Milano non è la nuova sede dell’Agenzia europea del farmaco

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Al terzo turno il capoluogo lombardo perde al sorteggio il ballottaggio con Amsterdam, città dove si trasferirà l’Ema, in trasloco dopo l’uscita del Regno Unito dall’Ue

Milano non ce l’ha fatta a ottenere di ospitare l’Agenzia europea del farmaco (Ema), nonostante la compattezza delle istituzioni fautrici di questa iniziativa. Solo il sorteggio nella sfida finale con Amsterdam, come previsto dal regolamento, ha deciso l’esito. Milano nei turni precedenti era sempre la preferita, poi le è stato fatale arrivare a pari merito nell’ultima votazione.

Dunque Amsterdam si è imposta su 19 candidate per una vittoria di merito del dossier, primeggiando per logistica, capacità ricettiva, risorse, expertise in ricerca e innovazione, solidità del mondo industriale e accademico. Tutti atout decisivi che garantiranno ad Ema e al suo personale un trasferimento rapido e senza intoppi. Anche Milano aveva le stesse carte in regola ma la sorte le ha voltato le spalle.

Fondata nel 1995, l’Agenzia europea del farmaco è responsabile di valutazione scientifica, supervisione e monitoraggio della sicurezza delle medicine nell’Unione europea. “L’Ema è essenziale per il funzionamento del mercato unico delle medicine nell’Unione europea”, si legge sul sito del Consiglio europeo.

L’Ema si occupa di un mercato che coinvolge oltre 500 milioni di persone che vivono in Ue, conta 890 impiegati e riceve ogni anno la visita di 35mila esperti dell’industria farmaceutica. L’agenzia è gestita da un management board indipendente composto da 36 membri ed è guidata da un direttore esecutivo, che attualmente è l’italiano Guido Rasi. Ha 7 comitati scientifici e numerosi gruppi di lavoro composti da esperti provenienti dai diversi Paesi Ue. Ogni anno organizza centinaia di riunioni, conferenze e incontri operativi, alle quali partecipano decine di migliaia di persone esterne.

Il governatore lombardo Roberto Maroni

I campi di azione dell’Ema sono quattro, realizzare studi e rapporti per facilitare lo sviluppo di nuovi farmaci e l’accesso da parte dei cittadini; provvedere alla valutazione sulle domande di autorizzazione per nuovi farmaci (in particolare quelli derivanti dalle biotecnologie e quelli destinati alla cura di cancro, diabete e malattie rare, attraverso una procedura centralizzata); effettuare periodici controlli sulla sicurezza dei farmaci esistenti e provvedere a tenere informati e aggiornati sui medicinali nuovi ed esistenti medici, operatori sanitari e pazienti.

 

EMA:

http://www.ema.europa.eu/ema/

Il voto al Consiglio Ue e le regole:

http://www.consilium.europa.eu/it/meetings/gac-art50/2017/11/20/

 

Andrea Maresi

Foto © EUobserver, Politico Europe

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