messo a disposizione il Pirellone, un palazzo storico, credo che Milano abbia tutte le caratteristiche per vincere. Ci auguriamo, noi e il governo, che la decisione venga presa sul contenuto tecnico del dossier, e non su altre motivazioni», ha aggiunto Maroni. Per Sandro Gozi il governo «sta facendo un lavoro di squadra, come bisogna fare in queste occasioni, al suo interno, con la regione Lombardia, con il comune di Milano, con il settore privato, il comitato promotore presieduto da Diana Bracco con cui stiamo lavorando veramente in squadra. Tutto questo per preparare il terreno, pur se è evidente che si tratta di una dura competizione e Milano non è l’unica candidatura forte».

«L’expertise» è la vera carta vincente di Milano per conquistare l’Agenzia europea del farmaco, ha aggiunto il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin: «a noi interessa una valutazione tecnica e strategica di quelli che saranno gli elementi che verranno portati sul tavolo». E ancora «la competizione è durissima – riconosce la responsabile del dicastero più “aderente” all’Ema – ma Milano ha una marcia in più e l’Italia sarà in pole position». Gli ha fatto eco il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha rilanciato il mantra di una decisione non politica ma basata su criteri oggettivi: «sul dossier Ema chiediamo che la decisione venga presa su parametri oggettivi, se così sarà penso che le nostre possibilità siano assolutamente buone», ha concluso Sala.

L’evento ha riunito il sistema industriale e associativo italiano e diversi eurodeputati, tutti d’accordo nel convincere gli interlocutori internazionali a scegliere la città vincente sulla base dei criteri oggettivi di cui Milano dispone, la logistica, la capacità ricettiva, le risorse, l’expertise in ricerca e innovazione, la solidità del mondo industriale e accademico. Tutti atout centrali per garantire un trasferimento senza intoppi.

Oggi invece, martedi 26 settembre, in un’altra sede di prestigio a Bruxelles come il Concert Noble, è andata in scena il secondo atto sotto l’egida della Confindustria, per spingere la candidatura di Milano ad aggiudicarsi EMA, con il mondo industriale tricolore compatto, dal presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, alla vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli, dal vicepresidente di Assolombarda Alessandro Spada alla già citata Diana Bracco, presidente della Fondazione Milano per Expo 2015, al rettore dell’università di Milano-Bicocca Cristina Messa. E ancora il presidente del Gruppo Sea Aeroporti di Milano Pietro Modiano, l’amministratore delegato di Arexpo Giuseppe Bonomi, il direttore artistico del Teatro alla Scala Alexander Pereira e lo chef stellato Carlo Cracco.

L’incontro, “The best new home for the European Medicines Agency“, è stata l’occasione per presentare la candidatura di Milano alla business community internazionale e affermare la solidità della candidatura. Milano “hub” della farmaceutica e della ricerca, Milano all’avanguardia sulla scena accademica e culturale, Milano città simbolo dell’italian style e delle nuove tendenze del food tricolore. Il poker è ora sul tavolo, bisogna solo aspettare la decisione di ottobre dei 27 capi di Stato e governo. A allora, in bocca al lupo Milano!

 

Andrea Maresi

Foto © Andrea Maresi

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